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Il giorno dopo Reaper tornò ma Geno era molto schivo nei suoi confronti, non riusciva a guardarlo negli occhi, non riusciva a parlargli e appena Reaper si avvicinava lui lo allontanava arrossendo.

Non riusciva a capacitarsi delle parole che aveva detto Reaper il giorno prima.

"come può dire che gli piaccio? Non ci conosciamo da tanto alla fine..." si domandava lo scheletro dall'occhio glitchata.

<Geno qualcosa non va?> Domandò Reaper guardandolo preoccupato per via del comportamento dell'altro scheletro.

<Secondo te?! Mi hai detto che ti piaccio! Io...> Si prese le mani portandosele al petto <non riesco a credere che io ti possa piacere...> Continuò spostando lo sguardo.

A quella affermazione Reaper lo prese dolcemente tra le braccia, un gesto che Geno non riuscì a respingere, non con tutto quell'affetto che Reaper ci aveva messo <Geno... Forse non avrei dovuto dirtelo ma... Non riuscivo più a stare in silenzio, vorrei solo venderti sorridere, renderti felice e portarti fuori da questo posto> disse poi accarezzandogli la testa.

Geno non riusciva ad allontanarlo, quel contatto lo faceva sentire bene, non immaginava che un abbraccio da parte del mietitore fosse così piacevole ma al temo stesso notò che il frammento che aveva come anima aveva preso a battere molto più velocemente "che cosa è questa sensazione..? Non l'avevo mai provata prima..." E alla fine ricambiò l'abbraccio stringendosi a lui "voglio... Voglio restare così ancora un poco" non si stupì neanche di quel pensiero stringendosi al mietitore.

Ma quell'affetto... Gli fece anche sentire la mancanza di suo fratello e cominciò a piangere chiamando suo fratello.

Reaper ovviamente lo sentì e lo strinse ancora di più a sé continuando ad accarezzargli la testa "Geno soffre molto per la solitudine, vorrei poterlo portare via da questo posto"

Tra un singhiozzo e l'altro alla fine Geno bisbigliò un "aiutami", era stanco di vivere lì, stanco di quella solitudine.

Reaper lo strinse a sé <ti aiuterò Geno, non ti lascerò da solo> disse poi.

Dopo un po' sciolsero l'abbraccio ma i loro sguardi si incrociarono ed entrambi arrossirono nei loro rispettivi colori, poi lentamente Reaper cominciò ad avvicinarsi al suo viso, Geno se ne accorse ma... Non fece niente, anzi quando Reaper azzerò la distanza Geno ricambiò aggrappandosi alla cappuccio del mietitore.

Non sapeva spiegarsene il motivo ma non riusciva ad allontanarlo adesso, voleva solo non sentirsi solo, sentire il contatto che Reaper gli offriva.

Ma quel contatto non gli bastava, non sapeva spiegarsene il motivo ma... Voleva di più, per cui non si staccò dal bacio quando sentì la lingua di Reaper intrufolarsi nella sua bocca e, anzi, lo scheletro vestito di bianco diede libero accesso rispondendo con la sua ed iniziando una danza di passione con le loro lingue, mugulando un po' come per chiedere ancora di più.

{Yaoi time! :D}

Sentendo i mugolii di Geno, il mietitore decise di allungare la mano al sedere di Geno, palpandoglielo e Geno semplicemente mugulò ancora.

Solo dopo un po', senza più fiato, si staccarono, i loro respiri si univano in uno solo e nei loro sguardi si poteva leggere il desiderio di possedere ed essere posseduto <R-Reaper...>

<Geno...> E ripresero a baciarsi, nel mentre si erano seduti per terra e Reaper gli aveva tolto la felpa stendendola in modo che Geno potesse sdraiarsi su di essa, poco dopo Reaper gli tolse la maglietta ma appena vide la ferita aperta di Geno si fermò, la osservò accarezzando le ossa vicino alla ferita.

Geno inarcò la schiena sentendo dei brividi per via delle carezze <R-Reaper...> Lo chiamò con una voce che lo supplicava di continuare.

<Cosa?~> chiese lui notando la voce di Geno.

<I-io.... S-sono ancora vergine...> Ammise arrossendo e Reaper bluì capendo che per Geno poteva benissimo continuare andando oltre.

<È la prima volta anche per me, prometto che farò piano va bene?> Gli disse accarezzandogli il volto e guardandolo dolcemente.

Geno annuì e così Reaper cominciò a baciargli il collo facendolo gemere, si muoveva un po' incerto perché era comunque la prima volta per entrambi ma in quel caso Geno gli prendeva la mano e la muoveva in modo da fargli capire dove gli dava più piacere.

Poco a poco Reaper prese sempre più sicurezza, poi le mani di Geno arrivarono alla veste di Reaper, sciolse il laccio che aveva al collo per poi abbassare la veste e scoprirgli il petto, si soffermò ad osservare le sue costole, bianche ed immacolate, dall'aspetto robusto.

<Cosa c'è? Ti piace?> Domandò Reaper osservandolo mentre gli accarezzava le costole.

Geno era tutto rosso ma nonostante l'imbarazzo non voleva fermarsi <io... S-sì, hai... Hai un bel fisico Reaper> "io.... Sto per farlo con la morte.... Eppure non sono per niente spaventato, anzi... Stare tra le sue braccia... Mi tranquillizza"

<Tu sei stupendo invece> disse Reaper riprendendolo a baciarlo ed abbassando i pantaloncini di Geno per poi toglierglieli, lo scheletro con l'occhio glitchato arrossì ma non lo fermò, semplicemente si staccò dal bacio spostando lo sguardo imbarazzato <qualcosa non va?> Domandò notando lo sguardo imbarazzato del sottomesso.

<Io... Ho paura...> Rispose Geno, abbassando per qualche motivo il muro con cui si era difeso dalla sofferenza della solitudine fino a quel momento.

<Paura di cosa?> Domandò Reaper accarezzandogli il viso, un gesto che a Geno diede subito molta calma.

<Io... Ho paura che... Qualcosa cambi... Dopo questo... Di... Non essere più... Quello di prima... E di non poter sopportare... La solitudi-> venne interrotto da Reaper che lo baciò dolcemente.

Quando si staccarono Reaper gli sorrise in modo dolce <non ti devi preoccupare di questo Geno, resterai il solito di sempre e poi ti ho promesso di farti uscire di qui il prima possibile>

E a quel punto Geno non resistette più, prese Reaper per le costole e lo avvicinò baciandolo.

A quel punto anche Reaper si ritrovò nudo e pronto ad entrare in lui <sei pronto?>

Geno osservò il membro di Reaper vicino alla sua entrata, poi alzò lo sguardo su Reaper incrociando i suoi occhi ed annuì.

E così Reaper entrò in lui facendolo emettere un piccolo grido di dolore a Geno che cercava di contenere le lacrime ma inutilmente, il mietitore cominciò a baciargli le lacrime attendendo che Geno si abituasse alla presenza del pene dentro di lui.

Alla fine Geno gli chiese di muoversi e così Reaper obbedì, entrambi si misero ad ansimare ma più Reaper aumentava la velocità e più gli ansimi di Geno divennero delle grida di piacere, a parte il dolore iniziale ora poteva sentire solo piacere e chiamava a gran voce il mietitore.

Dopo alcuni minuti Reaper venne dentro di lui emettendo un gemito pieno di soddisfazione poi uscì da Geno e si sdraiò accanto a lui abbracciandolo e usando la propria veste per coprire entrambi, visto che era aperta.

Si addormentarono lì, uno tra le braccia dell'altro, ancora ansimanti ma soddisfatti dalla loro unione e con un sentimento che si faceva spazio sempre di più nell'anima di uno e nel piccolo frammento dell'altro.

Continua.

Un Amore Eterno {afterdeath} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora