Coppia

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Mi sveglio di soprassalto con un dolore lancinante al petto, quasi non mi permette di respirare. Qualche lunghissimo istante, la stanza poi torna vivida, il respiro si normalizza. Il letto dove stavo dormendo non è il mio e al mio fianco, un uomo si agita nel sonno, vivendo un incubo. D'istinto, gli accarezzo dolcemente il viso, dovendo controllare la mia forza, come se con il mio tocco dovessi scacciare via le sue paure. Intanto, dentro di me cresce una strana sensazione. Non conosco quest'uomo, ma qualcosa mi dice che gli voglio bene, che lo amo, che in questo letto chi non dovrebbe esserci sono io. Come conoscessi questa casa da sempre, mi dirigo verso il bagno. Mi guardo allo specchio, nel riflesso, il volto di un uomo. La mia testa inizia a girare. Deve essere un sogno, un sogno incredibilmente realistico. Ritorno quindi nella camera da letto, dove lui ora è sveglio. Dice buongiorno, come se la situazione fosse la più normale di sempre, come ci fosse niente di strano. Facciamo l'amore, tanto bello quanto mi tremano una volta finito le gambe, il mio corpo e il mio cuore sono attratti da lui, lo amano.
Nei corridoi ci sono momenti scattati, i nostri viaggi più significativi, profumo di casa. Prepariamo la colazione, usciamo. Camminiamo fianco a fianco, percepisco una leggera tensione. Senza pensarci due volte gli prendo la mano e lui, come avesse appena preso una scossa, ha un sussulto. Realizzo, mai si erano tenuti per mano in pubblico, dalle occhiate torve di chi passa vicino, eppure continuo a stringere quella mano come fosse un pilastro, mentre lui mi guarda, capendo che in quel gesto c'è una voglia di cambiamento, di non nascondersi più e le sue labbra finalmente si tendono in un tenero sorriso.
Apro gli occhi, mi trovo nella mia stanza, nel mio letto. D'istinto, apro le tende e, proprio sotto la mia finestra, una coppia di uomini passeggia mano nella mano.

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