ASHLEY'S POV
Dopo quattordici ora di volo sono atterrata, sono completamente distrutta e non mi sento più le gambe per quanto sono stata seduta, tutto il tempo accanto ad una signora che non faceva altro che toccarmi mentre parlava di tutta la sua vita. Non avrei mai creduto di poter dire una cosa simile, ma l'aria di Sydney mi è mancata, l'Australia mi è mancata. Mi dirigo verso l'uscita, osservando intato tutte le persone che si abbracciano dopo essersi riviste, poi osservo me stessa, qua sola ad aspettare un taxi che mi riporti a casa. Vado dal primo tassista che vedo libero
"Scusi, lei sarebbe disponibile per accompagnarmi al Boutique Hall hotel ?"
"Sì sì, salga pure"
risponde senza nemmeno guardami, dal tanto che è impegnato ad usare il suo telefono, spero solo non guidi col telefono in mano, se no dovrei già iniziare a dire le mie ultime parole.
Salgo taxi, mi metto le cuffiette e inizio ad ascoltare la musica, vagando con ogni mio pensiero.
Da una parte non vedevo l'ora di tornare a casa, per poter finalmente rivedere le mie amiche, dall'altra sarei subito scappata pur di non rivedere i miei genitori. Molte persone vorrebbero essere al mio posto, avere i miei genitori, sempre disponibili a darmi ciò di cui ho bisogno. Ma non sanno che mi danno tutto tranne il mio amatissimo spazio, per quanto sono iperprottetivi. Il bello è che non sanno ancora che sono ritornata, credono che io ritorni domani a casa, invece sono tornata oggi senza dirlo a nessuno. In modo da poter passare almeno un giorno in tranquillità con le mie amiche senza dover aver vent'anni ormai ventuno e avere un coprifuoco alle dieci di sera."Scusi signorina siamo arrivati" dice il tassista risvegliandomi da ogni mio pensiero.
"Grazie mille, ecco a lei" dico pagandolo lasciandogli il resto
Siamo già arrivati, questo hotel è l'unico che sembra decente, ha solo 4 stelle ma meglio di niente, quindi mi accontento.
Scendo con in mano la mai valigia e mi dirigo verso l'entrata, la hall è molto piacevole è tutta moderna, credo l'abbiano appena ristrutturata.
Vado verso la reception per prenotare una camera.
La receptionist sembra una ragazza giovanissima, ha gli occhi verdi e i capelli biondo platino raccolti in un uno chignon. Credo sia qua per lo stage."Salve signorina, desidera?" Mi chiede sorridendo
"Salve - sorrido- vorrei una suite "
"Solo per oggi?"
"Per adesso sí, grazie"
"Ecco a lei, è la stanza 113, è l'ultima stanza alla sua destra al secondo piano." dice porgendomi le chiavi e sorridendo ancora
Vado verso l'unico ascensore vuoto, finché non sento la receptionist chiamarmi, mi giro non capendo per cosa.
La vedo arrivare verso di me con in mano dei fogli."Signorina Ashley! Ha dimenticato i suoi documenti"
"Oddio mi scusi, devo ancora riposare per riavere la mia memoria funzionante come prima" dico, ma più che alla segreteria a me stessa
"Grazie ancora...-cerco di leggere il suo spilletta- Elizabeth ecco" dico sorridendo imbarazzata.
"Di niente si figuri, se ha bisogno di qualcosa ci chiami, e arrivederci" dice andandosene.
Brava Ashley è la prima volta che entri in questo hotel e già ti fai riconoscere...
tu e le tue figure di merda indispensabili.Apro la porta ed entro, la stanza è davvero molto accogliente, è una stanza non tanto colorata, proprio come piace a me.
I colori principali sono il grigio del muro, il celeste delle lenzuola e il nero del parquet.
L'unica cosa colorata è il quadro appeso sopra il letto, è il quadro di Monet "lo stagno delle ninfe" se non sbaglio.
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e se dovesse funzionare?
Roman d'amour...🔞 Questo libro è stato scritto da me più @ipiediperterra e @sokaina22