Continuai a domandarmi come avesse fatto ad avere il numero di Antony. Se lo saranno scambiati su qualche social? Dovevo domandarglielo, la curiosità mi stava divorando viva. Iniziai a leggere i messaggi e senza neanche rendermene conto mi ritrovai Maddy davanti. «Cosa stai facendo con il mio cellulare?» mi domandò sorprendendomi con il cellulare tra le mani.
«Ehm... Niente. Aveva chiamato... tua madre. Ho risposto e ho finito ora di parlare con lei» che scusa era mai questa?! Era ovvio che non mi avrebbe mai creduta visto che WhatsApp era aperto. Grande Emily, sei riuscita a farti sgamare.
«Dopo la chiamata sarebbe comparsa la chat con Antony come per magia.» «Ehm... ecco...» non sapevo più cosa dire, ero accorta di idee. Avrei dovuto iniziare a frequentare un corso in cui insegnavano a mentire, mi sarebbe servito. Esisteva un corso del genere? Credo proprio di no. «Evidentemente non sei brava a inventare scuse» si avvicinò a me ridendo per potersi riprendere il cellulare.
«Direi proprio di no» iniziai a ridere anch'io. «Volevo dirtelo ieri, solo che non sapevo come avresti potuto reagire. Tu e lui avete un bellissimo rapporto. Pensavo che saresti stata gelosa di me e non mi avresti più considerata o ti saresti comportata in maniera più fredda, distaccata» mi spiegò con aria dispiaciuta. Dopo quelle parole mi si strinse il cuore.
«Non lo farei mai, sei la mia migliore amica. È vero, sono un po' gelosa, ma questo solo per un motivo» feci una piccola pausa e continuai.
«Ho paura che mettendosi con te potrebbe allontanarsi da me o che tu gli vietassi di passare del tempo con me» iniziò a scendermi qualche lacrima lungo il viso. Tenevo veramente tanto a quel ragazzo riccioluto. Il solo pensiero di non passare più del tempo con lui mi faceva stare male. Non riuscirei a sopportarlo dopo cinque anni di amicizia.
«Dai, non piangere. Non farei mai una cosa del genere, anzi, io stessa gli direi di non allontanarsi semmai dovessimo metterci insieme» si avvicinò a me per abbracciarmi.
«Scusami per le lacrime, ma sono fatta così, non posso farci niente. Sai quanto tengo a lui.»
«Non devi scusarti» sorrise, asciugandomi le lacrime con il pollice della mano. «Presumo vorresti chiedermi qualcosa, vero?»La guardai negli occhi e annuii.
«Come hai fatto ad avere il suo numero?»
«Dopo la serata trascorsa a casa tua mi accompagnò a casa con il motorino, ricordi?» annuii. Era ovvio che lo ricordassi, non era mica passata un'eternità. «Perfetto. Prima di salutarmi mi aveva chiesto il numero, disse che le stavo simpatica, così decisi di darglielo perché mi piacerebbe conoscerlo meglio» continuò.
«Sai, a me farebbe piacere che si mettesse insieme te piuttosto con una che non so se possa farlo soffrire» abbassai lo sguardo, lo alzai subito dopo e la guardai sorridendo.
«Credo mi conosci abbastanza bene. Sai anche tu che non lo farei mai soffrire» mi mise una mano sulla spalla, ricambiando il sorriso.
«Ci mettiamo a studiare per gli esami?»
«La solita secchiona!» disse lanciandomi un cuscino.
«Meglio fare le cose con calma anziché all'ultimo momento.»
«Hai proprio ragione» ad entrambe ci scappò una piccola risata. Quando finimmo di studiare erano quasi le otto di sera.
«Finalmente, non ne potevo più. Siamo ancora all'inizio, ma la cosa positiva è che abbiamo finito di studiare storia» sbuffò Maddy, sdraiandosi sul letto. «Qualche giorno fa ho studiato filosofia, quindi con la storia ho già studiato due materie.»
«Brava la mia secchiona!» dopo che Maddy tornò a casa cenai e subito dopo andai a dormire vestita. Ero talmente stanca che mi addormentai subito.Qualche settimana dopo...
«Calmati Emily! Se ti fai prendere dall'ansia dimenticherai tutto» Antony cercò di tranquillizzarmi. Finalmente il giorno degli esami era arrivato. Gli scritti dovevano essere andati bene o almeno lo speravo. Mi sembrava strano che avessimo finito gli esami a giugno anziché a luglio. Buon per noi.
«Come posso non farmi prendere dall'ansia? Lo sai anche tu che divento subito ansiosa con i professori davanti, per non parlare che non è come una normale interrogazione con un singolo professore» continuai a camminare avanti e indietro per il corridoio a causa dell'ansia.
«Non vorrei essere contagiata dalla tua ansia» ribatté Maddy.
«È solo un esame, che sarà mai» mi girai e... Perfetto! Ci mancava solo David. Lui non mi sarebbe mancato così tanto, forse per niente.
«Tra cinque minuti sarà il turno della signorina Stevens» disse il professore di filosofia, uscendo dall'aula in cui si stavano svolgendo gli esami orali.«È già arrivato il mio turno, non posso farcela non posso farcela! Andrà sicuramente una merda» continuai a camminare avanti e indietro per il corridoio.
«Ti vuoi fermare una buona volta! Ora ti calmi, entri tranquillamente in quella classe e supererai una volta per tutte l'esame» disse Antony alzando leggermente il tono della voce e sottolineando la parola tranquillamente mentre mi teneva le mani. Feci un sospiro e annuì. Lui sapeva quali tasti toccare per farmi tranquillizzare. Era come un calmante.La porta della classe si aprì e il professore mi invitò ad entrare. Dopo quasi quaranta minuti uscii dalla classe con grande soddisfazione. Finalmente!
«Com'è andata? Ti hanno fatto domande difficili? Hai risposto a tutto?» mi domandò Maddy parlando velocemente. «Calma, una domanda per volta. Credo sia andato male... Mi sono fatta prendere dall'ansia, i prof hanno iniziato a farmi domande» decisi di fare uno scherzo a Maddy e Antony, compresi i miei compagni di classe che erano presenti. «Hai risposto alle domande, vero?» mi chiese Antony. «Due...o tre. Non ricordo.»
«Ti avevo detto di non farti prendere dall'ansia» Antony stava già iniziando a innervosirsi.
«Un'ultima cosa» iniziavo a cedere. «È uno scherzo! Sono andata benissimo, non mi sono fatta prendere dall'ansia, beh non molta, e ho risposto a tutte le domande» esclamai con tanta gioia.
«Vaffanculo! Pensavamo fosse andato male» disse Maddy un po' arrabbiata ma allo stesso tempo felice.Quattro ore dopo...
Alle venti e trenta sarei dovuta andare al ristorante per festeggiare insieme ai miei compagni di classe e i professori la fine dell'anno scolastico.
A Maddy era andato benissimo l'esame e io non potevo non essere felice per lei. Iniziai a prepararmi facendo un trucco al naturale; non mi facevano impazzire quei trucchi pesanti e appariscenti. Chiamai mia madre per farmi fare le onde con la piastra, dato che lei era molto più brava di me quando si trattava di piastra e acconciature. Non appena finì, mi vestii, indossando una gonna nera aderente e un body grigio con i brillantini sparsi su di esso.
Misi le scarpe nere con un tacco non troppo alto e presi il cellulare per guardare l'orario. Erano già le venti e trenta. Mi spruzzai un po' del mio amato profumo alla vaniglia e andai in macchina.

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In capo al mondo
Romance[COMPLETA] DISPONIBILE SU AMAZON LA VERSIONE CARTACEA E KINDLE! Emily Stevens è una diciassettenne italo-britannica che abita a Sheffield, città situata in Inghilterra. Ha lunghi capelli biondi, occhi azzurri e un viso talmente dolce che si ritrova...