Chapter three - Nohemy Young

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Lilly collins in Nohemy Young

Mi svegliai con la luce del sole che penetrava dalla finestra, scesi dal letto camminando a punta di piedi a causa del pavimento gelato "Oh, Nohemy" mi sorrise Rose "io andrò a fare delle commissiomi ti ho lasciato un cornetto ed una tazza di caffè, oh buon lavoro!" Disse gentilmente "A dopo" risposi ricambiando il grande e caloroso sorriso.

Io ero così,  ero una ragazza taciturna, ci sono delle volte che vivo bene nel silenzio, e altre che ho costantemente bisogno di parlare con qualcuno.

Mangiai velocemente il cornetto e presi la tazza di caffè fumante, mi radunai vicino alla finestra, nevicava ancora, piccoli fiocchi di neve danzavano sul suolo ormai ricoperto di bianco, e il mondo in quel momento sembrava solamente un ritratto, la neve mi piaceva tantissimo, ma ho anche nolstagia dei vecchi momenti con mia madre e delle lunghe chiacchierate vicino il camino.

Quando le persone ti chiedono come stai, tu rispondi bene.
Negli ultimi mesi ho detto parecchie volte che stavo bene, nulla tra le quali contenessero una minima verità, le persone annuivano, e a me andava più che bene.

È straziante, a volte vorrei urlare, urlare all'infinito fare uscire tutto quello che tengo dentro, può sembrare lugubre e pessimista questa mia affermazione, ma è così.

Ho un disperato bisogno di qualche cambiamento.

Rose è una brava persona, si sta prendendo cura di me, lei è forte, ha un animo di una leonessa che brama ancora la sua sete.

Sono passati 5 mesi da quando sto qui, Herman sembra sparito, e per il momento credo vada bene ad entrambi così, ho lavorato duramente in questi mesi, ho socializzato per un pò, ma giorno dopo giorno è come se il mio dolore accresca la mia voglia disperata di essere una persona nuova.

Salì di sopra e misi un paio di jeans ed una felpa comoda, feci uno Chignon con i miei lunghi capelli marroni e ribelli, e andai fuori.

Mi accensi una sigaretta  ed entrai in macchina, oggi c'era più traffico del solito, ci misi una mezz'oretta ad arrivare a lavoro.

"Scusa, era tutto bloccato" dissi a trevor "Non fà niente, anche Jason al momento è in ritardo "Jason?" Chiesi curiosa "Si, Jason Luke è quello che sta in cucina" disse lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo "Ah, Jason" risi.

Lo salutai e cominciai a prendere delle ordinazioni.

Entrò un gruppetto di ragazzi e ragazze, guardai meglio chi c'era , e il mio cuore minacciava di uscirmi dal petto.

Allyson, il ragazzo dell'altra volta, Herman e altri due che non conoscevo.
Abbassai lo sguardo e diedi i caffè richiesti senza guardarlo minimamente.

Non avevo voglia neanche di sentirlo parlare.

"Cosa ordinate?" Dissi davanti a loro "cinque tazze di caffè" rispose Allyson.

Presi le ordinazioni e andai a prepararli.

Spostai lo sguardo verso il loro tavolo e vidi che herman stava guardando, distolsi lo sguardo e portai a loro i caffè.

Nel mentre mi stavo avvicinando qualcuno di loro mi fece uno sgambetto "Herman, sei proprio uno stronzo!"rise Allyson.

Il caffè mi cadde ovunque, ero bagnata fradicia, mi sentì ridicola agli occhi di tutti, in quel momento sentivo di scoppiare a piangere da un momento all'altro, rimasi ancora a terra, ero ormai una donna, come osavo piangere davanti a tutti?

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