- Signorino Park, mi vuole ripetere cosa le ho appena detto?- il grassoccio signore Lee mi fissava con sfida mentre alzavo la testa dal braccio su cui mi ero appoggiato già all'inizio della lezione
-Ha spiegato come il consigliere tradì il re organizzando una rivolta tra il popolo per farlo detronizzare. Non penso sia una cosa che nessuno sa visto che capitava frequentemente. Il primo consigliere tradiva sempre il re- risi sarcasticamente alla mia finezza, la storia stessa insegnava di non fidarsi mai di nessuno, neanche di chi ami di più.Io, Taehyung e Namjoon passavamo molto tempo insieme e senza il loro aiuto i miei piani non avrebbero mai potuto essere sviluppati e andare in porto senza complicazioni, perciò provavo nei loro confronti un senso di gratitudine che non avevo mai dimostrato. Ma il rapporto che ci legava non era così indistruttibile come pareva agli occhi di chiunque.
Conoscevo me stesso, ed ero sempre stato bravo a riconoscere di essere un codardo senza scampo e riconoscevo l'indole di questo comportamento radicata nel mio animo che in caso di pericolo estremo mi avrebbe fatto voltare le spalle a chiunque senza guardarmi indietro.
Contavo su qualcuno ma al contempo mantenevo un rapporto che non mi avrebbe mai surclassato e rivoltato in una tempesta di dolore, da eccellente vigliacco lo temevo più di ogni altra cosa.
Ero l'esatta rappresentazione di "chi fa da sé fa per tre" ma nello stesso istante credevo che senza i due fratelli niente poteva diventare realtà e quindi il moto che previgeva tra di noi era "l'unione fa la forza".Il professor Lee se ne stava ora seduto in cattedra attento a non farsi vedere a leggere il giornale del giorno mentre una voce alle mie spalle leggeva quella che doveva essere una spiegazione sul libro di testo.
- Hai sentito che anche quest'anno è stato organizzato il gala di beneficenza dai genitori di Jeon? Dicono che ci saranno solo i pezzi grossi di Seoul e pochi di questa scuola sono formalmente invitati da Jungkook- il discorso della gallina ossigenata al mio fianco attirò la mia attenzione, regalandomi le informazioni che da mesi pregustavo di sentire.
L'annuale gala di beneficenza era l'evento più sofisticato tra tutti e i soldi che giravano al suo interno ammontavano ad una somma indescrivibile; proprio per questo ormai da sempre, a memoria di tutti, si teneva nell'enorme villa dei Jeon.Quando la campanella suonò facendo catapultare tutta la classe verso le macchinette nella speranza di evitare un atrio di fila, presi velocemente il cellulare e mi nascosi in uno dei tanti piccoli bagni.
[ è tutto pronto, fai il tuo. ]
citava il messaggio al quale subito si affiancarono due spunte blu.
- Chim, sei qui?- la voce squillante di Taehyung mi perforò l'orecchio come un trapano la domenica mattina dopo una sbronza -tuo fratello ti sta cercando ovunque e sembra molto incazzato- continuò ad infierire aggiungendo anche brutte notizie -Jimin, hai sentito? So che sei qui-
-Ho sentito e ho capito, non serve che continui ad urlare- uscii dal bagno dirigendomi verso il lavandino per bagnarmi il viso con dell'acqua fredda.
Quando sollevai lo sguardo sullo specchio a fianco al mio riflesso incontrai gli occhi preoccupati del moro che ansiosamente giocava con le sue mani spoglie dei suoi soliti anelli.
- Se hai qualcosa da dirmi parla adesso- lui continuò ad tormentarsi le dita per poi nasconderle sotto l'orlo della felpa.
-Non so se riesco a farlo e se i miei mi vedessero? Non sanno niente di me e ho paura che tutto precipiti-
-Parlerò con Namjoon se questo ti fa preoccupare di meno, terrà anche i vostri sott'occhio e in caso si avvicinassero li distrarrà. Abbiamo sempre avuto tutto sotto controllo e questa volta non saremo da meno- passai una mano tra i miei capelli per gonfiare un po' il ciuffo appiattito dall'umidità e sistemandomi il colletto della divisa inizia a percorrere il corridoio alla ricerca di mio fratello.Ad una distanza di sicurezza Taehyung seguiva i miei passi e le mie repentine svolte in quel labirinto intricato. Non si era mai immischiato interamente nei miei affari famigliari perché sapeva mi desse fastidio, ma aveva imparato che quando Jihyun mostrava segni di rabbia era meglio stare pronti nei paraggi.
Era difficile non notare la faccia alterata di mio fratello anche da lontano, saettava in tutto il corridoio fermandosi a chiedere di me ad ogni gruppetto che stava riposando vicino gli armadietti.
Senza farmi vedere mi avvicinai sempre di più a lui e infine lo afferrai con uno scatto per il polso per condurlo verso un angolo appartato del giardino popolato solo dai fumatori più accaniti.-Mi spieghi che problema hai adesso?- sussurrai tra i denti per non urlare.
-La devi smettere di fare così- mi spinse con forza per le spalle facendomi cozzare con il muretto alle mie spalle che mi fece perdere per un istante la mia solita espressione fredda rimpiazzata da una dolorante. -Mi sembrava di avere già chiarito che non ti devi impicciare in quello che faccio e di come mi comporto. Sono io il tuo Hyung, quindi smettila di preoccuparti per me. Se la mamma ha qualche problema me lo può benissimo riferire- non avevo voglia di litigare, perciò lo superai con una spallata pronto ad andarmene.
-Come pensi che possa dirtelo se non sei mai a casa o ti chiudi a chiave in camera tua! Forse vuole lasciarmi un recapito al quale contattarla signorino?- per un momento, rivolgendomi uno sguardo sarcastico, alterò la sua voce alzandola di un'ottava facendosi ridere da solo.
-Hai smesso perfino di mangiare con noi, salti anche i pasti pur di non vederci per più di due minuti. Mi chiedo quante cose tu abbia da nascondere- il suo tono da aggressivo era diventato mellifluo nel pronunciare quell'ultima affermazione. Era convinto che quella provocazione mi avesse toccato almeno un minimo, ma l'allievo non aveva ancora superato il suo maestro.
- Jihyun perché non inizi a pensare ai danni che fai tu? Pensi che non sappia come passi il sabato sera? Dovresti iniziare a preoccuparti dei tuoi comportamenti più che dei miei- ero ancora di spalle ma immaginavo la sua faccia allibita. Lo sentii caricare attraverso il movimento dei vestiti e ad occhi aperti mi voltai pronto ad incassare il colpo senza paura.Si stava fiondando su di me con tutto il suo corpo ad occhi chiusi, talmente ciecamente che non si era reso conto delle due figure in avvicinamento.
Fu Taehyung a spingermi fuori dalla traiettoria del suo pugno ora bloccato dalla mano di Jiwoo che premeva sul polso di mio fratello.
-Ti rendi conto che siamo a scuola vero? Vuoi farti espellere? Se devi litigare con lui fallo fuori da qui!- la faccia della ragazza era una maschera di tensione.Quando anche le loro ombre furono scomparse la mano del mio migliore amico si affrettò ad accarezzarmi la schiena e a guidarmi verso l'edificio cercando di alleviare la frustrazione che provavo.
Non ero un buon figlio e neanche un bravo fratello maggiore e questa consapevolezza nascosta mi piombava puntualmente davanti agli occhi come un muro; il più delle volte era proprio Jihyun a costruirlo non smettendo di rinfacciarmi quanto fossi incompetente in ambito affettivo e di come avrei vissuto la mia vita da solo.
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The secret of the metafox [ pjm + myg ] [SOSPESA]
FanfictionLa volpe rossa predilige i contesti rurali ma ama gironzolare anche in città, preferendo la notte così da evitare i rischi connessi alla vita urbana. Di solito questi animali hanno occhi capaci di vedere anche nell'oscurità e olfatto o udito molto s...