6. Ma quello è sangue? (flash-fiction)

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Mi chiamo Alice Allevi, ed è il mio primo giorno ufficiale da specializzanda All'Istituto di Medicina Legale di Roma.

Credo di avere già spiegato come ci sono arrivata, o no?

No? Proprio niente?

Allora ve lo devo raccontare.

Dunque io abito a Sacrofano, con i miei genitori e mio fratello Marco.

C'è anche nonna Amalia, una vecchina curiosa e pettegola.

Capita che la nonna, un bel mattino, trovi la sua badante uccisa e chiami a raccolta la famiglia.

Quando arriva la polizia giunge anche un tizio in smoking, su un'auto sportiva.

Era il medico legale.

Ora, io frequento il sesto anno di medicina e dovrei scegliermi una specializzazione, ma in verità odio le malattie e pure i malati. Non sopporto la sofferenza umana.

Ma un medico legale che fa nella vita?

Quella mattina l'ho scoperto, mio malgrado.

Arriva questo tizio e rimango a bocca aperta. Moro, occhi verdi, l'aria sicura di chi sa di essere un gran figo.

E io che faccio? Innanzitutto per la fretta di rispondere alla chiamata di nonna mi sono infilata un paio di jeans tenendomi la t-shirt del pigiama, con gli orsetti, di quando facevo le medie, e poi?

Sono rimasta a bocca aperta come una triglia appena pescata a cui manca l'aria... anzi l'acqua, nel caso della triglia.

Come se non bastasse la nonna, alla quale in fatto di uomini credo proprio di somigliare, adocchia il dottor Conforti, quello è il nome del gran figo.

E che succede? Lo chiama e gli dice che io sono una laureanda in medicina, esattamente in questo modo.

«Dottore? Se avesse bisogno di aiuto non abbia timore a chiedere, sa mia nipote è laureanda in medicina, al sesto anno eh?»

Figura di merda.

Lui mi squadra e si sofferma sugli orsetti, una spererebbe che abbia notato il petto prorompente sotto la t-shirt... se il petto prorompente esistesse e non ci fosse al suo posto una seconda scarsa.

Dopo avermi a malapena degnata di una occhiata schifata si dirige verso la casa, e il cadavere.

Appena prima di entrare si volta «Allora? Sesto anno che fai vieni o no?»

Dice a me? Proprio a me? Combinata così?

«Eh? Sì, sì certo, arrivo subito.»

In cucina lui è già accovacciato accanto a Tamara.

Non mi sento molto bene... e riesco solo a chiedere «Ma è sangue quello?»

Poi il buio.

Quando riapro gli occhi vedo un paio di fanali verdi che mi fissano ironicamente «Sesto anno eh? E la laurea pensi di trovarla nei sacchetti delle patatine?»

Figura di merda, due, ma elevata alla decima potenza.

Dopo avermi spruzzata con dell'acqua mi mette a fare fotografie, mentre lui studia la morta.

E poi... Poi basta. Se n'è andato via.

Ma io ho deciso che Medicina Legale sarebbe stata la mia strada.

Niente malati e malattie, solo morti.

Devo solo imparare a gestire la storia del sangue no?

Ed eccomi qui, pronta per una brillante carriera.

E per provare a conquistare il medico legale più affascinante del mondo.

E per provare a conquistare il medico legale più affascinante del mondo

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Spazio Autrice

Dovevamo partire da qualcosa no? Ho scelto l'inizio, un inizio con il botto per Alice Allevi.

Comunque, non fate caso ai numerelli, identificano solo la parola chiave del giorno. Le shot saranno in ordine cronologico? Non è detto, dipende da come mi saltano alla mente.

Ma vi divertirete ugualmente spero.

Besos

Io ho un topo contaparole e voi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora