Capitolo XIII

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Johnarrivò al laboratorio di Carl. Entrò dalla porta principale, deltutto entusiasta, quasi correndo. Inciampò quasi sul piccolo gradinosull'entrata e cercò di sembrare il più normale possibile. Vide lasegretaria di Carl e ci andò incontro spedito.

Siavvicinò da lei e subito le rivolse la parola.

"Dov'èCarl? Devo parlarvi. A tutti e due".

Leilo guardò con aria perplessa, ma rispose subito.

"Nellasolita stanza. Vai da lui, io ho una faccenda da sbrigare almomento".

"Graziemille", disse John, e subito si diresse verso la stanza doveincontrò Carl per la prima volta.

Aprìla porta e lo vide seduto alla scrivania, con la penna in bocca e losguardo fisso sul pc.

Aun tratto alzò lo sguardo, e riconobbe il volto familiare che sitrovava davanti. Abbozzò unn sorriso e gli si rivolse con faresimpatico e deciso, come al suo solito.

"John!Che piacere vederti. Cosa ti porta qui?".

"Devoparlare. A te e alla tua segretaria".

"Certoamico mio".

Carlgli indicò una sedia a lato del suo tavolo da lavoro.

"Sieditipure, chiamo la mia segretaria".

Johnasppettò pochi minuti, aspettando che i due tornassero. Si guardavaattorno osservando incuriosito dai vari cartelloni e immaginipresenti in tutta la stanza. Vi erano varie rappresentazioni del DNAe del corpo umano, insieme a vari scheletri di vari tipi di animali.

Quandoi due tornarono John stava fissando assiduamente lo scheletro inminiatura di un leone mentre attaccava la preda.

"Bellovero?".

Lavoce di Carl irruppe nel silenzio.

"Interessantenon c'è che dire", ribattè John. Era la prima volta che vedevauna cosa simile.

Carle la sua segretaria si sedettero davanti a lui.

"Dicosa volevi parlarci John? Siamo tutt'orecchi".

Johnespose tutto quello che c'era da sapere, il luogo e il modo in cuiavrebbero dovuto agire.

Sarebberoscesi nella grotta il prima possibile, avrebbero stanato quellacreatura e l'avrebbero catturata, così da sottoporla a variesperimenti. Al peggio, l'avrebbero uccisa.

Dopoaver parlato per quasi mezz'ora e aver esposto i punti a favore e icontro, fecero il punto della situazione.

"Quinditra due giorni alla grotta?", chiese Carl.

Johnrispose subito, senza dubbi, annuendo.

Carlriprese a parlare, stavolta volto verso la fine del discorso.

"Capisco.Ci vediamo allora, preparerò tutto per essere pronto. Spero vadatutto bene".

Itre si alzarono, si diedero la mano destra e, con un semplice saluto,si congedarono.


GhiaccioWhere stories live. Discover now