𝐆𝐚𝐦𝐞 𝐨𝐯𝐞𝐫

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La giornata di scuola passò velocemente. Grigia e vuota, come al solito. Le giornate non sapevano più di nulla e il cielo aveva esaurito quel suo blu pieno di vita. Ormai anche quello aveva perso la sua bellezza. Era come se nonostante il tempo fuori dentro il ragazzo non ci fosse altro che inverno, freddo, ghiaccio...odiava ciò che stava diventando, lo odiava con tutto il cuore. Prima di tornare decise di passare dal suo posto speciale. Quel posto...è bellissimo...i ricordi in questo posto erano bellissimi.

Il corvino si mise su quel ponticello in legno su quel bellissimo lago. Ricordava tutto.
Come un flashback.
Tutte le volte che ci aveva portato il ragazzo che ama. Ricordava tutto. Soprattutto la prima volta che lo ha portato li.

Sospirò guardando in quel lago in cui ci si poteva rispecchiare. Guardò il riflesso nell'acqua.

Nessuno ti ama
Non ami neanche te stesso
Ma ti sei visto?
Nessuno ti vuole e non importerebbe a nessuno se improvvisamente sparissi. Le vite degli altri andrebbero addirittura meglio.

Si. Succede ogni volta che mi guardo allo specchio...questo è quello che mi dico.

Il ragazzo distolse lo sguardo dal riflesso e guardò il cielo.
Era grigio.
Pregò che stasera a consolarlo sarebbe stato il rumore della pioggia che cadeva sul tetto, almeno non si sarebbe sentito così solo in quella stanza. Quel fastidiosissimo silezio lo soffocava. Lo odiava. Almeno la pioggia faceva un rumore più bello quando veniva giù.

Tornato a casa si buttò di peso sul letto e chiude gli occhi.

Riaprì gli occhi e si guardò in torno. Fuori era buio. Prese il telefono fra le mani e guardò l'orario.

<<Mi sono addormentato...>>

Aveva dato un'occhiata alle notifiche. Nessun nuovo messaggio da lui.

Che ti costa dirmi che ti manco ogni tanto?...

Sospirò e buttò il telefono lontano da sé. Uscì andando sotto la veranda della propria casa e sbuffò vedendo come le nuvole fossero completamente sparite e abbiano fatto spazio a un cielo completamente illuminato da tante stelle.

È incredibile come anche un cielo stellato riesca a farmi schifo

Rientrò in casa mettendosi le cuffie alle orecchie e iniziò ad ascoltare musica. Ovviamente anche quella aveva una voglia di vivere pari alla sua. A volte la canticchiava e non gli importava se qualcuno lo avrebbe sentito.

<<Nei tuoi occhi mi son perso però ti ho guardato, da quel momento ho giurato non saresti andato...ti sogno sempre al mio fianco, mi sveglio col volto stanco. Vorrei averti qui accanto per consolare ogni pianto...non riesco a stare più senza di te mi sento vuoto...>>

Degludì rumorosamente fissando il soffitto. Vuoto...mi sento cosi...odio sentirmi così.

Prima non era così...che gli è successo?...e se fossi solo una cotta per lui? Forse la cotta gli è passata e ora non mi ama più...o forse non mi ha mai amato...forse sono io l'unico che ama davvero...non mi ama...se mi amasse starebbe qui con me...cazzo parlami...ti prego...sei l'unico con cui vorrei parlare...

In quel vortice di pensieri le lacrime avevano ripreso a scendere. Ma stavolta non aveva voglia di riprendere la lametta.
Prese un bel respiro e chiude gli occhi.

<<E neanche stasera mangio...>>

Disse guardando l'orario. Ormai erano le 22.30.

<<Beh fa niente...>>

Prese il telefono in mano e tornò sulla chat che aveva con il suo ragazzo. Iniziò a salire la chat e iniziò a rileggere le vecchie chat.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 21, 2020 ⏰

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[𝐈𝐧 𝐚𝐧𝐨𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora