17. Un amore ormai sfaldato

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<<Sei fidanzato...con un ragazzo?!>> Esclamò Deku curioso.
Bakugou si portò svelto un dito alle labbra, chiedendogli silenziosamente di non urlare.
Non gli piaceva essere al centro dell'attenzione per il solo e semplice fatto si essere sé stesso.
<<Sì.>> Rispose lui, guardando il verdino con occhi come fessure.
Non si fidava, non del tutto.
<<E lui com'è?>> Proseguì Deku, sempre più curioso di sapere.
Il biondo si grattò il capo, di nuovo a disagio.
<<Come faccio a sapere che non racconterai in giro i fatti miei?>> Domandò Katsuki diffidente, anche se Deku aveva già ampiamente dimostrato di essere in grado di starsene zitto.
Bastava solo pensare a tutte le occasioni in cui gli aveva salvato il culo, senza un apparente motivo.
<<Giuro che non lo dirò a nessuno!>> Esclamò il verdino, rizzando la schiena, nonostante fosse seduto.
Trepidava, ebbro di eccitazione.
Chissà perché si comporta così...
Si chiese Katsuki.
Sospirò e guardò fuori dalla finestra.
Non si mosse dal suo posto.
Sul suo volto apparve un leggero sorriso.
<<È muscoloso ed ha spalle piuttosto larghe...>> Disse ad un tratto, <<...è grosso quasi quanto me, siamo di corporatura simile...>>
Aveva davanti agli occhi Kirishima.
Non quello che vedeva di nascosto tutte le notti.
Il primo, vero Kirishima, quello che la distanza non aveva deformato.
Il ragazzo di cui si era innamorato.
Pregi e difetti annessi.
<<Ha...capelli rossi come il sangue, tenuti su da chili e chili di gel, e denti aguzzi...>> Sorrise tristemente, <<...se li è fatti limare...quel cretino.>>
Sospirò.
<<...denti talmente aguzzi che quando ci baciavamo temevo sempre che potesse tagliarmi la lingua.>>
Aveva occhi pieni di nostalgia.
Si perse un attimo nei propri ricordi, ma poi si riprese:
<<Ah e...ha anche un piccola cicatrice sull'occhio destro. Se l'è fatta il giorno in cui ci siamo conosciuti.>> Mormorò.
Attese un po' e poi aggiunse:
<<Di carattere...è gentile...>> continuò, <<...un tipo energico, positivo.>>
Si morse il labbro inferiore nel tentativo di fermarne il tremore improvviso.
Evitò per un soffio che la voce gli si spezzasse per il dolore.
<<Un po' sboccato, non sempre rispettoso, spesso iperattivo...>>
Guardò Deku.
<<Non che siano difetti...>>
Deku attese che il biondo si stabilizzasse.
<<Come vi siete conosciuti?>> Chiese poi.
Katsuki lo guardò con occhi felici e malinconici al contempo.
<<Facciamo che questo te lo racconto in un'altra occasione, eh?>> Chiese Katsuki, <<Che ne pensi?>>
Deku sbuffò, ma non insistette.
Non sapeva quanto potesse essere doloroso parlare della persona amata quando non si poteva averla accanto a sé, ma rispettava Bakugou, e tanto gli bastava per non voler insistere oltre.

Quando fu il momento per Bakugou di levare le tende, egli tornò con amarezza al proprio appartamento, ed attese sconfortato l'arrivo di Kirishima.
Il rosso giunse lì e non chiese nulla, non notò il suo sguardo triste ed i suoi occhi vuoti.
Si limitò a baciare il corpo del biondo, quel guscio vuoto, ed a slacciarne i pantaloni.
E Bakugou ebbe conferma delle proprie paure: Kirishima ignorava totalmente i suoi sentimenti, e non pareva interessato a conoscerli.
Tra loro, non c'era più niente.

Deku attese un po', quella sera, prima di andare a dormire.
Lesse e disegnò, mentre ripensava a quelle parole.
Fece lo schizzo di un corpo maschile, piuttosto muscoloso, vi aggiunse capelli rossi uguali a quelli di Bakugou e denti aguzzi.
Nella sua testa figurava in un certo modo, ma su carta era tutta un'altra cosa.
Strappò il foglio dal blocchetto e lo accartocciò, per poi buttarlo via.
C'erano ancora un sacco di cose che voleva sapere riguardo al ragazzo di Bakugou: come si chiamava, che età aveva, cosa aveva fatto all'occhio destro, quando era il suo compleanno...
Si fermò e smise di scrivere.
Quand'è il compleanno di Kacchan?
Si portò la matita alla bocca, cercando di ricordare.
No, non gliel'aveva ancora mai chiesto.
Si portò una mano alla fronte: e se fosse già passato ed io non ne avessi saputo niente?
Gli sarebbe dispiaciuto non avergli fatto nemmeno gli auguri.
Si ripromise che il giorno dopo gliel'avrebbe chiesto.

Mentre Deku si addormentava lentamente, anche Kirishima stava facendo lo stesso, tra le braccia del ragazzo che si ostinava a dire di amare.
Non era stupido, anche lui percepiva tra loro una ormai nota distanza, ma faceva di tutto per colmarla come poteva.
E non era in grado di gestire bene i sentimenti, perciò uno dei modi per colmarla, era buttarsi a capofitto sul sesso.
Non lo faceva per il proprio piacere, pensava a darne quanto più possibile a Bakugou, per far sì che si sentisse bene, ma senza rendersene conto, lo stava solo colpendo più forte.
Kirishima era fermamente convinto che il sesso potesse bastare a rattoppare ciò che si era rotto, ma non bastava.
Non sarebbe mai bastato.
E mentre il rosso si appisolava tranquillo su di lui, Bakugou aveva gli occhi umidi e si mordeva la lingua per non urlare nel bel mezzo della notte.
Era come se Eijirou fosse lì, ma al contempo, non ci fosse affatto.
Katsuki non capiva, aveva solo un profondo terrore.
La paura fissa che Eijirou avesse qualcun altro.
Paura più che legittima, ma infondata.
Chiuse gli occhi.
Una lacrima gli percorse svelta una guancia.
Ingoiò il rospo e si sforzò di prendere sonno.

Il giorno seguente, in seguito al suo arrivo, durante la colazione, Midoriya lo sorprese con una domanda che quasi mai gli avevano fatto:
<<Quand'è il tuo compleanno?>>
Che stia pensando di farmi un regalo?
Pensò ridacchiando dentro sé.
Ne sarebbe anche capace...
<<Il venti di aprile.>> Rispose solo.
Prese un altro boccone e poi chiese:
<<Il tuo?>>
<<Il quindici luglio.>> Rispose l'altro sorridente.
Deku ringraziò che non fosse già passato, e dentro la sua mente, prendeva già forma qualche piccola idea.

I giorni passavano lenti e solenni, ma alla fine, aprile fu alle porte, e con esso, la pienezza della primavera.
Mentre Deku pensava sempre più spesso a cosa preparare per Bakugou, il biondo era parecchio più impegnato a chiedere a Kirishima di passare meno spesso.
Non perché non volesse stare con lui, ma tutte quelle notti di amplessi continui, quasi senza sentimento, iniziavano a stancarlo fisicamente e a demolirlo emotivamente.
Kirishima non la prese bene sulle prime, ma poi comprese e decise di lasciare a Kacchan i propri spazi, diminuendo le visite.
Una sera, mentre Bakugou e Deku stavano giocando a "sasso, carta, forbici", segnando i punti su un foglio di carta, Iida li interruppe per portare Bakugou a casa e Deku colse l'occasione: lasciò che il biondo uscisse e tirò dentro lo sbirro con una scusa.
Mentre Kacchan attendeva silenziosamente fuori dalla stanza, il ragazzino dai capelli verdi ed il poliziotto, stavano organizzando in segreto, una gran bella sorpresa.

Angolo autrice
Salve gente!
Scusate il ritardo^^'
Questo capitolo mi sta particolarmente a cuore perché credo fermamente che alla base di ogni rapporto ci sia la (fottutissima) comunicazione e odio fortemente le incomprensioni, perciò questa storia è un modo per trasmettere a coloro che la leggono, il consiglio più spassionato che potrei mai darvi nella mia vita, ovvero:
PUTTANA LA MISERIA, PARLATE CON I/LE VOSTRI/E PARTNER.
Il sesso è bello, ma se fatto con qualcuno che si ama è mille volte meglio.
Dopo questa perla, auguro a tutt* un buon pomeriggio.
Cya cya :)

Wrong Together (BakuDeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora