II

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Quando Regina aprì la porta, si trovò davanti una Zelena che le sorrideva complice.

"Sorellina, ci hai messo più del previsto" a quelle parole, Regina la guardò in modo confuso, inclinando leggermente il capo da un lato "oh.. la prossima volta, chiudi le tende" aggiunse poi, con tono di voce più basso, facendole l'occhiolino.

A quelle parole la mora si sentì avvampare, affrettandosi poi a sorridere "Zelena cara, perché dovrei chiudere le tende se stavo solo baciando la mia fidanzata?" chiese in modo retorico, sperando di farla franca, ma Zelena la conosceva, quindi semplicemente scosse la testa, in modo divertito.

"Allora, come l'ha presa Emma?" chiese poi, guardandosi attorno alla ricerca della bionda, prendendosi così uno schiaffo sul braccio. "Sto aspettando il momento giusto, quindi ti chiedo per favore di non dire nulla. Emma non lo sa ancora".

"Emma non sa cosa?" chiese la bionda, tornata in quel momento dal bagno. Regina si bloccò, sentendo il proprio corpo irrigidirsi appena. Non voleva girarsi, perché sapeva che avrebbe ceduto, ma oramai era solo questione di ore prima di dirle tutto.

"Che vi ho viste fare sesso" disse velocemente Zelena, notando il nervosismo di sua sorella "sapevo che tu fossi idiota e non avresti chiuso le tende, ma stai contagiando anche Regina" aggiunse poi, togliendosi infine la giacca, appendendola accanto alla porta d'ingresso.

"Allora, dove sono i miei bellissimi nipotini?" disse senza dare tempo a nessuna delle due di replicare "Henry è uscito con Violet, il che mi ricorda che dovrebbe essere a casa a breve. Mentre Hope sta dormendo nello studio di Regina" spiegò Emma, avvicinandosi nel frattempo a Regina, passandole un braccio attorno ai fianchi.

Attese che Zelena si fosse allontanata per dirigersi nella stanza dove era presente Hope, facendo quindi girare Regina verso di lei "perché ho l'impressione che Zelena ti abbia semplicemente retto il gioco?" chiese piano. Non la stava accusando, ma era sicura di quello che aveva visto. "Cosa devi dirmi, Regina?" aggiunse poi, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

La mora la guardò per qualche istante, per poi scuotere leggermente la testa "ne parliamo più tardi, da sole" non appena vide l'espressione comparire sulla faccia di Emma, scosse subito la testa, lasciandole un dolce bacio sulle labbra "no Emma, non voglio lasciarti. Ti amo più di qualsiasi altra cosa. Amo te, amo i nostri figli, e.. mi duole ammetterlo, perché intendo in generale, amo la nostra strambissima famiglia" disse con tono di voce sicuro, che fece sorridere Emma. Stava per replicare quando sentì il campanello suonare nuovamente "a proposito di strambissima famiglia" disse con una risata, andando poi ad aprire la porta, ritrovandosi subito stretta tra le braccia della madre.

"Snow cara, Emma la preferisco viva, come tutti, del resto" disse avvicinandosi anche lei a loro, notando la stretta della madre sulla sua donna.

Si salutarono, a sorpresa di tutti con un abbraccio, poi presero posto a tavola. Henry -che era rientrato da poco- a capotavola, accanto a lui Snow, David, il loro -non più tanto- piccolo Neal, Zelena, e all'altro lato c'erano Regina, Emma, e il seggiolone vuoto della piccola Hope, che ancora stava dormendo.

"Allora, ci sono novità?" chiese ad un tratto Snow, la voce più squillante del solito a causa dell'alcol ingerito. Regina e Zelena si scambiarono un'occhiata complice, che non sfuggì alla bionda, ma decise, almeno per il momento, di ignorare la cosa, quindi scosse la testa.

La mora non era dello stesso parere, non ce la faceva più a mentire ad Emma. Era da giorni che cercava di mantenerlo nascosto, quindi prese la mano della bionda, schiudendo le labbra per poter parlare, bloccandosi quando il pianto della piccola Hope interruppe quell'attimo di silenzio momentaneo che era calato.

Buon anno Swan, di nuovo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora