Fahrenheit 451 è un romanzo distopico pubblicato nel 1953 (1956 in Italia), è ambientato in un futuro (in teoria posteriore al 1960) ipotetico dove l'onere della cultura viene accantonato in favore di un effimero e assai più blando divertimento per mezzo della tecnologia, la quale, avente un ruolo cardine nel romanzo, tiene sotto costante "bombardamento" chi ne usufruisce rendendolo un drone manipolabile e completamente indifferente agli stimoli. Lo scopo degli strumenti elettronici di incantare ed estraniare il pubblico che li utilizza è completamente accolto dal governo - ovviamente totalitario - che nel frattempo agisce indisturbato, indorando la pillola per mezzo della propaganda, anch'essa propinata per mezzo della tecnologia.
Bisogna rendere più produttivo il sistema, per questo il governo punta a rendere le persone automi, proprio come gli animali, che sono stati tutti ampiamente sostituiti con più obbedienti ed efficienti animali-robot; bruciare il pensiero razionale dell'individuo in modo da renderlo una lavagna tutta da riscrivere con false informazioni, una lattina vuota da riempire con del sonnifero che lo addormenti ed esoneri dal fare pensieri sovversivi ai danni dello Stato. Sorte più brutale spetta ai libri: essi non devono essere riscritti, essi devono completamente sparire, bruciare per l'appunto, in una nuvola di fumo e indifferenza. "Chi distrugge un libro, uccide la ragione stessa" disse per l'appunto John Milton, si punta a creare un luogo dove l'uomo è incapace di capire se il governo sta commettendo degli errori e prendendo decisioni sbagliate, ma è solo capace di acclamarlo. Tuttavia in questo caos travestito da apparente pace, delle persone comprendono che c'è qualcosa che non va, che ciò che ad uno sguardo superficiale appare giusto, e che è sempre stato considerato giusto, in realtà potrebbe essere errato; questo avviene negli individui che resistono alla propaganda martellante e alla costante compagnia degli oggetti elettronici, i sovversivi, persone che non sono d'accordo con l'opinione e le azioni del governo e che talvolta conservano dei libri nelle proprie abitazioni, e che sfortunatamente finiscono spesso per venir sconfitti, ma da chi? Dai pompieri forse? che ormai sono solo l'ombra del corpo che costituivano originariamente, il cui scopo è passato dal dover spegnere incendi al dover appiccarli, per eliminare ogni testimonianza o ogni fonte scritta naturalmente, o del governo ancora, che esercita un controllo mentale sulle persone? O magari la colpa è del popolo? Incapace e senza voglia di negare un tale scempio e ribellarsi? Proprio su uno di questi sovversivi si basa il libro, una sorta di San Paolo sulla via di Damasco che improvvisamente riesce a cogliere l'inganno.
(prima di continuare è mio dovere avvisare che da qui in poi le recensione è ricca di spoiler, in modo da poter analizzare meglio l'opera, continuate a vostro rischio e pericolo).
Il nostro protagonista, Montag, è un pompiere che fa questa professione da ormai dieci anni, stimato dai suoi colleghi e dal suo capo, ma scontento della vita che trascorre tra apparecchi elettronici, con una moglie che gli è totalmente indifferente e che indossa costantemente le sue radioconchiglie (una sorta di auricolari), riuscendo a capire le parole degli altri solamente con l'aiuto del labiale. Il nostro protagonista riesce a comprendere definitivamente la futilità della sua vita solo una notte quando, rincasando dal lavoro, si imbatte nella sua nuova vicina mentre era a passeggio. Inizialmente egli giudica la ragazza come strana (cosa che avrebbe fatto qualsiasi altra persona del tenore di vita di Montag del resto) a causa delle sue insolite passioni, come quella di osservare i fiori, o addirittura credere a stupidi miti come quello che strofinando un particolare fiore sotto il mento, se esso diventa giallo significa che si è innamorati; questo incontro, che rapidamente inizierà a far parte della sua routine, comincerà a far destare Montag dal suo sonno. Fino a quando un giorno non apprende dalla moglie, che gli comunica la notizia con aria distratta, della morte della ragazza, la quale era stata accidentalmente investita da un'auto che procedeva a tutta velocità, come di consuetudine del resto. A questo punto Montag, notando l'indifferenza della moglie verso una morte così prematura, capisce che questo problema si rifletteva in realtà su tutta la società, creando un meccanismo - del quale lui faceva parte - sprezzante verso il singolo individuo tanto quanto verso l'intera popolazione; ogni persona è solamente un numero che unito agli altri non crea altro che un numero più grande: "Una morte singola è una tragedia, uno sterminio è statistica" diceva Stalin; in questo caso no, ogni individuo non è altro che un mezzo per un fine, sacrificabile tanto quanto lo sono gli altri. Concluso questo ragionamento Montag inizia a dubitare seriamente della società in cui vive, giudicandola come falsa, cinica, calcolatrice. Il tocco finale avviene una notte quando dirigendosi verso la casa di un'anziana signora per appiccarle il fuoco, questa decide di ardere con i suoi libri piuttosto che vivere in un mondo senza cultura. Montag dunque riesce a salvare dall'incendio alcuni libri che decide di conservare a casa in attesa di un momento opportuno per leggerli. Quella notte stessa, tornando a casa, si ammala, ragion per cui decide di rinunciare ad andare a lavoro fino alla sua guarigione; la moglie si dimostra contraria, ma quali sono le sue ragioni? Che con il marito a riposo - e di conseguenza minori entrate - avrebbe dovuto rinunciare ad un bene tecnologico ed aspettare che il marito si fosse rimesso, ennesima dimostrazione del materialismo e del cinismo di quella società. Data l'assenza prolungata di Montag, il capitano Beatty decide di recarsi alla sua dimora per verificare le sue condizioni e capisce che egli è nella tipica crisi a cui ogni pompiere si sottopone nel corso della sua carriera, ovvero iniziare a pensare che stia facendo qualcosa di sbagliato. Beatty dunque tenta di dissuaderlo con un discorso sulla storia dei pompieri e sulla pace interna che va assolutamente mantenuta; alla fine del discorso Montag però è sempre più fermo nelle sue idee e decide di iniziare a leggere i libri che aveva opportunamente nascosto per l'evenienza. Ciò gli fa tornare in mente una chiacchierata avuta con un professore il quale poi gli aveva dato il suo numero di telefono, sia se lo avesse contattato nel caso in cui si fosse ricreduto riguardo la società, sia nel caso fosse venuto a cercarlo nelle vesti di pompiere. Dopo un'iniziale diffidenza Montag riesce finalmente a fidarsi e insieme organizzano un piano abbastanza rischioso per far riscuotere il popolo; tuttavia in seguito al gesto abbastanza sfrontato di recitare dei versi di una poesia di fronte alla moglie e le sue amiche, egli viene denunciato e condotto dal capo stesso verso la sua abitazione. Quando arriva alla casa vede la moglie allontanarsi in taxi, questa però non pare preoccupata dell'imminente perdita di suo marito e della sua intera vita con lui, bensì di quella di tutti i suoi apparecchi elettronici accumulati con fatica nel corso degli anni, in particolare uno, che sostituiva sistematicamente i rapporti sociali isolandola dal marito stesso: una sorta di "simulatore di famiglia", un raffinato strumento con un'intelligenza artificiale tale da poter simulare, per l'appunto, una piacevole riunione familiare. Dopo ciò il capitano Beatty inizia a parlargli prima quasi con tono affranto, come dispiaciuto, per poi schernirlo brutalmente ordinandogli di fare le "pulizie di casa". Egli però non lo arresta immediatamente, ma riprende il suo discorso cimentandosi in citazioni di opere e di frasi di difficile comprensione, e, con forza, sottrae a Montag l'auricolare precedentemente prestato da Faber (il professore) che serviva per mantenere viva la comunicazione e guidarlo nelle azioni da fare. A questo punto Montag non vede altra soluzione se non quella di ricorrere alla violenza; citando il libro: "Beatty voleva morire".
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Analisi, pensieri e recensioni
Phi Hư CấuOra, in un qualche modo nuovo, il cielo sembrava quasi alieno- Lyndon Johnson. Quale modo migliore di dare sfogo alla mia immaginazione se non una raccolta che racchiude tutti i miei pensieri, le mie opinioni e il mio giudizio su letteratura, attual...