Capitolo 5

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Stiles pov

Ma perchè proprio prima io?
Magari prima... Isaac, Allison o Cora...
No. Io.

Iniziai a camminare avendo paura di far crollare il piatto a terra da quanto tremavo.

Tentai di accennare un sorriso quando appoggiai la ceramica bianca davanti ai tre chef.

Notai che tutti fecero un' espressione che faceva trapelare una dose di sorpresa non da poco.

Osservai con attenzione tutti i giudici mentre assaggiavano.

"Mi sbagliavo... Il ragazzino ha del talento."
Si rivolse all' altro uomo lo chef Peter.

"Lo so."
Rispose semplicemente il giudice, aspettando la parola dell' ultima persona rimasta in silenzio fino a quel momento.

"È un piatto molto complesso, e che non manca sicuramente di immaginazione.
La pasta, solo, andrebbe migliorata, ma per il resto, complimenti."
A quel punto sul mio viso si formó un vero sorriso.

"Ah, e ragazzino, visto il disastro che hai fatto ti fermi a pulire dopo."
Ci voleva la fregatura, ma che comunque non mi smontó il sorriso che partiva da un orecchio e terminava all' altro.

Annuii al corvino, ritirandomi poi, e facendo posto agli altri.

Un ansia assurda, forse paragonabile a quella che mi assalì poco prima, mi bloccó il respiro mentre i giudici finivano il loro lavoro, e noi salivamo sugli spalti, cercando di non farmi venire un attacco di nervoso.

"I ragazzi che nomineremo, hanno passato le selezioni."
Esordì il presentatore.

"Jackson, Mason, Theo, Cora, Malia, Stiles, Liam, Allison, Aiden ed Isaac.
Prego, alzatevi in piedi."

Vidi lacrime, sorrisi, persone che si alzavano in piedi, ed automaticamente li seguii, senza nemmeno riuscire a capire bene che stesse succedendo per l' euforia.

Sentivo la testa leggera, improvvisamente vuota da tutte le paranoie che mi ero posto appena qualche secondo prima.

" Bene, gli altri possono abbandonare la cucina. Un applauso per tutti! "

Tutta la sala scoppió in un fragoroso applauso come richiesto, che fu l' ultimo attimo per molti in quella cucina.

Sorrisi.
Anzi no, risi quasi.

Io le avevo passate.
Era vero.
Non un sogno, o nulla del genere.
Tutto vero.

"Potete andare tutti tranne il ragazzino. Tu resti. Inizieremo le riprese tra due giorni."
Congedó tutti tranne me lo chef Derek, attendendo che ubbidissero anche lo zio e la madre.

Rimasi solo con quest' ultimo, che mi lanció degli stracci che mi colpirono in pieno viso.

Ero quasi onorato, di rimanere con lui, e di potergli parlare.
Togliendo il quasi.

" Ehy! Ma non è giusto!"
Mi lamentai d' impulso.

"Zitto e pulisci."
Mi ammonì il corvino, con tono deciso.

"Posso almeno avere dello sgrassatore?"
Continuai.

Questa volta, il tubetto mi colpì sulla pancia, facendomi piegare in due.

"Un po' di delicatezza no, eh?"

A quel punto lo chef mi guardó storto intimandomi di mettermi al lavoro con una delicatezza quasi toccante, davvero.

Cominciai a pulire tutto il mio piano di lavoro sfregando per far svanire le macchie incrostate.

Mentre ripetevo quel movimento ripetitivo, ebbi modo di tornare a pensare, sorridendo al ricordo delle parole dei giudici.

Sì Chef//SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora