Capitolo 5

109 2 19
                                    

Hiccup

"Ragazzi- AHIA JACK MALEDIZIONE I MIEI CAPELLI-"
"SCUSA! .... non penso che se te ne ho strappati un paio sia un problema visto quanti ne hai"
"Vogliamo vedere quanti capelli ti devo strappare prima di farti diventare pelato?!"
"Ma la finite voi due?!"

Miriam riprende me e Jack che subito ci zittiamo, quasi come fossimo due bambini che stanno camminando dietro alla mamma, sperando di non essere beccati mentre bisticciano.
L'albino mi guarda e mi fa la linguaccia, beccandosi una mia occhiataccia, ma entrambi ci ribecchiamo l'ennesimo rimprovero dalla ragazza poco distante da noi che ci sta guidando in mezzo a questo ammasso di rocce. Non ho la minima idea di dove mi stiano portando questi due. Mi hanno mezzo rapito dai miei impegni a Berk e portato qui, dicendo che mi dovevano far vedere il spettacolare Santuario dell'Alpha, anche se qui, l'unica cosa che vedo, sono rocce. Rocce e ancora rocce che dobbiamo scavalcare o abbassarci per evitare. Sdentato ci segue alla ben e meglio, inciampando e scivolando su esse. Ogni tanto gli si incastra la coda e prego con tutto me stesso che non gli si rompa la protesi.

"Aaaaallora... bellissimo questo santuario. Proprio bello." Dico cercando di essere il più credibile possibile. Miriam ride e gira leggermente il viso verso di me per guardarmi, senza inciampare in nessuna roccia, al contrario di Jack che pur guardando dove va riesce a azzuffolarsi e a cadere di faccia in avanti, mugolando un "sto bene" molto poco maschile.

"Non siamo ancora arrivati, Haddock, abbi pazienza."
"Quanto manca?"
"Non tanto, ancora un paio di minuti."

E effettivamente è vero. Dopo poco vediamo un'uscita da questo grigio tunnel e una luce abbagliante entra da essa. Miriam sorride e fa un cenno a Jack, che mi copre gli occhi con le mani. Io barcollo in avanti, ma non mi lascio fermare, stranamente mi aspettavo una cosa del genere da questi due. Cammino a tentoni aiutato dai miei due amici e sento finalmente la luce tiepida del sole sulla pelle. Siamo arrivati, suppongo.

"Eccoci qui. Jack puoi farlo guardare."

L'albino mi leva le mani fredde dagli occhi e io ci metto un attimo a mettere a fuoco, ma appena lo faccio, non riesco a respirare per qualche secondo per la bellezza che mi trovo davanti.

Quando mi dissero che avrei visto il Santuario dell'Alpha, non me lo sono per niente immaginato così. Me l'ero immaginato più come il Nido dei Draghi, piuttosto che questo meraviglioso luogo, quasi divino. Se lo avessi trovato da solo, senza che nessuno mi avvisasse prima su cosa è questo posto, molto probabilmente avrei pensato di aver trovato il Valhalla, oppure la dimora di Odino, o Thor. Invece è la casa di un drago maestoso che ho visto solo da lontano, dove vive insieme a tutti i draghi che lo seguono come fa il popolo di Berk con mio padre, o con me.
Cerco di osservare tutto il più in fretta possibile, quasi come se potesse scomparire da sotto i miei piedi in pochi secondi. Però non succede. Sono sempre qui, con i miei amici che ridono dietro di me - molto probabilmente per la faccia da pesce lesso che ho in questo momento, ce l'ho sempre quando vedo qualcosa che mi affascina-, mentre Sdentato litiga con alcuni cuccioli di drago che gli stanno ronzando intorno.

E' tutto così verde e magnifico che non so più dove guardare. Mi perdo nei meandri di questo luogo, muovendo i primi passi sul suolo fiorito che si protrae per tutto il Santuario, ma vengo subito fermato da Jack e Miriam, che mi richiamano con un colpo di tosse all'unisono. Mi giro, confuso, ma mentre sto per rispondere il mio sguardo viene catturato da una figura dietro di loro. Una persona in armatura, completamente nascosta da essa. Non sembrano averla notata visto che mi guardano sorridendo come se niente fosse e io, in fretta e furia, levo Inferno dall'imbragatura sulla mia gamba e la accendo, puntandola contro lo sconosciuto.
I miei amici però non si smuovono. Anzi, si guardano con una risatina complice e io mi ritrovo ad abbassare l'arma, più confuso di prima, mentre l'uomo, o la donna, non saprei dire vista l'armatura che lo copre, si avvicina a me. Sdentato prontamente mi si pianta davanti, con la coda ricoperta di piccoli draghi che gliela mordono -il che rende il suo tentativo di intimorire il nemico molto futile- iniziando a ringhiare. Senza nessuna reazione la persona non si ferma e si avvicina ancora, toccando con due dita il collo di Sdentato, che di colpo cade a terra addormentato.

Dusk till Dawn|| HiccofyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora