𝐀𝐦𝐢𝐜𝐢?

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Ed è sabato. Un'altra orribile settimana è passata e finalmente posso uscire con la mia migliore amica.

I due decisero di vedersi davanti alla fontana nel centro storico della città, come al solito. Solitamente si incontravano lì per poi camminare per tutta la città e combinarne di tutti i colori insieme, perché le cazzate sono più belle se fatte insieme.

Alex arrivò per primo al luogo dell'incontro e per ingannare l'attesa decise di guardare un pò il telefono girando fra i post di Instagram. Era tranquillo fino a quando non sentì dei passi farsi sempre più vicini e più veloci, così alzò lo sguardo e vedendo la sua amica corrergli incontro aprì bene le braccia sorridendo. Lei non esitò a buttarsi fra le braccia del corvino che la accolse con un caloroso abbraccio. Come se non si vedessero da anni o come se si vedessero per la prima volta. Si staccarono dopo un lungo abbraccio e poi si guardarono in viso sorridendo.

<<Mi sei mancata Fragolina>>

<<Anche tu successore>>

Il ragazzò si stiracchiò le braccia guardando la ragazza pronto per passare la serata con lei.

<<Che vuoi fare oggi?>> chiese il corvino.

<<Beh non lo so, andiamo dove ci portano le gambe....AH DIMENTICAVO! Più tardi si unirà a noi un mio amico, non ti da fastidio vero? >>

<<Uh...non so se mi da fastidio, lo conosco?>>

<<Io non te l'ho mai presentato quindi suppongo di no...comunque tranquillo, è uno dei miei più cari amici>>

<<Se è tuo amico ti credo>> le diede delle piccole pacche sulla testa guardandola e sorridendo.

Presero a camminare per la strada girando fra le fumetterie e leggendo anche i più strani manga mai visti. Si divertivano davvero tanto a leggere cose strane insieme oppure semplicemente a salire sulle altalene del parco in città e far finta di essere tornati bambini. Si divertivano a sparare anche le peggio cavolate e a mettersi a ridere senza neanche sapere un perché.

Si era fatta sera ormai e i due stavano aspettando l'arrivo del misterioso amico di Noussa.

<<Perché ci mette tanto? Non puoi chiamarlo e dirgli di muovere il culo?>>

<<Gnu, sarà qui a momenti tranquillo>>

Il ragazzo si stese su una panchina ad aspettare. Si mise a guardare il cielo. Di nuovo quelle nuvole.

Possibile che ci sono sempre quelle cazzo di nuvole che non mi fanno vedere un cazzo?

Ad un certo punto il corvino sentì la sua migliore amica.

<<Ciao Jake!>>

Jake...Jake.......JAKE?!?

Si alzò di scatto guardando Noussa abbracciare un ragazzo. Lo fissava incredulo.

Poco dopo Jake si accorse che lo stava fissando così iniziò a guardarlo anche lui.

<<TU.>>

<<TU!>>

Sì fissavano increduli entrambi e Noussa li guardava senza capire cosa stesse succedendo.

<<Ehm ragazzi...spiegazioni?>>

<<Per sbaglio ieri l'ho fatto cadere a terra->> dopo aver detto quella frase Jake lanciò un'occhiata terribile a Alex.

Ups l'ho fatto incazzare

<<Ah beh allora vi conoscete già...ma vabbe le presentazioni le faccio comunque, ricominciare da capo voi due...ci terrei che foste amici>> disse la ragazza sorridendo.

Non posso dirle di no anche se non nascondo che questo tipo mi sta leggermente sulle scatole. Non mi piace molto il suo atteggiamento da bulletto. Se inizia a rispettarmi allora io farò lo stesso.

<<E va bene...farò questo sforzo per te>> il corvino porse la mano al ragazzo e il ragazzo la prese guardandolo dritto negli occhi.

Passarono una serata abbastanza tranquilla fino a quando Noussa dovette tornare a casa lasciando i due ragazzi da soli ad aspettare i propri genitori.

Alex prese le chiavi di casa fra le dita iniziando a giocarci e controllò il telefono.

Niente, mia madre non risponde...ciò vuol dire che dovrò tornare a casa a piedi...di nuovo...

<<Beh non penso che aspetterò ancora...torno a casa a piedi, tu che fai?>>

Jake ci pensò su per un pò poi dopo decise.

<<Tornerò a casa a piedi anche io>>

<<Oh bene, dove abiti?>>

<<Hai presente quel parchetto dove ci siamo scontrati l'altro giorno? Io abito a qualche isolato da lì>>

<<Oh anche io...possiamo fare la strada insieme>>

<<Per me va bene>> rispose Jake tranquillo.

Iniziarono a fare la strada insieme parlando un po di sé stessi.

<<Aspetta sei etero?>>

<<Eh...teoricamente si anche se...dicono che dovrei provare prima di dire che non mi piace>>

<<Concordo, è la cosa giusta da fare>>

Mentre camminavano Alex molto spesso controllava lo schermo del cellulare.

<<Che guardi ogni volta al telefono? Guarda che arriverai a casa prima del coprifuoco tranquillo>>

<<Non è quello...>>

<<Ah no? E cos'è?>>

<<Aspetto che il mio ragazzo mi mandi un messaggio...>>

<<Oh stai con un ragazzo, non l'avrei mai detto>>

<<Che vuoi dire?>>

<<Sembri uno che piace molto alle ragazze>>

<<Si ma a me piace lui...>>

<<Ew ti prego non parlare di cose sdolcinate con me o vomito->>

Alex ridacchiò. Alla fine non era così male come ragazzo.

Arrivato a casa di Jake, Alex si rese conto che era davvero vicino a casa sua.

<<Casa mia è nella strada accanto, scusa se te lo chiedo...tu dove vai a scuola?>>

<<All'artistico, quello accanto allo scientifico>>

<<Oh siamo anche vicini di scuola ahahah>>

<<Oh beh, bene>>

<<Ti va se dopo scuola torniamo a casa insieme?>>

<<Non mi da fastidio, almeno ho qualcuno con cui parlare durante il tragitto>>

<<Bene allora>>

<<Beh ci si vede Alex>>il ragazzo fece per entrare in casa.

<<Oh aspetta Jake>>

<<Mh?>>

<<Quindi...amici...?>>

<<...amici>>


[𝐈𝐧 𝐚𝐧𝐨𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora