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Adele

Il suono della sirena dell'ambulanza è sempre più vicino. Indosso il giubbotto e mi avvicino a mia mamma.
<<Stai tranquilla, stanno arrivando.>> le sussurro mentre le prendo la mano.
Ennesima corsa in ospedale.
La seconda per oggi.

La sedia della sala d'aspetto è scomoda. Sono da sola, nonostante la gente e il viavai.
Sono mesi che corriamo per ospedali e nessuno è riuscito a trovare una diagnosi.
È il 14 dicembre e da oggi la mia vita è cambiata per sempre.

<<Tua madre ha un tumore. In fase avanzata. Non ci sta più niente da fare.>>

La parete è fredda contro la mia schiena mentre crollo a terra in lacrime. Non può essere. Non può lasciarmi anche lei.
Il mio telefono continua a suonare. È Francesco, ma non rispondo.

Tonno

La data di Senigallia è stata una figata assurda, ma ammetto che sono più in ansia perché tra esattamente sette giorni saremo a Bologna. E Bologna vuol dire solo una cosa per me. Vedrò Adele.
È tutta sera che la contatto, ma non mi risponde, probabilmente si sarà addormentata, d'altronde è molto tardi quando torniamo in albergo e riesco a prendere il mio cellulare tranquillamente per parlare con lei.
Mi addormento col sorriso nonostante tutto, pensando che manca poco e finalmente i miei sogni si avvereranno.

Sto facendo tranquillamente colazione chiacchierando con Nelson, quando il mio telefono si illumina. È Adele.
"Il 21 non vengo. Perdonami"
Le rispondo, ma lei va offline e per tutta la giornata non si connette più.

Lo so che è corto, ma avrebbe perso significato altrimenti. E questo capitolo è anche per spiegare il motivo per cui sono sparita.

Ci vediamo stanotte || Francesco Toneatti || Space Valley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora