Capitolo 2

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Cammino per il mio quartiere cercando di non farmi vedere da nessuno, soprattuto da una persona.
Proprio quando sto per aprire la porta del mio appartamento una persona dietro di me si schiarisce la voce.
Cavolo.

-Maeve! Questo mese non hai pagato l'appartamento, è la terza volta che succede.- mi giro e ho davanti Alice, è la proprietaria di tutti gli appartamenti che ci sono in questo quartiere.
Ha ragione, è la terza volta che non pago e ormai ho usato tutte le scuse possibili.

-Lo so signora Alice mi dispiace tantissimo ma non mi pagano a lavoro.- lavoro il venerdì, sabato e domenica in un bar e con i soldi che mi danno posso pagare l'appartamento ma ultimamente lavoro poco perché non ho tempo con la scuola e quindi mi stanno dando pochi soldi e non riesco a pagare.

-Hai tre giorni, se non paghi devi andartene Maeve.- mi risponde per poi andarsene.

Per fortuna è venerdì, stasera e domani andrò a lavoro così posso permettermi di pagare e non dovrò più sentire quella stronza.

Entro nel mio appartamento e lancio la mia borsa con il giacchetto di pelle sul divano per poi sedermi e riposarmi un po'.
Appena provo a dormire mi ritorna in mente Jackson, quello che abbiamo fatto oggi e la sua proposta. Nessun ragazzo mi ha mai chiesto di uscire, io non sono una ragazza da relazione seria e non so neanche come funziona una relazione, sicuramente un ragazzo in generale si stancherebbe di me dopo due giorni.

****
Madeline è davanti al bancone del bar e stasera è un po' triste.
-Non hai trovato nessun ragazzo con cui uscire stasera?- domando ridendo mentre gli preparo un drink.
-No, ho chiesto a qualcuno ma hanno rifiutato. Uno era anche fidanzato e la sua fidanzata mi ha guardato male ma io pensavo fosse una sua amica.-
Annuisco immaginando la scena e provo a non ridere.

-Guarda chi c'è.- indica la porta e vedo entrare insieme ai suoi amici Jackson. Oh cazzo.
-Ciao ragazzi.- saluta Madeline.

Madeline che cazzo saluti, ignora come faccio io.

-Tu non saluti Maeve?- mi chiede Jackson.

Ecco, lo sapevo.

-Devo proprio salutarti?- domando. Non è che lo odio, solo che sono imbarazzata. Abbiamo scopato questa mattina e mi ha chiesto di uscire.

Lui sorride e ordina insieme a suoi amici dei drink. Vedo Madeline parlare con un amico di Jackson e conoscendo entrami so già che andranno a letto insieme.
Jackson finisce di bere il suo drink e una ragazza si avvicina a lui.

-Jackson, dobbiamo andare noi due.- gli dice con un tono malizioso.
-Andiamo.- si alza sorridendo, gli mette le mani sui fianchi e gli da un bacio sulla guancia.

Io dovrei uscire con un ragazzo cosi? Vaffanculo.

Escono tutti e due dal locale e io riprendo a lavorare dato che devo farlo bene senza distrazioni per potermi così permettere di pagare l'appartamento.

-Noi andiamo Maeve.- mi dice Madeline insieme al ragazzo. Annuisco con il sorriso e li saluto.

Sistemo il bancone ma penso sempre a Jackson insieme a quella ragazza, sicuramente ora staranno scopando dentro la sua macchina o a casa sua.

Non mi da fastidio che sta con lei, mi da solo fastidio il modo in cui si è comportato perché questa mattina voleva stare con me mentre questa sera sta con un'altra.

Distratta faccio cadere un bicchiere dal bancone attirando l'attenzione dei clienti e della proprietaria.

-Maeve, tutto bene?- mi chiede con un sorriso Kendall, la proprietaria del locale.
-Si, mi dispiace ero distratta.-

-Maeve tesoro, io devo pagarti con quello che meriti non posso darti tutti i soldi se lavori distratta e rompi le cose ok? Perfavore impegnati altrimenti dovrò licenziarti.-

No no no.
Licenziarmi? No.
Cosa faccio poi a pagarmi l'appartamento.

-Ti prometto che mi impegnerò ma perfavore non posso perdere il lavoro, mi serve per pagare il mio appartamento e sono già in ritardo.-

Kendall annuisce e io torno a servire i clienti.

Dopo altre due ore di lavoro torno a casa stanchissima, mi faccio una doccia per rilassarmi un po' e mi metto il pigiama per poi sdraiarmi nel letto e guardare un film.

*****
Questa mattina le ragazze che frequentano la scuola parlano tra di loro e mi guardano più del solito, alcune ridono altre sembrano non essere sorprese.

-Che avere da guardare, stronze?- domando mentre cammino per il corridoio andando verso il mio armadietto.
Appena arrivo davanti al mio armadietto rimango con la bocca aperta, c'è un foglio attaccato con scritto "ti sei scopata Jackson nel bagno della scuola".

Tutti hanno letto, tutti ne stanno parlando e le ragazze ridono di me. Stronze, come se loro non lo vorrebbero.
Incazzata strappo il foglio dall'armadietto e comincio a cercare Jackson per tutta la scuola finché non lo trovo con i suoi amici.

-Sei contento ora? Mi hai umiliato davanti a tutti attaccando questo foglio sul mio armadietto. Sei così stronzo Jackson.- urlo facendogli vedere il foglio.

-Maeve non ho fatto io quel foglio e poi che ti frega? Lo sanno tutti che ti fai i ragazzi nel bagno.- ride seguito dai suoi amici e da tutte le persone che stanno guardando questa scena.

-Hai fatto tutto questo perché non sono uscita con te.- urlo ancora mentre lui ride.

-Io volevo scoparti, tu ci sei stata.- risponde malizioso.

Chiudo gli occhi sospirando e tiro un pugno in faccia a Jackson, lui cerca di fermarmi ma non riesce così si mettono in mezzo anche i suoi amici e Madeline.

-Ora basta.- urla il preside Smith.

Ci fermiamo e il preside legge il foglio che ho mano. Sospira.

-Maeve e Jackson, in presidenza.-

Io e Jackson entriamo in presidenza e ci sediamo davanti al preside.
È veramente incazzato e non so cosa vuole farci.

-Ragazzi... siete in punizione. Sabato starete a scuola tutto il pomeriggio da soli.-

Io e Jackson a scuola da soli.
Ma il preside Smith ha capito che quando siamo stati da soli abbiamo scopato in bagno?

Chissà cosa succederà sabato.

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