L'Ingresso a Scuola dello Spadaccino Nero.

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Il giorno seguente alle sue dimissioni ospedaliere, visto che Kazuto si sentiva bene, non era mai stato meglio, si preparò per andare a Scuola. Infatti, indossò l'Uniforme/Divisa e ci stava non bene, di più. Era davvero elegante e persino Suguha e Midori, quando lo videro, rimasero a bocca aperta. Anche perché era la prima volta che vedevano lo Spadaccino Nero in completo e con giacca e cravatta. Il ragazzo se le guardò, come per dire: "Che c'è? Ho messo male qualcosa? O non ci sto bene?". Sua Madre e sua Sorella gli risposero dicendo che non era nulla di tutto ciò. Al contrario, ci stava molto bene. Solo che, per quanto era elegante, non riuscivano a fare a meno di staccargli gli occhi di dosso. Kirito fu felice di questo. Pensando che, anche ai suoi Amici, vedendolo, avrebbe fatto lo stesso effetto e non vedeva l'ora di poterli vedere. Così, fece colazione insieme a Suguha e sua Madre e poi uscì per andare a Scuola. Visto che anche sua Sorella doveva andarci, fece un pezzo di strada con lei, fino a un tratto, e poi andarono ognuno per conto proprio. Poiché, come Scuole, non erano vicine. Midori, invece, si diresse al lavoro. All'arrivo a Scuola, a Nishitokyo, a Ovest di Tokyo, c'erano già molti ragazzi ad aspettare il suono della campanella. Tra cui, probabilmente, anche Asuna, Silica e Lisbeth, ma visto che voleva far loro una sorpresa, decise di non farsi vedere. Almeno fino all'intervallo. Tanto che si diresse dalla Donna della Direzione, per farsi dire quale fosse la sezione della sua classe. Chiedendole che insegnante ci fosse alla prima ora. Ciò per farglielo conoscere, in modo che, a sua volta, potesse annunciarlo ai suoi compagni e presentarsi. La Donna lo accontentò e gli disse che la sua sezione era il 1°B. Poi lo portò in aula docenti, per fargli conoscere l'insegnante della prima ora. Il professore era un uomo di circa 45 anni, ma c'erano anche altri che avevano tra i 50 e i 60 anni. Per cui tutte persone con molta esperienza, in fatto di insegnare e di rapportarsi con i ragazzi e che, per giunta, qualcuno di loro, era andato in Pensione in quel periodo.

<< Buongiorno, mi scusi se la disturbo un attimo prima dell'ingresso dei ragazzi, ma volevo presentarle un nuovo iscritto. Come gli altri, anche lui è uno dei sopravvissuti al Gioco >>.

<< Buongiorno, tranquilla, nessun disturbo. Anzi, mi pare che ci fosse stato riferito di un ragazzo che risultava sopravvissuto, ma che per altri problemi di salute, aveva dovuto tardare l'ingresso. È lui? >>.

<< Esattamente, Professore, sono io. Salve, mi chiamo Kazuto Kirigaya >>. Disse, chinandosi leggermente.

<< Piacere di conoscerti, Kazuto e ben arrivato in questa Scuola, ma soprattutto bentornato. Sarà un piacere aiutarti a rimetterti alla pari con lo studio e averti come alunno. Essendo una Scuola che ha aperto solo da due mesi, non siamo andati ancora molto avanti. Inoltre, stiamo anche andando piano, per quei ragazzi che hanno problemi di comprensione o un apprendimento lento e che fanno fatica a ricordarsi gli argomenti. Perciò, vi seguiamo molto, a differenza delle Scuole Pubbliche, anche per ciò che avete dovuto passare. Tu, però, mi sembri un ragazzo intelligente e diligente e penso che non ti ci vorrà molto a recuperare >>.

<< Grazie, sono convinto che mi troverò molto bene e non vedo l'ora di iniziare >>.

<< Ottimo, prima di iniziare la lezione, ti annuncerò alla classe e ti farò fare le dovute presentazioni >>.

Lo Spadaccino Nero annuì, poi, insieme alla Donna della Direzione, uscì dall'aula insegnanti e lei la portò a fargli vedere dove si trovava la sua classe. In modo che potesse memorizzare già la strada. La sua aula si trovava vicino a due del Secondo Anno di Liceo, che erano le Sezioni A e B ed erano le classi della sua Asuna e di Lisbeth. Anche se lui non poteva ancora saperlo. I corridoi non erano molto larghi e grandi, perciò, l'edificio della Scuola Superiore aveva Tre Aule per piano e le classi erano composte da 20 ragazzi ciascuna. Al piano terra c'erano la Direzione e l'Aula Insegnanti. Al primo, la sua classe (il 1°B) e quelle delle sue due Amiche (il 2°A e il 2°B), al secondo un altro Primo (il 1°A) e i due Terzi (3°A e 3°B). Al terzo piano altre tre classi (il 1°, il 2° e il 3°C) e al Quarto altre tre (il 1°, il 2° e il 3°D). Mentre, al quinto ed ultimo piano, si trovavano i Laboratori dei Corsi che servivano alla preparazione Universitaria. Anche se l'interno non era molto grande, le parte più estesa della Scuola, erano l'edificio delle Medie, che vantava di ben Quattro Primi, Quattro Secondi e Quattro Terzi, anche questi divisi in sezioni A, B, C e D, con le classi composte da ben 30 ragazzi ciascuno (insieme a Silica, c'erano tanti altri ragazzi, allora bambini, che rimasero imprigionati all'interno di SAO) e l'esterno, accessibile, sia ai Liceali che ai ragazzi delle Medie. Attraverso i collegamenti creati appositamente con delle stradine in pietra. All'aperto, si potevano trovare il giardino, dove passare gli intervalli, e il cortile dove fare le attività sportive e "parcheggiare", per i ragazzi che venivano in moto o in bicicletta, i propri mezzi di trasporto, sotto una sorta di capannone metallico. Infatti, c'erano dei grossi campi da calcio, baseball e cricket. Sul retro, invece c'erano la palestra dove svolgere Kendo, Basket, Pallavolo e Ginnastica in generale, una grossa mensa, dove far pranzare i ragazzi quando avevano il tempo pieno e, persino, una grande Piscina all'aperto dove, quando faceva caldo, si svolgevano Lezioni di Nuoto con gli Insegnanti di Educazione Fisica. Essa aveva un piccolo edificio in cui, internamente, c'erano uno spogliatoio maschile e uno femminile e uno sgabuzzino, dove erano conservati, materassini, tavole e quelle salsicce che si usano, appunto, in acqua. Inoltre, in caso di bisogno e necessità, c'erano anche braccioli e ciambelle gonfiabili per quei ragazzi che dovevano imparare a stare a galla o a nuotare. Il tutto era collegato con una stradina che passava sotto una tettoia, tra l'edificio delle Medie e quello delle Superiori. Al penultimo piano dei due edifici scolastici, si poteva trovare la Caffetteria con delle panche, mentre, all'ultimo la Terrazza. Anche questi collegati internamente da dei passaggi, in modo che i ragazzi, non dovevano uscire per raggiungerli.

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