10 La tua Little Witch!

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'Benvenuti' Sheila aveva fatto accomodare gli Avengers nel salone della propria casa, dove addobbi e palloncini rosa riempivano le pareti.

Un'orda di bambini di cinque anni e qualcuno più grandicello giunto da New Asgard, inseguita da un paio di animatori vestiti da supereroi, corse incontro ai nuovi arrivati.

'Zio Tony' Hope si abbarbicò alle gambe di Stark, che la prese in braccio 'Auguri, signorina Banner' era cresciuta ed ogni volta che la incontrava, la vedeva diversa, più grande. Era perfetta: la bellezza di sua mamma nei tratti somatici, l'intuitività geniale di suo padre in un intelligenza viva e un carattere dolce e affettuoso.

Per tale ultimo aspetto, la commistione del DNA dei genitori e la convivenza coi nonni aveva dato frutti pregevoli.

L'appartamento dei Brown a Park Avenue era gigantesco e Bruce e la figlia si erano trasferiti lì, subito dopo la nascita.

Hope occupava la stanza che era stata di Brooke, il professore lo studio dove la bruna scolpiva; lo aveva scelto perché gliela faceva sentire più vicina, e i suoi lavori erano stati spostati.

Robert, infatti, aveva insistito per esporre le opere in uno spazio apposito nel Queens, dove avevano avuto grande successo di pubblico e di critica...tante persone comuni le ammiravano, anche a titolo di ringraziamento per il suo sacrificio.

Erano in mostra tutte, tranne una: il busto di Bruce-Hulk, che quest'ultimo conservava, gelosamente, sul proprio comodino, accanto al letto. Era la prima cosa che guardava al mattino e l'ultima su cui poggiava gli occhi la sera, insieme alla decorazione della porta del loro appartamento, accanto. Non che nel resto della giornata, sua moglie non fosse nella sua testa, continuamente.

Per di più, i suoceri gli avevano messo a disposizione una sorta di laboratorio per i suoi libri e strumenti informatici, per farlo sentire più a suo agio possibile; lì non aveva problemi di spazio. Ed erano sempre stati disponibili e presenti, con lui.

Tanto da aver ospitato più volte, e con piacere, Loki e sua moglie Erika, insieme alla loro piccola tribù di figli, che avevano tanto legato con la nipote, nonostante le età differenti; erano presenti anche in occasione della festicciola organizzata quel giorno, che era, in fondo,  un modo per rivedersi.

Proprio con la coppia, il professore si intratteneva, all'arrivo dei Vendicatori.

'Come ti va? Ci frequentiamo poco' Steve, appostato vicino ai tavoli di cibarie e bevande, commentò, prendendo un bicchiere d'aranciata, con uno sguardo triste all'anulare sinistro del suo amico, che recava ancora la fede nuziale...non l'aveva mai tolta, se non quando doveva trasformarsi, e non lo avrebbe mai fatto.

Bruce sospirò 'Sto tenendo il corso annuale all'Università, e per il resto mi dedico a Hope...lo sai, Cap, se avete bisogno, non mi tiro indietro'; la sua piccola strega era morta per salvare il mondo e lui stesso si era ritrovato a pensare che il proprio destino fosse seguirne l'esempio, difendere la Terra da soprusi e pericoli, far sì che fosse migliore, per sua figlia e i figli degli altri.

Partecipava, di volta in volta, alle missioni in cui era chiamato da Stark, senza essere una presenza costante e attiva nel gruppo dei Vendicatori.

'Chi manchi...' Natasha - mano nella mano con Rogers, con cui si era finalmente messa insieme - addentò una pizzetta rossa 'accidenti, che buona! Dico sul serio, vieni a trovarci più spesso...'.

'Ci vuole tempo, per allontanare il dolore; il problema è che, se a quel dolore si accompagna il grande amore della tua vita, preferisci tenerli entrambi con te, a qualsiasi prezzo' la bionda sposa del principe asgardiano, carezzando teneramente il braccio di Banner, commentò, accanto a Loki, che annuì, stringendola a sé.

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