Chapter Nine -Anche il silenzio può ascoltarci

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"Il silenzio lo definirei come un arte, un bel quadro con mille colori dentro che è solamente un bel ritratto che mostra i suoi colori e le proprie linee senza aggiungere altro."
-Nohemy

Mi svegliai con lui accovacciato su di me, mi stringeva ancora forte proprio come quando ci siamo addormentati.

Era già mattina, il sole splendeva e illuminava il suo bel viso angelico, sembrava proprio Lucifero rivestito di bianco, con le sue cicatrici e i suoi tatuaggi, il suo corpo emanava calore, dormì benissimo questa notte.
Tracciai i suoi tatuaggi con il polpastrello del dito e lo passai dal viso all'addome rimanendone incantata della sua perfezione

"Mi fissi anche mentre dormo mocciosetta?" Disse aprendo gli occhi e accarezzandomi il viso tolsi subito la mano dal suo petto e mi alzai in un batter d'occhio "Potevi avvisarmi che eri sveglio" dissi arrossendo e vestendomi "Forza dobbiamo andare a scuola" dissi buttandogli un cuscino sulla faccia "Ma oggi è domenica" disse Herman coprendosi con il cuscino che gli avevo appena tirato.

"Chi dorme non piglia pesci" dissi togliendogli il cuscino dalla faccia, lui mi tirò a sè facendo scontrare i nostri visi e quasi le nostre labbra "Voglio conoscere il tuo mondo" disse abbracciandomi "Ho parecchio da fare, non posso rimanere qua" dissi sussurrando e fissando le sue labbra carnose, aveva un piercing all'interno del labbro,  quasi come un brillantino che non mi sono mai accorta.

Herman mi sorprende ancora di più.

"Ti ricordo che sei in debito con me, continueremo gli studi e tu farai quello che dico io" disse con un ghigno antipatico, la sua voce era ancora più rauca di mattina  e ciò lo rendeva ancora più sexy.

Come potevo dirgli di no?

Sentivo le voci nella mia testolina che dicevano 'Accetta, Accetta!'

"Va bene ma.." non mi lasciò il tempo di parlare "No, senza ma, senza patti e neanche accordi" disse accicinandosi ancora di più "Come se tu li rispetteresti" dissi ridacchiando "Allora stavo dicendo che dobbiamo andare a casa mia, devo assolutamente cambiarmi per questa bella avventura, usciremo in città a piedi, senza le tue Ferrari, prenderemo i mezzi pubblici, e mangerai nei fast food!"

Lui si alza e apre un cassetto"Se ciò comporta essere normale per un giorno,  ci sto!" Rise "Puoi fare tutto qui, hai lasciato i tuoi vestiti mesi fà, quando siamo tornati dall'evento, Hannah li ha fatti piegare e stirare, poi me li sono ritrovato qua" rise , Hannah e i suoi metodi infallibili, risi a quel pensiero

Mi feci una doccia veloce e lisciai i capelli con la piastra di Hannah

Tornai in stanza vestendomi, misi la mia felpa e un paio di legghins comodi.

Risi guardando lui , aveva una felpa, un paio di jeans strappati e i capelli senza gel, ha indossato delle cose normali che non sempre indossava,  ma la cosa che mi fece più ridere è che lui non viveva senza il suo gel, aveva i capelli ai due lati lisci e scompigliati "Sembro un ragazzo normale adesso?" Rise guardandosi allo specchio "non barare, niente gel!" Ridacchio sistemandogli la felpa.

Gli spuntò un tenero e dolce sorriso sulle labbra che rare volte lo indossava.

"Pronta?" Disse prendendo le chiavi della macchina "Si ma quelle non ti serviranno" dissi prendendo la chiave della sua automobile e lasciandola nel letto.

Lui fece una faccia triste e scendemmo giù "Hannah vuoi venire con noi?" Dissi avvicinandomi a lei "No tesoro, ho dei moduli da compilare per l'azienda,  dovrei mandarli a mamma in francia" disse dispiacendosi

Eravamo fuori, non c'era un brutto tempo, anzi la mattinata si rallegrò, c'era il sole che splendeva sulla neve, e sembrava davvero incantata la città,  per un momento.

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