6 Loki, lo stregone nero

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'Non essere assurdo' Thor si era scocciato, Loki lo stava angosciando da tre quarti d'ora. Si era presentato alla base senza avvisarlo, con una borsa di pelle chiara a tracolla, blaterando un mucchio di scemenze.

'Fratello, devi ascoltarmi; non sono pazzo...l'ho visto...' l'altro era maledettamente insistente e non mollava.

'Certo...durante un incantesimo, nel fumo delle foglie che bruciavi? Con la lettura della mano o dei fondi del caffè, magari solubile? Abbi pazienza, badiamo alla concretezza. Che prove hai?' Tony, di principio, non era contrario all'esoterismo e le arti magiche lo interessavano; la scienza ed il pragmatismo, però, erano le linee guida della sua esistenza.

'Non ci crederete, concordo con Stark' Rogers, in piedi vicino all'inseparabile russa, sospirò; il moro era sempre stato una fonte inesauribile di problemi, nonostante la recente redenzione.

'Accomodatevi' Iron Man fece cenno di entrare, con la mano, a Bruce e Brooke, rimasti sulla porta della sua stanza, in attesa e interdetti dal tenore della conversazione. Erano passati per aggiornare i colleghi sulle attività svolte insieme e non si aspettavano di trovarli presi in un'accorata discussione.

'Lui è Loki, mio fratello adottivo, Brooke! E' il capo dell'esigua comunità di asgardiani che, sopravvissuti a Thanos, si è stabilita in Norvegia, in una città chiamata New Asgard; ahimè, non hanno avuto molta fantasia, nella scelta del nome. E non è proprio una cittadina, sono quattro case di legno, impregnate dall'odore di pesce e di birra' il biondo lo sottolineò, con gli occhi al cielo. Detestava il paesello. Anzi, quando ci pensava, lo assaliva una rabbia crescente: erano passati da un palazzo dorato e meraviglioso, centro di una terra rigogliosa, a un luogo di quart'ordine.

'Fratello, non hai l'animo per apprezzare le cose semplici. Ci dipingi come sfortunati, ma il nostro popolo è felice, sereno...' ribatté Loki, l'occhietto interessato alla giovinetta dai lineamenti delicati.

'Da quando filosofeggi?' Natasha lo fissava, allibita. Il principe sembrava aver trovato la pace dei sensi, in maniera repentina; e sì che lo aveva conosciuto in circostanze molto diverse, ovvero la battaglia con i Chitauri, nel cielo newyorkese, che aveva lasciato alle loro spalle macerie, soprattutto emotive.

'Vedova...sei la solita vulvetta lamentosa! A differenza tua, mi sono dato una calmata. Ho messo la testa a posto, mi sono sposato e io e mia moglie abbiamo quattro figli!' spiegò, soddisfatto.

'Quattro? Ero rimasto a due...' Bucky chiese, curioso.

'Erika, la mia dolce metà, è specializzata in parti gemellari...un maschio e una femmina a botta...' con un sorrisetto a incurvare le labbra, tirò fuori uno smartphone dalla tasca dei pantaloni e si avvicinò a Barnes, cingendolo con un braccio sulla spalla bionica e mostrandogli lo screensaver affollato, molto orgoglioso, lo sguardo di sbieco verso il professore.

'Lo dico sempre, i miracoli possono accadere ed esiste una speranza per ogni essere vivente... Mostro verde, ti sei fidanzato persino tu, con una donna di gran calibro...' non era affatto una domanda per Bruce; Loki ridacchiò, facendosi subito serio, rimettendo a posto il cellulare.

'La vera fortuna di certa gente è la mia educazione' gli sibilò Bruce, in cagnesco; lo aveva strapazzato ben bene, strizzandolo come uno straccio per pavimenti, sul parquet della Stark Tower, con le sue altre sembianze. Non aveva voglia di litigare con lui e il modo in cui si interessava alla bruna lo impensierì.

Quello, fregandosene di controbattere, si mosse verso la Brown e le girò intorno, lentamente, con le braccia dietro la schiena, scrutandola...fin dentro l'anima, percepì lei.

Gli occhi color smeraldo del giovane - di aspetto assai gradevole e distinto, molto alto, sottile e muscoloso, i capelli corvini all'orecchio, vestito con jeans scuri, camicia azzurra e giubbotto di pelle nera, una tracolla marrone addosso - non la mollavano; non era un'attenzione sentimentale o una lusinga per la sua avvenenza - esaltata dall'abito corto e stretto, nero, con un profilo bianco sul davanti - ad averlo colpito... lo aveva capito, immediata.

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