32. Qualcosa non va

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Bakugou si svegliò grazie ad una spinta dovuta all'irrequietezza di Deku.
Spinta che lo fece cadere a terra come un sacco di patate e lo costrinse ad alzarsi.
Una volta in piedi, si massaggiò il capo dolorante e si volse verso la finestra.
Le prime luci dell'alba si stavano facendo strada oltre il vetro.
Izuku non si era svegliato.
Borbottava qualcosa nel sonno, ma l'attenzione di Katsuki era volta a ben altro: era mattina.
Guardò atterrito l'orologio appeso sulla parete bianca, proprio sopra la porta d'ingresso.
7.20 circa, lesse a mente.
<<Merda...>> mormorò e ringraziò il cielo di non essersi spogliato la sera prima.
Aveva ancora indosso tutto, doveva solo rimettersi i guanti.
Se li mise in tutta fretta e si ficcò in tasca la cuffia e la mascherina di Deku.
Alla sua tuta c'avrebbe pensato in seguito, per il momento si limitò a nasconderla sotto il materasso.
Coperto da capo a piedi e pressoché irriconoscibile, Bakugou uscì dalla stanza in tutta fretta e prese a correre lungo l'intera struttura, noncurante degli sguardi confusi provenienti dal resto del personale.
Pregò di non incrociare Togata, o peggio, Nighteye.
Le sue preghiere furono udite.
Raggiunse l'uscita, ma una volta giunto lì, si rese conto di non avere il tempo materiale per svestirsi e liberarsi delle tuta ospedaliera, perciò si limitò a correre come un pazzo verso il proprio appartamento, fregandosene degli sguardi dei passanti e della possibilità di dare nell'occhio.
Giunto al proprio palazzo, fece appena in tempo a scorgere la figura di Iida avvicinarsi all'ingresso.
Attento a non farsi vedere, raggiunse la scala antincendio, e la percorse a perdifiato, fino al proprio piano.
Si mosse svelto lungo il cornicione, più preoccupato di fare in tempo, che della propria vita.
Saltò dentro alla propria stanza, tramite la finestra rimasta aperta, si tolse tutti gli indumenti rubati all'ospedale, per poi nasconderli nella lavatrice, e, successivamente, proprio mentre Iida stava bussando con impazienza, si rimise la cavigliera.
Aprì la porta con ancora il fiato corto, spettinato e sudato, da capo a piedi.
Aveva appena compiuto un miracolo.
<<Che ti è successo?>> Chiese Iida, <<Perché sei ridotto così?>>
<<Ho avuto...un incubo...>> Rispose il biondo, col fiato corto.
Iida, sebbene fosse perplesso, non disse nulla.
Si fece da parte e lasciò passare il ragazzo, per poi chiudersi la porta alle spalle ed intraprendere con lui, la via per l'ospedale.

Izuku stava ancora dormendo quando i due arrivarono, e Bakugou lo invidiò, in un primo momento, ma poi lo ringraziò:
<<Se non fosse stato per il tuo sonno irrequieto...>> sussurrò al suo orecchio, <<...a quest'ora mi avrebbero già scoperto. Grazie.>>
Detto questo, si distese nuovamente accanto al più piccolo ed avvolse il suo corpicino magro con un braccio, assaporandone il tepore e la compagnia.
Si mise ad ascoltare tranquillamente il suono del suo russare sommesso, e dopo non molto tempo, si appisolò nuovamente.

TOCK TOCK!
Katsuki sgranò gli occhi e rizzò le orecchie, come un cane che, in dormiveglia, sente il padrone rincasare.
Saltò giù dal letto, buttandosi praticamente all'indietro e battè il culo per terra.
Imprecò dentro sé, mentre la porta si apriva lentamente.
Izuku mugulò qualcosa d'incomprensibile e si girò a pancia in giù, per poi abbracciare il cuscino.
La figura di Mirio si stagliò su entrambi.
La sua espressione era parecchio perplessa e corrucciata.
Katsuki sbirciò, rizzando il capo, dopodiché si alzò e vide tutta la figura del dottore: aveva guanti bianchi a coprire le sue mani, ed una siringa tra le dita.
Uh?
<<Che devi farci con quella?>> Chiese Bakugou, allertato dalla peculiarità dell'oggetto.
Aveva un ago parecchio grosso ed una forma simile a particolari siringhe, create per essere usate solo una volta.
<<Un'iniezione.>> Rispose Mirio, come fosse la cosa più banale del mondo.
<<Lo vedo, ma di cosa?>> Insistette Bakugou.
<<Non me lo ha detto.>>
Katsuki si portò in avanti, posizionando le mani sulle coperte, mostrando i denti come una lupa che difende il proprio cucciolo.
<<Cosa vuol dire "non te l'ha detto"? E chi poi?>>
<<Nighteye.>> Rispose Mirio, aveva occhi vitrei, pareva sconsolato, <<Lui mi ha detto di farlo, ma non mi ha detto cos'è, né perché.>>
<<Hai intenzione di somministrare a Midoriya qualcosa, e non sai nemmeno cosa sia?>>
<<No...>>
Katsuki fece il giro del letto e si avvicinò a Togata, per poi afferrare il polso che teneva in mano la siringa.
Qualcuno come Togata avrebbe potuto rivoltare Bakugou da dentro a fuori come un calzino, se solo avesse voluto, ma il suo corpo aveva perso vigore e le sue mani tremavano. A Bakugou era bastato quell'unico contatto per capire che qualcosa non andava.
<<Col cazzo!>> Esclamò, <<Non lascerò che tu->> Fece per dire, ma qualcosa di lieve lo tirò indietro, prendendolo per la manica.
Si voltò.
Midoriya lo stava tenendo con una mano, la sua presa era debole e fragile come una foglia in autunno.
Aveva occhi semichiusi, stanchi e sonnacchiosi.
<<Lascialo fare.>> Mormorò.
<<Eh?!>> Esclamò Kacchan, irritato.
Lasciò Togata e si voltò completamente verso Izuku, per poi accucciarsi e far sì che i loro occhi fossero allo stesso livello.
<<Come puoi lasciarlo fare? Non sai nemmeno che cosa sia...>> disse Bakugou.
Izuku scrollò piano le spalle.
<<Magari Nighteye non mi tratta come una persona, ma non mi vuole morto...>> disse piano, <<...e poi Togata ha dimostrato di volere il mio bene. Per lui sono qualcosa di più, che un semplice esperimento...l'ho capito quando ho provato a farla finita l'ultima volta...>> Sorrise, <<Era molto preoccupato.>>
Guardò verso Mirio, il quale, tuttavia, volse lo sguardo altrove.
Nessuno dei due ragazzi capiva quel comportamento, ma per quanto Bakugou fosse contrario, con un sonoro sospiro, fu costretto a spostarsi e lasciare che quello scarto, stanco e tumefatto, quale era diventato Mirio Togata, prendesse il polso di Izuku e vi iniettasse Dio-sa-cosa.
Quand'ebbe finito, Mirio alzò gli occhi ed incrociò quelli di Bakugou, seduto alla finestra.
Erano occhi silenziosi, ma omicidi.
Occhi iniettati di sangue e pupille sottilissime.
Occhi di una bestia.
Tuttavia, Mirio non vacillò di fronte a quello sguardo.
Non vacillò perché era già a terra.
Era così triste da non provare nulla, perfino dinanzi a quelle braci ardenti.
Sì, Bakugou ci aveva visto lungo.
Qualcosa non andava.

Angolo autrice
Ecco il capo successivo!
Spero la storia vi stia piacendo^^, a domani :)

Wrong Together (BakuDeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora