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-Ma che diamine!- Qualcosa di freddo gli era stato puntato sul viso.

Quando Riu aprì gli occhi sbiancò, un fucile era puntato dritto su di lui.

Non riusciva a spostare gli occhi da quel buco che presto gli avrebbe tolto la vita.

-Se devi farlo... fallo in fretta... almeno smetteremo di scappare...- Lacrime iniziarono a scendere sul suo viso, mentre con le braccia si proteggeva ancora per poco il ventre.

-Chi c'è qui oltre a te?- La voce bassa e paurosa gli mise un brivido.

-Solo io e se... mi lasci spostare la coperta, capirai... perché parlo al plurale.-

Vide spostarsi leggermente la canna del fucile.

-Hai delle armi?-

-No.-

-Porta le mani fuori dalle coperte, la sposto io...-

-Io... io... non... ci riesco....- Balbettò fra i singhiozzi.

Con un gesto veloce l'altro levò la coperta rivelando le mani e le braccia di Riu che proteggevano il ventre rigonfio.

-Oh, merda!- Esclamò l'altro spostando il fucile. -Sei un Omega incinto!-

-Cre... credo... sia ovvio...- Riu. Chiuse gli occhi, terrorizzato da ciò che poteva succedere.

-Come sei arrivato qui?-

-No... non lo so...-

Dopo un altro lungo silenzio, lo sentì spostarsi, appoggiare il fucile a terra e poi tornare verso di lui.

-Riesci ad alzarti?- Aveva addolcito il tono, tanto da spaventare meno l'Omega, che lentamente aprì gli occhi.

Lenti gli occhi del giovane percorsero il corpo dell'altro fino ad arrivare al volto.

Era un volto deciso, spigoloso, dai tratti marcati.

Aveva una pelle bronzea, dei capelli castani, con le punte schiarite dal sole.

Il tessuto dei pantaloni tiravano sulle gambe muscolose, e lo stesso faceva il tessuto della camicia.

Piano si mise seduto, aiutandosi con un braccio, mentre l'altro proteggeva ancora il ventre.

Il lupoide allungò una mano, per prenderlo per un braccio cercando di aiutarlo.

Un ringhio uscì dalla sua bocca, mentre i canini uscivano dalle sue labbra e lo morse.

Era istinto di protezione verso il cucciolo in arrivo, nemmeno lo aveva fatto con un pensiero razionale.

Il volto del lupoide non ebbe nessun segnale di sofferenza, lo fissava neutro.

-Volevo aiutarti, ad alzarti, se me lo permetti e mi molli la mano!-

Come se solo in quel momento si rendesse conto del sangue che gli riempiva la bocca, Riu mollò la presa sulla mano dell'altro.

-S... scusa io...- Altre lacrime scesero dalle sue guance.

Fondamentalmente sapeva che quello era una Alpha.

-Non fartene una colpa, è stato un mio errore "Qualsiasi forma sia una madre, non spaventarla, perché diventa più aggressiva di un Alpha incazzato".- Disse come se recitasse una regola.

-Hai fame?- Cambiò discorso.

Non ebbe bisogno di risposta perché lo stomaco di Riu rispose per lui.

-Sì, sembra voi abbiate fame...- Rise l'Alpha.

Riu divenne completamente rosso.

-Ora, posso aiutarti ad alzarti ed entriamo in casa, per la colazione?-

Riu annuì una volta.

-Mi... chiamo Riu...- Disse piano, mentre l'altro allungava l'altra mano e lo tirava su in un movimento lento e fluido.

-Willy...- Rispose in automatico.

Riu guardò la mano che aveva morso che perdeva ancora qualche goccia di sangue.

Da una tasca prese un fazzoletto e lo avvolse sulla mano dell'altro. Facendo poi un piccolo nodo.

-Mi... spiace...- Mormorò ancora.

Willy alzò le spalle. -Vieni, così dopo mangiato mi racconterai come sei arrivato qui...-

Appena fuori, Riu fece un sospiro profondo, secondo la secchezza dell'aria, la posizione del sole, e alcuni punti di riferimento in delle montagne lontane.

-Siamo in Texas.- Mormorò.

-Non lo sapevi?-

Riu scosse il capo. -Quando passi il tempo a scappare, non ti chiedi dove sei...-

Ad una cinquantina di metri c'era una casa, nello stile del west.

Era grande, per un solo lupoide.

Appena entrati un profumo di pancetta e uova colpì i loro nasi.

-Nanny?- Chiamò Willy verso la cucina facendo strada all'Omega. -Abbiamo ospiti.-

La donna dietro ai fornelli si voltò per qualche attimo, sorpresa da ciò che aveva detto il ragazzo. Aveva i capelli dorati, con qualche filo bianco, un paio di rughe, ma sembrava giovanissima, come una donna di neanche cinquant'anni.

Gli occhi della donna percorsero il corpo dell'Omega soffermandosi sul ventre.

Alzò un sopracciglio, ma non disse nulla, si voltò verso i fornelli.

Heredis *Serie Imperium 6*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora