Prologo

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Ed, all'anagrafe Edgard, di quasi 18 anni, creatura diversa da tutto ciò di esistente al mondo, anche se poco consapevole dei suoi poteri.

Guardò i suoi 5 fratelli e sorelle che sghignazzavano all'ennesimo scherzo che avevano fatto ai loro genitori.

Sbuffò infastidito. -Questa volta non la passeremo liscia ve ne rendete conto?-

Dustin vampiro, di 20 anni, lo guardò con un sorrisino divertito. -Oh dai, ma se sei il primo che se la ride sotto i baffi...-

Dominick, 16 anni, mezzo licantropo mezzo mannaro, fissò i due. -Finitela di discutere e continuiamo a impacchettare il loro letto...-

Avevano comprato metri e metri di carta regalo e avevano impacchettato tutti, ma proprio tutti gli oggetti della camera da letto dei loro genitori, vestiti compresi.

Amelia, piccola alpha di 15 anni le si tinsero gli occhi di rosso sghignazzando. -Pensa a quando dovranno cercare profilattici e lubrificante...-

Serena ridacchiò, 23 anni, di stupenda bellezza vampira. Ma sempre pronta per i fratelli e i scherzi che riuscivano a fare.

Lilian 14 anni licantropa dai bellissimi occhi viola, una sigma, guardò tutti. -Dobbiamo far veloce stanno rientrando...- Mormorò.

Sapevano tutti di essere stati adottati che l'unico figlio di sangue era Ed ma li avevano sempre amati senza preferenze, alcuni erano grandi altri piccoli quando li avevano presi con loro, e loro amavano Josh e Tristan come dei veri genitori. Si guardarono l'un l'altro sghignazzando e scapparono tutti nelle loro stanze.

Erano le ore serali, dove tutti si incontravano, per via degli orari diversi delle varie creature che erano. Unico che poteva vivere in entrambe le situazioni era Ed, anche in quello diverso, alle volte quella diversità gli pesava, si distese sul letto chiudendo gli occhi.

Ultimamente non si sentiva bene, man mano si avvicinava il suo diciottesimo compleanno, così lui percepiva che qualcosa nella sua vita mancava. Lo aveva sempre sentito, ma ora la sensazione era sempre più forte.

Non sapeva esattamente cosa era, perché era unico nel suo genere.

Aveva dei poteri da vampiro, anche se poteva stare alla luce del giorno, poteva trasformarsi in lupo, diventando un lupo bianco con dei riflessi azzurri, e gli occhi cambiavano colore all'umore.

Di solito neri, alle volte diventavano rossi come i vampiri, quando era arrabbiato, rossi come gli Alpha, quando prendeva posizione, blu come gli omega, quando veniva sgridato, gialli come i beta quando riceveva degli ordini, e viola come i sigma quando percepiva dei pericoli, ed alle volte sognava, o meglio vedeva delle creature che non conosceva, ma li percepiva come se li conoscesse da sempre.

Chiusi tutti nelle camere sentirono le voci dei loro genitori entrare in casa, erano usciti per festeggiare il loro anniversario di matrimonio. Sentirono che salivano le scale, che mormoravano e giocavano fra di loro, e poi la porta della loro stanza aprirsi, chiudersi.

Dopo qualche minuto un paio di esclamazioni irripetibili, la porta riaprirsi.

-Piccoli farabutti!- Esclamarono i due uscendo e non sapendo con sicurezza se ridere o essere arrabbiati per lo stato in cui si trovava la loro stanza.

-Avete 30 secondi per uscire dalle vostre stanze....-Gridò Josh.

Varie porte si aprirono compresa la sua e i 6 ragazzi guardarono i loro genitori ridendo e sghignazzando divertiti.

Dustin rise più forte. -Non sapevamo cosa regalarvi...-

Josh e Tristan si guardarono, guardarono la loro stanza, e scoppiarono a ridere con i propri figli, che corsero da loro e si abbracciarono dolcemente.

Ed sospirò felice, quella cosa la adorava da sempre. L'abbraccio di gruppo della sua famiglia era ciò che lo faceva stare bene, che lo riempiva e gli toglieva la malinconia che sentiva dentro.

-Siete dei furfanti, ma vi amiamo così tanto da perdonarvi...-Disse Josh ridendo ancora.

-Perdonarvi solo quando avrete rimesso tutto a posto...almeno da trovare il letto e il lubrificante.-

-Papà!!!- Gridarono in coro i loro 6 figli.

Tristan alzò un sopracciglio. -Che c'è? È colpa vostra questo, quindi vi sorbirete un ennesimo attacco di coccole di me e vostra madre...-

-Quelle che dici tu non sono coccole...ma si chiama sesso, e parlarne così con i propri figli serve a traumatizzarli...- Borbottò Serena.

I due si guardarono e scoppiarono a ridere.

OMEGAVERSE 4 *FABULOUS*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora