16. mai arrendersi

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La Wally si è inventata una nuova tortura. E indovinate chi è la specializzanda cavia questa volta?

Bravi! Esatto! Sempre io.

La professoressa Boschi, ancora scocciata dal mio brillante risultato all'esame di scheletrologia dove, a suo avviso, ho preso un trenta immeritato –me l'ha dato lei il voto, mica l'ho rubato!– ha deciso di propormi una nuova sfida.

Sono in un laboratorio nel sottoscala e devo ricostruire un intero scheletro, quello che ora è nella scatola sul tavolo.

Duecentosei ossa di un umano adulto da rimettere in posizione. Ah, e pare debba anche relazionare, lunedì mattina, sulla causa della morte, tanto per rendere le cose semplici.

Ma in fondo, che ci vuole? Mi sono sempre piaciuti i puzzle.

Mentre lavoro cercando di fare attenzione a non rompere quelle fragili ossa, alle mie spalle arriva CC facendo una delle sue solite battutine «Vedo che hai un bel compagno per il sabato sera. Goditi il fine settimana Allevi! Io vado in Toscana, hai presente il resort del Congresso?» e se ne esce senza proferire altro.

Stronzo.

Con chi andrà in Toscana? Con Beatrice? Con un'altra qualsiasi delle gnocche con cui si accompagna?

"Alice non pensarci. Hai deciso tu di non continuare a vedervi no?"

E, mentre medito sulle mie disgrazie sentimentali, continuo a rimontare lo scheletro.

Il mio motto è "qualunque cosa succeda, qualunque sfiga ti colpisca, mai arrendersi"

Il lunedì mattina arriva troppo presto.

Anche perché ho speso tutta la domenica a cercare due costole del mio scheletro.

Le ossa nella scatola erano solo 204 e non c'è stato verso di trovare le costole mancanti.

Ma poi ho avuto un colpo di genio. Non solo ho capito la causa della morte, quello è stato banale, il colpo di arma da fuoco al centro del cranio era in bella vista, ma ho anche capito il motivo delle ossa mancanti.

Come ho fatto? Semplice, sono entrata nell'archivio e ho cercato un po'. Tutti i reperti dell'Istituto sono catalogati e registrati e, dopo un paio d'ore di ricerca frenetica, ho trovato quello che mi serviva.

Il mio scheletro era Mr. X, un famoso contorsionista del 1920 che, per essere più snodabile, si era fatto rimuovere due costole. Poi si era suicidato qualche anno dopo quando la moglie era scappata con la donna barbuta del loro circo.

La mia presentazione è stata un successone. La Wally si è complimentata dicendomi «Vede Allevi? Quando si applica è pure bravina»

Stronza pure lei.

Stronza pure lei

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Spazio Autrice

Dai Alice! Mai arrendersi. Anche con CC... tienilo ben presente.

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