𝐍𝐢𝐠𝐡𝐭𝐦𝐚𝐫𝐞𝐬

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Buio
Non vedo nulla
Nessun odore
Nessun rumore
Non sento niente
Che brutta sensazione non sentire nulla
Ma ad un tratto
Tac
Sono sulla sedia della mia cucina, seduto a tavola con mamma e mio fratello minore.

<<Tuo padre non ti avrebbe mai perdonato>> dice mia madre senza guardarmi.

<<Sei solo uno stupido idiota di quei bambini minchia della tua generazione, ormai siete tutti così e dovresti solo vergognarti>> dice mio fratello guardandomi negli occhi con uno sguardo minaccioso e l'odio negli occhi.

Non ho mai capito cosa mio fratello avesse contro di me. Che avrò fatto di male? Gelosia? Ma no, lui ha passato più tempo di me prima che papà andasse via, quindi non dovrebbe essere geloso di me. Poi lui è quello che è stato viziato di più, non gli è mai mancato nulla, qualsiasi cosa volesse i miei genitori glie la procuravano. Io invece...che non chiedevo neanche per paura di dare fastidio o per paura di sprecare denaro.
Ma allora per quale fottuta ragione c'è l'ha con me?!

Non mi ero accorto che mentre pensavo le mie braccia che erano poggiate sul tavolo stavano iniziando a riempirsi di tagli colmi di sangue che colava lungo i lati delle braccia.
Non sento dolore, vedo solo che il sangue cola, il sangue è tanto. Continuo a fissarlo come se aspettassi che si fermasse da solo o come se o mia madre o mio fratello se ne accorga del fatto che sto praticamente morendo dissanguato ma niente. Mia madre continua a tenere lo sguardo altrove e mio fratello continua a tenere lo stesso sguardo minaccioso puntato su di me.

Morirò

Ma questo non mi spaventava stranamente, non avevo paura di morire...almeno finché...non vidi due occhi.

Due meravigliosi occhi azzurri. Gli stessi occhi in cui mi immergo ogni giorno sperando di perdermici dentro.

<<Vivi insieme a me...ti prego...>>

Mi svegliai di scatto ansimando. Notai che ero tutto sudato e che stava facendo molto caldo.

Un altro incubo...

Neanche il tempo di mettere i piedi fuori dal letto che sentii i passi di mia madre in corridoio avvicinarsi alla mia stanza.

Se mi vede in queste condizioni inizierà a farmi domande e a preoccuparsi perciò farò finta di dormire ancora.

Tornai a coprirmi con le coperte che in quel momento sentivo bruciare sulla mia pelle. Probabilmente mi sarà venuta la febbre.

Mia madre aprì leggermente la porta facendo entrare un filo di luce dall'esterno che mi disturba e non poco.

Vedendo che stavo ancora dormendo chiuse la porta e tornò alle sue solite faccende. Tirai un sospiro di sollievo e presi il telefono per controllare eventuali notifiche.

Sorrisi allo schermo notando una notifica in particolare. Cavolo solo un suo messaggio mi fa stare bene, non oso immaginare quando lo guarderò negli occhi.

Mi infilati la mia felpa e un paio di pantaloni e poi uscii dalla finestra per dirigersi verso casa di Victor...ovvero...il mio nuovo ragazzo.

Eh si quella notte la riposta a quella domanda era positiva. Da quel giorno abbiamo passato i giorni più belli della nostra vita...o per lo meno della mia vita...

Ogni giorno sento di amarlo sempre di più, sempre.

Non riesco a passare una giornata senza vederlo o senza parlargli. È diventato letteralmente la mia droga. Non posso più farne a meno o vado in astinenza.

Arrivato di fronte a casa sua scavalcai il cancello e bussai alla porta sicuro di me stesso.

<<Chi è?>>

<<Mi scusi, sto cercando un certo Vic, cioè la persona che amo più di qualsiasi altra cosa>>

Appena terminai la frase sentii la porta aprirsi e qualcosa mi prese dal polso trascinandomi dentro molto velocemente, così velocemente che sembrava quasi che la casa mi avesse risucchiato.

<<Ciao amore! Sei venuto a farmi visita senza perdere tempo a quanto vedo, scommetto che appena hai letto il messaggio sei uscito subito da casa>>

<<Mhhhh chissà come mai è vero...sarà che mi conosci bene>>

<<O sarà anche che sono solo a casa...che i miei e mia sorella sono fuori per varie commissioni e lavori...e...tu sei pervertito->>

<<E-ehy aspetta cosa vuol dire questo? Cosa c'entra il fatto che sono pervertito? Pensi che solo perché i tuoi non ci sono io ne approfitto per-... >>

<<Si.>>

<<Hai davvero poca fiducia in me>>

<<Semplicemente ti conosco>>

<<Uff>>

Alex prese il minore dai fianchi e lo butto sul divano con sé.

<<Sai che quando si è pervertito come me puoi pensare solo a quello~>> disse Alex con un filo di voce avvicinandosi all'orecchio del più piccolo e mordendone il lobo.

Il più piccolo sussultò al contatto e lo spinse via.

<<Ahahah baka!>>

Alex ridacchiò e lo guardò.

<<Ti amo Vic>>

<<Anche io Ale>>

I due passarono tutto il tempo fra coccole e risate.
Il tempo spendeva in compagnia di Vic gli sembrava la cosa più bella del mondo. Quel ragazzo sapeva come farlo stare bene e farlo sentire a proprio agio.

Quando arrivò l'ora di tornare a casa Alex strinse a se Vic come se non volesse lasciarlo andare mai più. Dopodiché gli lasciò un dolce bacio sulle labbra sorridendo e sussurrando un altrettanto dolce "Ti amo" e la risposta non tardò ad arrivare.

<<Ti amo anche io>> disse Vic guardandolo uscire dalla porta di casa.

Alex tornò a casa col cuore colmo di gioia. Felice di aver trascorso tutto quel tempo con la sua dolce metà.

I due iniziarono ad uscire più spesso insieme e man mano i sentimenti fra loro due continuavano a rafforzarsi. Ma non molto tempo dopo Alex si accorse che la gelosia verso il suo ragazzo era diventata più forte. Lui non avrebbe mai voluto fargli del male, aveva solo paura di perdere la persona che amava. Ma non credeva che questa paura si sarebbe trasformata in dolore. Un dolore atroce che lo distruggeva dal più profondo del cuore.

[𝐈𝐧 𝐚𝐧𝐨𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora