9. castello di carta

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Mattino dopo.

Mi sveglio con un gran mal di testa, in una camera a me sconosciuta. Sono coperta solo da un lenzuolo e sento scorrere l'acqua nella doccia nel bagno a fianco.

Ho combinato un vero disastro. Il vino, la cena, le sue parole gentili, la sua bocca sulla mia.

Sono nel letto di Claudio Conforti, il mio professore. Ho tradito il mio ragazzo.

E il mio castello di carta, i sogni e le speranze, la possibilità di continuare la mia storia con Arthur... PUFF! Svanito tutto.

Sono un'idiota, lo so.

Non perché mi sia ubriacata, non perché da ubriaca sia finita in questa stanza.

Io sapevo, fino dall'inizio, che questo sarebbe successo.

L'ho saputo quando è stato annunciato che avrei accompagnato Claudio al congresso, l'ho intuito dai suoi sguardi in Istituto e poi dalle battutine quando siamo arrivati.

Lo sapevo durante la cena, quando continuavo a bere vino rosso per darmi un contegno sotto i suoi sguardi indagatori, ben sapendo che mi basta un bicchiere per sbarellare.

Lo sapevo quando abbiamo passeggiato in giardino e mi ha portata in quell'angolo buio.

L'ho realizzato davvero con quel bacio e quando mi ha presa e buttata sulle spalle per portarmi in camera sua.

Ma ormai ero già nella sua rete. Ero già nel suo letto.

E la cosa più terribile è che lo volevo.

L'ho sempre voluto.

Sono stata attirata dal suo fuoco e mi sono bruciata le ali.

Sto ancora meditando, mangiandomi le unghie, quando Claudio esce dal bagno quasi completamente vestito e si avvicina accarezzandomi.

Sussurra qualcosa sul fatto che era inevitabile, che questa attrazione tra noi era così forte da non poter essere trascurata, che vorrebbe ripetere per capire se può funzionare...

Ma cosa sta dicendo?

Io non voglio! È stato tutto un errore, questo. Continuo a dirgli che è stata colpa del vino ma so benissimo di mentire.

Così come so che è stato un errore, un bellissimo e tremendo errore.

Io voglio altro dalla mia vita. Io voglio l'Amore, voglio una famiglia.

Non voglio uno che cambia le donne come fazzoletti.

Non devo volere lui.

E prima anche lui se ne renderà conto meglio sarà per tutti.

Questo congresso è da dimenticare, questa notte è da dimenticare.

Il problema è... ce la farò a dimenticarla?

 ce la farò a dimenticarla?

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Spazio Autrice

Volevate la mia versione della notte? Purtroppo nei contest ufficiali i capitoli caldi non sono consentiti quindi ho preferito darvi la mia versione dei pensieri di Alice il mattino dopo.

E' un aspetto che non è stato molto curato, i pensieri della nostra Allevi dopo il disastro che ha combinato no? Quindi ho deciso di rimediare. A modo mio come sempre.

Alla prossima pillola. Magari il protagonista della prossima shot sarà Claudio  eh?

Io ho un topo contaparole e voi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora