Urlo. Ma non mi sente nessuno.
Tu mi senti? Ho finito la voce. Non riesco più a parlare, ho le parole incastrate sulla lingua.
Mi fa male la gola. Sputo sangue sul cemento. Il rosso si mescola al sapore delle parole che non ho detto.
Non c'è più tempo. Non ho più tempo.
Tu mi senti?
È buio fuori. Non vedo niente. Solo la mia ombra, quella è più nera di tutto il resto.
Ho solo il sapore del sangue in bocca. Sembra quasi una certezza.
La mia sagoma si accartoccia, si ripiega su sè stessa, si raggrinzisce. La mia ombra diventa bianca, è quasi squallida nel suo innocente pallore. Una tela per Rembrandt. Mi avvicino un dito alle labbra. È rosso di sangue. Voglio essere Rembrandt. Sono Rembrandt. Ci dipingo sopra, ma sono maldestra. Le dita scivolano sulla tela e il sangue si accumula in una pozzanghera sul cemento.
Il tempo sta per finire.
Ho ancora le parole incastrate in gola.
Porto un dito alla bocca e sorrido. Assaporo la mia arte. Sa di male.
Il tempo è finito.
Tu mi senti?
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𝘉𝘰𝘮𝘣𝘦 𝘴𝘶𝘪 𝘧𝘪𝘰𝘳𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘨𝘪𝘢𝘳𝘥𝘪𝘯𝘰
PoetryNulla di troppo serio, se non drammi adolescenziali dalle tinte apocalittiche.