Per una sorella

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<<Stai cercando quella tua amica, Alice? Beh rassegnati. È stata portata via da un tipo chiamato "il Cavaliere". Non è un assassino, ma con lui non si scherza. E il fatto che non sia uno di noi lo rende ancora più imprevedibile. Rassegnati, probabilmente è morta, l'ho vista in un lago di sangue.>>

Quelle parole non lasciano più la mia testa. Wotton mi ha informato di questa cosa mentre mi ha incrociata per la strada, di sera.

Ho chiesto di Alice a tutti, ogni volta che ci siamo incontrati, per l'intera settimana, ogni giorno. Nessuno ha saputo dirmi nulla. Non mi sono sorpresa del fatto che nessuno avesse denunciato la sua scomparsa, non lo fa più nessuno ormai. Ma non ho visto nessun funerale e ho controllato proprio per questo ogni chiesa della città. In fondo di Alice noi conoscevamo praticamente soltanto il nome, ma possibile che nessun parente o vicino abbia fatto nemmeno un funerale?!. Non posso fare a meno di pensare che mentre lei soffriva e moriva io me ne stavo a divertire! Mentre lei stava male! Che razza di persona sono? Che amica sono?!

<<Stefania!>>

Mi chiama per l'ennesima volta la voce di Daniele, scuotendomi leggermente.

<<Che c'è?>>

Chiedo come appena svegliata da un sogno

<<Hai mica del cibo?>>

Guardo gli altri, come sconvolta. Non ho offerto nulla! Che pessima padrona di casa che sono stata!

Scatto in piedi ed esclamo

<<Si un attimo!>>

Velocemente apro tutti i cassetti della cucina, cercando...cosa stavo cercando? Mi fermo a guardare il mobilio della cucina, sbuffando

<<Ste' – dice la voce di Mario – Vai a sederti, posso prendere io?>>

Lo guardo, ci metto qualche secondo a capire davvero cosa ha detto

<<Ah si certo! Grazie!>>

Torno a sedermi, Daniele mi lancia veloci occhiate, non vuole fissarmi. Mentre Raymond sembra non fregarsene proprio ed è intento a...leggere un libro?

<<Raymond che fai? Leggi?>>

<<Si, facci anche tu una battuta sopra così manca solo Mario...>>

Mi dice seccato e senza smettere di leggere.

<<Io non ho nemmeno letto il titolo.>>

Risponde Mario. Mi piego a leggere sulla copertina

<<Come essere abbastanza per qualcuno.>>

Mario scoppia a ridere e chiede

<<Hai davvero preso un libro con quel titolo? Ma esisteva?>>

<<Oh! Guarda che sto riscoprendo l'utilità di leggere!>>

Risponde Raymond mentre si sistema meglio sul divano.

<<Ma che scemenza è? – Esclamo – Non devi mica cambiare per essere abbastanza per qualcuno?>>

<<Facile dire così quando puoi truccarti, metterti un vestito attillato e hai tutti ai tuoi piedi.>>

Dice Raymond snobbando la mia opinione. Io lo guardo corrucciata, quasi offesa. Come si permette? Fortunatamente smette di leggere quella sciocchezza non appena Mario mette sul piccolo tavolo al centro un piatto pieno di patate e una bibita gasata.

<<Non mangi?>>

Chiede sorpreso Daniele.

<<Non ne ho voglia...>>

Abate del terroreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora