7 Little Witch

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'Ciao...buongiorno' con un vassoio in mano, sopra quattro tazze ed altrettanti cornetti fragranti, Brooke si aggirava per il soggiorno e lo studio di Banner.

Gli occupanti delle due stanze ronfavano come ghiri. Thor aprì l'occhio buono - l'altro era artificiale, la sua perdita un regalino ricevuto in battaglia - inebriato dall'aroma della bevanda 'Ehm...grazie, ciao' afferrò uno dei mug ed un croissant, smollando una pedata a suo fratello, che dormiva sul divano accanto 'Basta dormire!'.

'Che rompiscatole...' Loki si girò, dandogli le spalle e coprendosi fino alla testa col plaid scozzese 'ancora cinque minuti, martellante...'.

'Se Kratos fosse arrivato in notturna, non avrebbe avuto scampo' il padrone di casa prese in giro Bucky e Steve. Appena svegli, coi capelli più arruffati dei propri, e i vestiti sgualciti, avevano l'aria sconvolta.

'Sono crollato...è stata colpa della seduta spiritica' il Capitano si giustificò.

'Mi associo...grazie' Barnes prese il suo cornetto con la mano umana e, con un morso, ne mangiò la metà.

'Ne scongelo altri...' la Brown si diresse verso il freezer, sentendo squillare all'unisono il telefono fisso di casa e il cellulare di Rogers. Ebbe la certezza che il loro nemico si fosse materializzato su New York City, circostanza confermata dai dialoghi fra Bruce e Steve e, dall'altra parte della linea, rispettivamente, da Stark e Romanoff.

'In auto abbiamo le tute...veloci, facciamo più in fretta ad arrivare all'Empire da qui' James aveva già preso la porta, il mitragliatore a tracolla, seguito dagli altri.

'Noi tre andiamo per conto nostro...e ti ricordo la mia borsa' Loki fissò il professore e Little Witch, riferendosi al Tesseract che non potevano certo lasciare incustodito.

Banner recuperò le chiavi del Maggiolino nello svuotatasche all'ingresso, rivolgendosi a Brooke 'I tuoi abiti sono nel portabagagli della macchina. Puoi cambiarti, sul sedile posteriore; il bellimbusto millenario siederà davanti con me e non si azzarderà a guardarti...è un Dio un po' gracilino'. Fece una battuta che il principe ben ricordava.

Lei annuì.

'Ti sei attrezzata...sei una strega moderna, perfetta!' l'asgardiano rimirava la bruna, nel tragitto verso il grattacielo 'è un interesse professionale, non inalberarti!' schioccò l'occhiolino a Bruce.

'Senti, Loki...ti sembra il momento? Non sei agitato?' il professore si stava snervando.

'È il mio modo di sdrammatizzare...e sì, sono piuttosto teso. Ho cinque pezzi di cuore che mi aspettano in Norvegia, molto più da perdere di voi altri messi assieme'.

'Colpa tua...se avessi distrutto il Cubo cosmico, non saremmo a questo punto...'.

'Touché''.

'Andrà bene...' con ognuna delle mani la Brown carezzò le spalle dei due uomini, materna.

'Hai avuto una visione?' le domandò il principe.

'No, è una certezza' lo asserì, convinta, per tranquillizzarli, osservando davanti a loro il presidio delle forze dell'ordine, che avevano chiuso le strade in prossimità della base dell'Empire, come suggerito da Stark.

I poliziotti alzarono la transenna, per far passare l'auto verde, avvertiti da Rogers, la cui jeep era già parcheggiata davanti l'entrata della struttura.

Gli altri Avengers, che li avevano preceduti, erano schierati nelle loro tute da combattimento, armati fino ai denti, insieme a Vedova Nera a cui si erano riuniti; un sibilo dall'alto fece alzare le loro teste, mentre scendevano dal Maggiolino, in direzione dell'armatura gialla e rossa di Iron Man...erano al completo!

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