Niall alla fine aveva ottenuto un contratto. Il locale dopo avere ascoltato il materiale del giovane aveva accettato subito, permettendo anche al biondo di avere carta bianca.
"Puoi suonare anche qualcosa di tuo se lo suoni così bene. Se non funziona allora ti daremo noi la scaletta" Niall aveva annuito e con felicità aveva convinto Harry ad andare al bar a festeggiare quella nuova notizia. Harry lo aveva abbracciato e sorridendo gli aveva ripetuto all'orecchio <<lo sapevo che ce l'avresti fatta Nì, lo sapevo>>.
Le belle notizie erano arrivate anche dalla parte di Harry che parlando con Gemma gli aveva ridato un po' di speranza verso la ricerca della sua ispirazione.<<Gems, mi sento perso>> Harry non nascose tutta la sua tristezza e la sua frustrazione. Non doveva essere forte con sua sorella, non sempre.
<<Hazzy non abbatterti. Secondo me mamma ha ragione. Devi cambiare aria. E poi dovresti anche cercare di capire cosa ti blocca. Magari hai solo bisogno di svuotare la mente e lasciare che le tue mani vaghino sulla tela senza pensieri. Anche se non produrrai nulla se non tanta confusione di colori sono certa che sarà comunque liberatorio.>>
<<Ti ricordi quando lo facevo a cinque anni Gems?>> ridacchiò il ragazzo, ora più sollevato.
<<Oh, mi ricordo anche le urla di nostra madre che ti mettevano in punizione per aver finito tutti i colori per la scuola>> entrambi risero con leggerezza di quei ricordi così pregni di affetto e amore e quotidianità. Le cose che entrambi amavano di più.
Lei comunque stava bene. Continuava il suo lavoro da stagista e nel tempo libero usciva con le amiche.
<<E in amore, coma va? Trovato qualcuno di interessante?>> si morse le labbra, curioso e allo stesso tempo spaventato dalla risposta. Sentì sospirare dall'altro capo telefonico e si domandò se la sorella avesse alzato i meno gli occhi al cielo a quella solita domanda.
<<Tranquillo Haz, in caso di innamorato o infatuazione sarai il primo a saperlo, come sempre>> ridacchiò quella. Chissà per quale motivo, si ritrovò a pensare al suo coinquilino. <<Niall come sta?>>
"Allora non sono l'unico" pensò sorridendo.
<<Bene, ha trovato un lavoro in un locale vicino casa nostra. In realtà sta facendo il colloquio proprio adesso, ma sono sicuro che lo prenderanno>>
<<Come si può non accettare Niall! Bello, buono e bravo, cosa si può volere di più da un ragazzo di vent'anni??>>
<<Gemma contieniti per favore, non voglio che il mio coinquilino profani la mia sorellina>> borbottò con il broncio, come se fosse un bambino.
Gemma rise di gusto per poi ribattere <<Non puoi evitare che certe cose succedano piccolo mio, e poi sono io la più grande tra i due! Fa il bravo e non aspettare così tanto per chiamarmi!>>
Harry annuì.
<<Si Gems, ti farò sapere se troverò una soluzione a questo problema>>.Davanti ad un boccale di birra Niall diventava sempre più allegro perciò per Harry non fu difficile rilassarsi e lasciarsi trasportare dalle risate del biondo. Il barista, loro amico, Liam gli si avvicinò. Aveva una pezza bianca sulla spalla e si stava asciugando le mani nel suo grembiule nero. La solita camicia bianca che fungeva da divisa arrotolata fino ai gomiti lasciava intravedere delle braccia particolarmente palestrate. Liam era quel tipo di ragazzo talmente tanto buono da far male al cuore al solo pensiero dei dolori che un giorno la vita gli avrebbe potuto infliggere.
Lavoro, università, una situazione familiare stabile, una splendida ragazza che amava con tutto il cuore e tanti amici: questo era Liam Payne. Un bravo ragazzo, dal cuore d'oro, buono come un pezzo di pane. Il tipo che ogni madre vorrebbe per la proprio figlio, una vera gioia per occhi e per l'animo.
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𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝 𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠// LARRY STYLINSON
Fanfiction[DAL TESTO]: Prese una manciata di colori e li sistemò sulla sua tavolozza. Voleva imprimere in quella tela bianca delle emozioni. Improvvisamente si sentì sopraffatto dal bisogno di disegnare e lasciò che le sue mani vagassero e dipingessero senza...