Accetti che ci siano ferite che non si saneranno mai, che alcune di queste ti spezzano il cuore per quanto fanno male. Capisci che ce ne sono altre che invece un pezzo di cuore te lo fanno perdere per sempre, perché mai più sarai quello di prima. Acquisisci l'amara abilità del rialzarsi e del fingere che tutto vada bene. Impari a convivere con tutto ciò eppure a volte ti chiedi: "ma quante ferite possono stare in un solo cuore?". Io creddo che dopo un po lo spazio finisca.
Mio padre ha ancora bevuto troppo e sta picchiando la mamma. Ne sono sicura perchè la mamma ogni volta che lo sente un po troppo ubriaco mi chiude in camera per paura che mi possa fare del male. Ed ha ragione. Ieri sera è riuscito ad entrare in camera mia ed è stato molto vicino a mandarmi in ospedale. Fortunatamente me la sono cavata solo con un livido in faccia e qualche taglio qua e la.
Sento sbattere la porta di casa, papà se ne sarà andato a fanculo finalmente e corro a vedere la mamma come sta.
La trovo che sta faccendo un borsone di vestiti. Mi dice: "Tesoro prendi qualche vestito e andiamo, prendi anche i tuoi risparmi se puoi". Non vedevo l'ora che succedesse questo. Niente più ospedali per costole dislocate,niente più serate come questa passate nelle lacrime, insomma niente più dolore... O almeno dolore fisico.
Corro in camera e faccio il borsone più velocemente del pit stop. Prendo la scatola dei risparmi, il computer ed esco.
La mamma sale in macchina e prende la direzione per l'aereoporto. Le chiedo dove stessimo andando e lei mi disse "Dove hai sempre sognato andare", io sfoderai un sorriso a 32 denti. Poi mentre eravamo in fila per il check-in mi sali una tristezza pesante come un macigno. Anche a Francesca sarebbe piaciuto andare in America, e mi sembrava come farle un torto ad andare li senza di lei. Ma non potevo dirlo a mamma perche lei amava l'America e volevo che per una volta fosse davvero felice.
Mentre eravamo sull'aereo notai una ragazza dai capelli corti che assomigliava tantissimo a Francesca. Forse era la mia immaginazione o forse le assomigliava davvero, ma non poteva essere lei.
Però sentii nuovamente quella sensazione che avevo provato il primo giorno che l'avevo vista. Bho forse mi sbagliavo. Lei mi noto e mi continuò a guardare con la stessa espressione estasiata che avevo io.
Poi guardò il pc che avevo appoggiato sul tavolo, sulla pagina del libro aperta.
Appena lesse il titolo si alzò e si sedette nel posto accanto a me.
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||Love me like you do.||
Novela JuvenilQuando stai con una persona da 12 o 13 anni è un po' come se il rapporto entrasse nell'età dell'adolescenza, senti il matrimonio una fatica, senti la fatica di portare giù i bidoni della spazzatura. Ma l'accettazione di portare giù i bidoni della sp...