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Capitolo 4

Sono un po' confusa da quello che è successo oggi pomeriggio a scuola.
Non ho mai parlato a nessuno di me in questo modo e nessuno mi ha mai fatto una domanda come la sua, neanche Madelaine.
Ho sbagliato a parlare di me a Jackson?
Non penso, anzi sono contenta.

Contenta perché mi sento bene, contenta perché almeno una persona sa cosa provo.

Ho parlato per la prima volta di me a qualcuno e cavolo... fa bene esprimere ciò che sentiamo.

Vorrei urlare al mondo di parlare, sfogatevi con i vostri amici, dite tutto quello che vi sentite dentro.

Se sono veramente i vostri amici loro vi ascolteranno, vi daranno consigli e sono disposti a prendere i vostri problemi e dolori e farli loro.
Se non sono disposti a questo allora è meglio farli uscire dalla vostra vita perché tutti meritiamo delle persone che sono pronte ad ascoltarci e se non lo fanno, non sono le persone giuste che dobbiamo avere accanto.
Parlate al vostro ragazzo quando sentite che ne avete bisogno.
Parlate sempre, urlate, sfogatevi, piangete.

Questo è l'unico modo per stare bene con se stessi e con gli altri.

Dovete amarvi, accettare ogni cosa del vostro corpo e del vostro carattere, dovete perdere le persone che mi fanno del male per amare voi stessi.

Finché le persone vi influenzeranno in modo negativo voi sarete prigionieri di loro.

Siamo troppo speciali per essere prigionieri di qualcuno.

Tutto questo è perché io mi sento così.

Non ho mai parlato con nessuno quando invece avrei dovuto farlo, non ho mai voluto un'amica accanto e continuo a non volerla perché so che se ne andrà ma è sbagliato.

Non ho mai avuto un ragazzo.

Non mi sono mai sfogata, non ho mai urlato davvero e quando piangevo dicevo che non era giusto.

Ho sbagliato così tante cose.

Per anni ero spaventata, avevo paura di me stessa perché non sapevo chi ero.

Chi è Maeve Cooper?

Forse ancora oggi non so rispondere a questa domanda e il pensiero mi spaventa ancora.

Io so come sono, ma lo so davvero?

Forse lo dico solo per difendermi dalla gente e in realtà non ho capito neanche io chi sono.

Sono stata influenzata negativamente e ora mi sento prigioniera.

Ma prometto a me stessa che riuscirò a liberami e un giorno saprò rispondere alla domanda.

Forse per liberarmi ho bisogno di una persona e forse quella persona è.... Jackson.

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-Un thè, grazie- mi sorride la cliente.

Stasera devo lavorare quindi annuisco e inizio a preparare il thè alla cliente.

È una ragazza della mia età e penso che frequenti la mia stessa scuola dato che mi sembra di averla già vista.

-Ci conosciamo? Mi sembra di averti già visto.- domando alla ragazza mentre le do il thè.
-Sicuramente mi hai visto a scuola.- sorride.