-Vuoi un passaggio?- la voce bassa di Taehyung mi arrivò lontana, annebbiata. Scossi leggermente il capo e dopo aver sentito le sue labbra posarsi delicatamente sulla mia guancia arrossata dal leggero venticello autunnale, superai l'auto sulla quale salì.
Mi sedetti all'angolo del muretto mezzo distrutto, abbastanza lontano dalla folla che aspettava l'arrivo dell'autobus alla fermata ma comunque sufficientemente vicino per vedere il mezzo arrivare.
Ne passarono ben tre prima che la linea diretta verso la periferia fece la sua comparsa completamente vuoto e lasciandomi libero di scegliere il posto in fondo per nascondermi ad occhi indiscreti.
Non appena vidi le porte chiudersi e l'autista spostare il cambio, premetti il pulsante rosso di fermata già conoscendo il fiatone caratteristico dei due che puntualmente facevano la loro comparsa.Presero posto nei sedili centrali uno affianco all'altro e mentre mi coprivo i capelli e metà del viso con il cappuccio, li vidi punzecchiarsi e ridere per il solleticare delle dita sui loro fianchi.
Non l'avrei mai ammesso ma quella era la vista più bella dei miei diciannove anni di vita. Il volto di mio fratello era rilassato e lo sguardo che rivolgeva alla mora al suo fianco non era arrabbiato, i suoi occhi mentre la fissava avevano quasi una sfumatura romantica.Lei d'altronde era l'unica spalla su cui poteva contare e le volte in cui si erano salvati a vicenda dai casini erano inimmaginabili. Definirli migliori amici come facevano loro era riduttivo, al di fuori delle loro menzogne tutti a primo acchito li definivano anime gemelle ed io dovevo allontanarmi al più presto prima di diffondere il marcio.
- Ho trovato un modo per andare a quella festa per ricconi- la voce di Jiwoo si abbassò di tono ma anche di un'ottava, risultando grave e rauca
-non so se ti piacerà però-Fu uno sguardo a far intandere a Jihyun qual'era il compromesso per divertirsi ed era chiaro dalle sue spalle rigide quanto fosse scocciato.
-Ho come la sensazione che debba c'entrare mio fratello-
-SunHee è stata invitata con tutta la sua famiglia, ma l'unico modo che ha per farci entrare è avere un legame tra virgolette parentale. È la nostra occasione per andare a quel gala e non restare a casa a disperarci mangiando patatine e guardando le storie instagram di chi si diverte. Sai quanto SunHee sia cotta di tuo fratello e mi dispiace che il nostro invito porti il nome Park Jimin-Nessuno dei due aggiunse altro, l'autobus era arrivato al suo capolinea e così anche noi.
Non potevo lasciarmi scappare l'invito a quel gala e a tutte le sue ricchezze così facili da rubare in veste di invitato rispetto che da cameriere. Mi nascosi nella vietta dietro casa sicuro che l'unico modo per incrociare la ragazza senza la presenza di mio fratello riluttante nell'invitarmi, fosse quello.-Immaginavo che quella felpa di poco gusto in fondo appartenesse a te- non mi sorprese la sua ammissione di avermi riconosciuto, eravamo abbastanza in confidenza dal notare la presenza dell'altro e anche dal poter ridurre le regolari distanze tra i nostri corpi.
-Se non ci fossi io a fermare ogni volta l'autobus chissà come tornereste a casa- alzai gli occhi verso il cielo mentre percepivo il suo petto scosso da una risata sfiorare il mio.
-Sei proprio premuroso- il suo tono lasciò le sue labbra sottoforma di un soffio suadente e le sue braccia si stesero verso le mie spalle con l'intenzione di cingerle.Ero rapito dal suo sguardo felino e quando l'allontanai spingendola per le spalle senza realmente applicare forza, lei aveva già fatto la sua mossa scoccandomi un veloce bacio sulle labbra.
-Siamo attaccati a casa mia, cosa ti porta ad usare la tua tattica così spavaldamente?- non mi lasciavo ingannare così facilmente, sapevo quanto desiderasse una mia risposta affermativa all'istante.
-So che ci hai ascoltato, lo fai sempre, e se non scoprì le cose così vieni da me a chiederle direttamente. È fin dall'inizio che abbiamo realizzato di essere uguali io e te, quindi perché non accetti e ci risparmiamo la solita solfa?- l'incertezza non raggiunse i suoi occhi neanche per un secondo e questo l'aiutò a scorgere nel mio sguardo desideri acquietati dalla mia coscienza.
-O non sarà mica che vuoi passare a casa mia per farti convincere- la superai dandole le spalle e muto.Era quello che i miei comportamenti le dicevano? Non poteva veramente credere che ci fosse qualcosa di più della convenienza tra noi due e se così era allora doveva separare le sue fantasie dalla mia figura.
Entrai in casa lanciando le scarpe all'ingresso per poi risalire le scale fino al mio oblio personale.
Lo schermo del mio cellulare era l'unica fonte luminosa della stanza e mostrava la chat di quella mattina con ancora le due spunte blu ancora senza risposta.[ Ho trovato un modo migliore ]
Prima di entrare nell'altra chat tra le più recenti, mi soffermai sulla foto profilo che ritraeva i due amici al mare durante l'estate appena finita.
[ Ci sto, ma contalo come un favore che va ricambiato ]
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The secret of the metafox [ pjm + myg ] [SOSPESA]
FanfictionLa volpe rossa predilige i contesti rurali ma ama gironzolare anche in città, preferendo la notte così da evitare i rischi connessi alla vita urbana. Di solito questi animali hanno occhi capaci di vedere anche nell'oscurità e olfatto o udito molto s...