(la foto qui sopra è un giglio, perché Yuri in giapponese significa proprio quello)
Yuri è una ragazza di tredici anni, bionda,con gli occhi verdi, bassa, magra e ha uno strano simbolo sul polso destro. Quel simbolo significa che è uno Strumento Divino. Ci sono un pó di cose importanti da sapere su di essi, la prima è che non sono visibili dagli occhi umani, e qualunque essere umano si accorga di una divinità o del suo strumento, dopo poche ore non ricorderà più nulla. Poi, possono essere visti da bambini piccoli e animali.Yuri pov
Anche oggi, stessa solfa di ieri. Non succeda mai nulla di nuovo, ma forse non mi dovrei lamentare. Dopotutto, ho un tetto sopra la testa, cibo, un lavoro e una persona che bada a me. Però, quel tetto è un tempio vecchio, quel cibo è quasi tutto rubato o pagato con soldi che non ho mai capito da dove vengano, quel lavoro non è neanche pagato e quella persona che bada a me avrebbe bisogno di un altra persona che badi a lei. Forse, dovrei lamentarmi. Oppure, potrei sforzarmi di non mettere tutto sotto cattiva luce. Bah, la prima opzione è più semplice e mi riesce meglio. In fin dei conti, cosa ha fatto questo mondo per me, tranne ignorare la mia esistenza? Ecco, nulla. A questo punto, non so se sia stato meglio per me diventare Strumento Divino, ma non importa, va bene così in fondo.
Ho da poco preso l' abitudine di andare in un parco di sera a quell'ora non viene mai nessuno, quindi il parco piomba in un silenzio che adoro. Anche oggi, sono seduta su un altalena, a pensare mentre mi dondolo pigramente. Ecco, questa è la cosa che preferisco fare, insieme a leggere. Ma all' improvviso sento dei passi dietro di me, decido di nascondermi dietro gli alberi. Giusto in tempo, un ragazzo si è seduto dove stavo io. Deve avere circa la mia età, è biondo, ha un giaccone verde, una maglia bianca e dei jeans ma non riesco a vedere il colore dei suoi occhi. Però sono sicura che stia piangendo, poverino, vorrei aiutarlo o confortarlo, ma non mi può vedere. Odio stare qui con le mani in mano, che fare? Il ragazzo sta parlando:"Perché io non ho niente? Non ho amici, non ho una casa, non ho nessuno se non quella discarica ambulante...
-Qui il ragazzo riuscii a farmi sorridere-
.... di Yato e ha poi il coraggio di definirsi un dio!...
- dio? questo ragazzo non sarà per caso...?-
... Perché mai questo qui doveva farmi diventare Strumento Divino? Preferivo chiunque altro, davvero. Forse gli devo lasciare tempo, come dice Hyori. Ma io il tempo è l' ultima cosa che ho. Nel frattempo però, non ho amici e mi sento così solo e abbandonato. Per questo, non serve a nulla lasciare tempo, devo fare qualcosa.
Dicendo questo, si alzò dall' altalena, però si sedette poco dopo su una panchina lì vicino, piangeva. Ora, avevo la certezza che mi avrebbe vista, ma cosa fare? Ho un idea....
Uscii dal mio nascondiglio, mi allontanai di soppiatto e mi misi a camminare nella direzione del ragazzo come se nulla fosse. Gli passo di fronte, sta piangendo ancora.
Io: ehi, tu! Non sono affari miei, ma va tutto bene?
Lui: Eh? Stai parlando con me?
Io: e con chi altrimenti? Sei uno Strumento Divino vero?
Lui: sì.
Io: lo sono anche io, quale dio servi?
Lui: Yato, ma è un dio sconosciuto, pensa che fa servizi a domicilio per 5 yen! E sappi che indossa sempre la stessa tuta.
Io: ah, deve puzzare parecchio!
Lui: è così... Senti, ti va di sederti qui vicino a me?
Io: certo. Come ti chiami?
Lui: Yukine, e tu?
Io: Yuri. Che bel nome che hai... - ci stringemmo la mano, la sua era calda- Significa suono della neve.
Lui:come?
Io: vedi, ogni nome ha un significato, il significato del mio è giglio.
Lui: è un fiore?
Io: sì esatto. Come quello che ho sull' orecchio. Lui alzò il viso
e per la prima volta vidi i suoi occhi, erano bellissimi. Erano di un bellissimo arancione ambra, e in quell' occasione aveva ancora le lacrime.
Io: hai degli occhi molto belli - lui arrosí- oh, scusa. Ti ho messo in imbarazzo...
Lui: no, tranquilla, va tutto bene.
Io: se va tutto così bene, perché hai le lacrime?
Lui: lascia perdere...
Io: no, non lascio perdere, posso provare a capirti.
Lui: ecco, hai detto bene, puoi provare a capirmi. Sai per caso come si vive quando non esisti per nessuno? Sai cosa significa non ricordare nulla del proprio passato, avere incertezze sul futuro e stare male nel presente? Sai cosa significa dover vivere con una divinità che non sa badare nemmeno a sé stessa? Sai cosa significa vivere tutto questo?
Io: sì, lo so. Anche io ho vissuto e continuo a vivere così, è dura lo so, ma bisogna saper sopportare nella vita.
Lui: non ci riesco.
Io: a volte nemmeno io, ma provare non costa nulla.
Lui: umh...
Io: a cosa pensi?
Lui: a come potrei sopportare Yato, la sua puzza e il suo caratteraccio.
Io: per quello non si può fare nulla, ma per la puzza costringilo a lavarsi!
Lui: non mi darà mai retta. Né per quello, né per altro.
Io: tu provaci.
Lui:mh..
Io: me lo prometti ?
Lui annuì sorridendo, e fu in quel momento che capii che dovevo fare di tutto per lui.
Io: bene, ora devo andare, ma domani ci vedremo ancora, sempre qui. Ti va?
Lui annuì di nuovo.
Io: posso un abbraccio?
Lui: cos'e?
Quelle parole mi colpirono molto. Capii che in vita non deve aver ricevuto affetto...
Io: questo.
Gli misi le braccia intorno al collo, lui all'inizio sembrava confuso, ma poi mise le sue braccia intorno ai miei fianchi. Era una sensazione così bella e piacevole, avrei voluto viverla per sempre.
Io: hai un buon profumo...
Lui ringraziò quasi sottovoce.
Poi, mi staccati malvolentieri dall' abbraccio e me ne andai salutandolo.
E con un capitolo da... boh.. Non saprei, va bhe nel dubbio è fatto di parole. Detto questo, vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo!
Ciao e grazie per avermi scelto! (ormai penso saluterò solo così!)
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Come Yukine è diventato importante per me
Fanfiction" quando pensavo che la vita mi desse solo tristezza sei arrivato tu" ⚠️Attenzione, nella storia è presente del linguaggio forte e descrizioni di scene violente⚠️