Nel 2009 usciva The resistance, album estremamente politicizzato e di ispirazione distopica che mischia pezzi di opera sinfonica (un'intera orchestra ha partecipato alle registrazioni, che si sono tenute in Italia nella provincia di Como) a pezzi di progressive rock.
The Resistance come album è una fitta rete di relazioni che narra una storia fortemente a sfondo orwelliano; l'album racconta infatti il libro 1984 in una chiave di progressive rock con diversi influssi esterni che diversificano estremamente ogni pezzo dell'album, l'altalenante strumentale che passa dallo stile noir-blues di Unnatural selection all'orchestra sinfonica con pezzi lirici delle varie Exogenesis, descrive i vari passi del libro analizzando a fondo le tematiche di quest'ultimo. L'album tratta temi svariati, come la libertà, la lotta che si dovrebbe fare per essa, il controllo dietro le quinte di poche mani, l'amore; il tutto condito da un sottofondo melodrammatico che aleggia tra il pessimistico e l'ottimistico, un sottile velo che tuttavia non lascia intravedere cosa vi sia dall'altra parte e che tiene l'ascoltatore in un costante stato di tensione e incertezza.
The Resistance però non è solo una traslitterazione musicale di 1984, nonché un'accurata analisi di esso, ma anche un forte attacco al mondo moderno e alle sue imprecisioni, tema che sto per affrontare più approfonditamente con l'analisi di Uprising.
La strumentale di Uprising presenta un elettro-pop mescolato a un azzardato groove e a un decadent glam che rimanda a Bowie; la strumentale si fonda specialmente sullo sfruttare i suoni delle ottave basse che coadiuvate da un distorsore overdrive e un pedale synthesizer rendono Uprising un pezzo con un sound sia ultramoderno sia dalle tonalità cupe ma anche esplosive che rendono a meraviglia l'atmosfera della canzone, che si potrebbe suddividere in quattro pezzi: un'introduzione di synth, il corpo della canzone, ovvero il pezzo cantato, l'assolo e la conclusione.
Vedendo il pezzo come una citazione a 1984 non è complicato riconoscere le analogie, la parte iniziale della canzone, composta da basso e batteria sta a rappresentare la parte iniziale del libro, non a caso risulta abbastanza uniforme musicalmente, un protagonista che pur nutrendo dei dubbi verso il mondo che lo circonda e in particolare il governo che lo gestisce, dubbi che sono rappresentati dal forte battito periodico sul rullante della batteria, preferisce non farsi troppi problemi, e nel frattempo coltiva il suo odio per il sistema totalitario solo con e verso se stesso; l'introduzione con synthesizer indica l'esordio, il momento in cui il protagonista si sveglia dal suo stato di dormiveglia e decide di voler togliersi le catene della dittatura, il corpo della canzone e il suo testo indicano il testo del libro in sé, ogni risentimento, ogni rancore, ogni sentimento avverso che il protagonista nutriva per quella dittatura; l'assolo poi rappresenta il climax della canzone, la rivolta, la rivoluzione, l'insurrezione per l'appunto (traduzione italiana della parola Uprising), e il ritornello finale ancora una volta a scandire che il governo non è imbattibile in quanto composto da umani, e in quanto umani sono in grado di sbagliare, la fine della canzone pare tuttavia dimostrare un'impossibilità di tale atto, in quanto anche fallimento dell'insurrezione, il che sarebbe anche la corretta continuazione della rappresentazione di 1984, in quanto Orwell conclude con un cipiglio assolutamente pessimistico che ripete per tutta l'interezza del libro, ovvero: ribellarsi a un sistema oppressivo ben organizzato è un'impresa inconcepibile, in tal caso però la canzone esce dal seminato, e non tende a rappresentare fedelmente il libro, anche nel video musicale possiamo infatti notare che il colpo di stato riesce, e in quest'ultimo, l'ordine costituito, che viene sovvertito, viene dato alle fiamme, il gesto è ovviamente un'allegoria, che sta a significare che per creare un nuovo mondo e una nuova libertà bisogna prima abbattere qualsiasi canone o qualsiasi dogma prima conosciuto, l'esito della canzone si potrebbe riassumere nella citazione: "Se esistesse un male che la giustizia non può affrontare cosa faresti? Fronteggeresti quel male macchiandoti di una colpa maggiore oppure accetteresti l'impotenza della giustizia a costo di soccombere a quel male?".
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Analisi, pensieri e recensioni
NonfiksiOra, in un qualche modo nuovo, il cielo sembrava quasi alieno- Lyndon Johnson. Quale modo migliore di dare sfogo alla mia immaginazione se non una raccolta che racchiude tutti i miei pensieri, le mie opinioni e il mio giudizio su letteratura, attual...