"Bye or not?"

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Era mattina ormai, avevo gli occhi gonfi e il viso caldo per la nottata difficile.

Mi vestii e andai in mensa quando mi richiamarono nell'ufficio di Plutarch.
Ero stufa di parlare con lui.

Mi recai al suo ufficio, appena sentii la porta chiudersi alle mie spalle disse con un sospiro "Cara Signorina Everdeen non riesce proprio a stare calma per un secondo, sembra che le piaccia venire qui nel mio ufficio ogni santo giorno. Cosa sperava di fare li dentro, Everdeen?", beh non amavo affatto entrare in quel ufficio scuro e tetro ma si, sembra quasi un'abitudine entrarci ogni giorno. "Cosa crede che stessi facendo? Facevo semplicemente visita a mia madre." sentii una risatina che finii all'istante, "Beh, mi sbaglio o ti avevano detto di non entrare Everdeen?". Forse non ha tutti i torti ma era pur sempre mia madre "Si ma.." non mi fece finire la frase che.. “Signorina Everdeen se le hanno detto di NON entrare vuol dire che non doveva farlo, se ama così tanto violare le regole allora sarò costretto ad assumere regole speciali per lei o perfino cacciarla dal distretto se continua di questo passo"

Cacciarmi?

No non credo. Può dettare legge quanto vuole ma cacciarmi da questo distretto dove avevo le uniche persone a cui volevo bene allora No; sapevo che il mio atteggiamento negli ultimi giorni era diverso e aggressivo ma prendere questi provvedimenti beh mi sembrava eccessivo, cercherò di non mettermi dei guai. Cercherò.

"Se non fosse stato per.." dissi sottovoce, ma non abbastanza per non farmi sentire. "Per chi? Per Snow? Per quella freccia?" disse sbraitando, "Le svelerò un segreto, se non fosse stato per LEI la Coin sarebbe ancora qui a presiedere questo distretto".

Non potevo accettare questa accusa ma dovetti solamente abbassare il capo per evitare altre discussioni perché sapevo che se avessi continuato, il mio titolo di cittadino del distretto 13 sarebbe stato messo in dubbio per non dire del tutto nullo, anche se ero ancora la ghiandaia imitatrice non potevo permettermi di discutere su qualsiasi cosa a me non andasse bene. Uscii dalla stanza quando Plutarch disse "Non voglio mai più parlare di questo argomento con lei signorina Everdeen, e ora vada"

Rimasi perplessa dalla frase "Non voglio parlare mai più con lei di questo argomento". Perché solo con me? Perché non dovrei? Sicuramente c'era qualcosa tra lui e la Coin che noi non avevamo percepito.. E se è come penso che sia...io ho ucciso la persona che amava. Ora mi sentii terribilmente in colpa, non avrei voluto, non avrei dovuto farlo. Vorrei scusarmi personalmente con lui ma non so come era la loro situazione. Già mi sentivo male per mia madre ora anche per Plutarch, che ottimo buongiorno al mondo.

Ritornai in stanza, non avevo voglia di mangiare nulla, avevo solo voglia di vedere mia madre ma non mi era concesso quindi pensai di rimanere tutto il giorno in stanza saltando tutti i corsi e a riflettere sugli ultimi pensieri che ancora riuscivo a progettare in testa. Dopo l'ultimo bombardamento  nel distretto la mia mente ha cominciato piano piano ad eliminare i ricordi e i pensieri più superflui e futili, anche se non mi sembrava tutto questo danno penso che con il passare del tempo non sarò più lucida nel fare pensieri e dimenticherò anche qualche nome ogni tanto

Poi sentii bussare e mi risvegliai dai miei pensieri. Sicuramente era Gale che voleva sapere che fine avessi fatto quando poi la porta si aprii e rimasi sconcertata.

Non pensavo che l'avrei rivista...ora.

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Ciao a todoss :")

Questo è il mio nuovo capitolo spero vi piaccia :3 ♡

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Ci vediamo al prossimo Giovedi della settimana :")

Bye Bye :D

Hunger Games-Il canto dell'oblioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora