𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚 = 𝐈𝐧𝐟𝐞𝐫𝐧𝐨

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La giornata era fredda e nuvolosa.
Il cielo ricoperto dal manto grigio delle nuvole che non lasciavano trapassare neanche un raggio di luce. Era come se la terra fosse avvolta da una fittissima nebbia e che avesse separato la terra dal cielo.

<<Signor Johnson? Signor Johnson!>>

Il ragazzo dai capelli neri alzò i suoi occhi color rubino verso la professoressa che lo rimproverava per la sua disattenzione nei confronti della lezione.

Tsk...ma devo davvero ascoltare sta qua ogni santo giorno?

Pensò il ragazzo continuando a picchettare con la penna sul banco provocando un rumore che infastiva parecchio il suo compagno di banco che a stento riusciva a seguire la lezione.

<<Ale piantala di battere con la penna dannazione!>>

Il ragazzo si girò vero il suo compagno di banco facendo uscire la lingua.

<<E se non volessi?>>

<<Quando usciamo da scuola ti sistemo per bene>> terminò il compagno di banco fulminandolo con lo sguardo e il ragazzo ricambiò con un malefico ghigno sul volto.
La campanella suonò segnando la fine dell'ennesima giornata di scuola passata in quella dannata scuola.

<<Uh Noah...non mi dovevi picchiare una volta?>> si girò il ragazzo verso il compagno di banco ridacchiando.

<<Ale...sei il solito...lo sai che per quanto riguarda la forza fisica non sono il massimo...>>

<<Ah ah ah lo so, ma il più secchione fra i due sei tu ahahah>>

<<Si...è vero però tu dovresti iniziare a seguire davvero la lezione e a impegnarti a scuola>>

<<Mh...ci penserò su>> ridacchiò mentre si fermò all'uscita da scuola.

<<Sbaglio o oggi dovevano arrivare i ragazzini delle medie? Quei piccoli nanetti che sceglieranno il nostro liceo ahahah non sanno in che inferno si stanno cacciando>> sbottò il corvino puntando gli occhi su un gruppetto di ragazzini abbastanza bassini credendo che siano delle medie.

<<Spero che non li faranno entrare in classe nostra, non sopporto la prof figuriamoci dei bimbi minchia...ah? Ora chi è?>> disse il corvino accendendo lo schermo del suo cellulare.

<<Oh è Mandy...ciao amore! Dove sei? >>

Intanto Noah guardava male il corvino mentre parlava al telefono. Non gli era mai piaciuta la sua ragazza. Era troppo infantile e ha sempre cercato di farlo capire anche ad Alex ma senza successo. Che testa dura...

<<Ok ci vediamo a pomeriggio...sisi tranquilla mi ricorderò! Ti amo!>> il corvino chiuse la chiamata ma la smorfia sul volto del compagno di banco rimase sempre sulla sua faccia.

<<Ale...tu sai che ti voglio bene...ma lei...come dire...mi sta altamente sui coglioni.>>

<<Uh come sei rude...>>

<<Mai quanto te...però no...sul serio...non la sopporto>>

<<Me ne farò una ragione...so che mi vuoi bene>>

Entrambi i ragazzi tornarono a casa ognuno per conto proprio.

Il corvino entrò a casa cercando di ignorare i membri della sua famiglia che lo ignorarono a sua volta. Entrò nella sua stanza e si buttò di peso sul letto fermandosi a guardare il soffitto.

A cosa stavo pensando il classe? Ah si...l'inferno

Il ragazzo aveva una stramba ipotesi sull'inferno. Pensava che l'inferno fosse la terra stessa e che tutte le anime dannate abbiano preso in prestito dei corpi per scontare la propria pena su questa terra. Infatti della morte aveva ben poca paura poiché la considerava la fine della sua pena. Che visione ottimistica della vita eh? Eh già. Nonostante avesse una ragazza e non gli mancasse mai niente non riusciva a vedere il lato positivo di nulla, neanche in se stesso. Si considerava una persona meschina, cattiva e disonesta. Ma non sa che il meglio di lui uscirà in poco tempo.

[𝐈𝐧 𝐚𝐧𝐨𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora