"Se ti guardo
mi innamoro
ma se ti osservo
mi perdo
a tal punto
da chiedermi
chi sono"
-J.K.Erano passate circa due settimane da quando Harry aveva portato Louis al cimitero per dire addio ad una parte di dolore che da sempre lo aveva accompagnato. I giorni passavano inesorabili e l'artista li passava a parlare con Louis di qualsiasi cosa, a dipingere nuovi quadri per il solo piacere di riavere pieno controllo della sua arte e a cucinare dolci, perché a quanto pareva occhi blu aveva dimostrato un certo debole per la sua cucina.
Niall aveva organizzato una serata al bar per fare incontrare a tutti Melissa, la sua ragazza. Si era dimostrata una persona dolcissima e con un timido sorriso ad increspare sempre le sue labbra dal colore scuro, così in contrasto con la sua pelle chiara e i capelli rossicci. Una spruzzata di lentiggini a colorare parte delle sue guance e del suo nasino. Era simpatica ed Harry aveva amato vedere come fosse particolarmente accorta allo stato d'animo di Niall per tutta la serata, come se dal suo sorriso dipendesse anche il proprio. Louis gli aveva tenuto la mano da sotto il tavolo e non si era mosso per il resto della serata. Apprezzò la delicatezza di Melissa nel non chiedere se lui e Louis fossero o meno una coppia, anche se Harry era piuttosto certo che avesse già capito tutto. La serata si era conclusa, esattamente come tutte le altre precedenti, con dei soffici baci a vezzeggiare parte del suo corpo e le sue labbra. Infatti il più basso agiva esattamente come Harry aveva sempre voluto: con lentezza e tanto amore, nel rispetto dei suoi tempi e del suo volere.Eppure Harry l'aveva notato.
Qualcosa era cambiato.
Non sapeva dire bene cosa fosse successo, tantomeno perché. Ma Louis era diverso. Silenzioso, a volte pensieroso. Capitava che i suoi occhi tanto grandi e misteriosi fossero rivolti fuori dalla finestra, quasi malinconici. Ma Harry non aveva ancora raccolto il coraggio di chiedere. O forse non aveva la forza di non scappare ad una possibile risposta difficile da consolare. Però sapeva che non era giusto. Louis stava soffrendo per qualcosa e non poteva semplicemente ignorarlo. Come non poteva ignorare il modo in cui il suo cuore si stringesse in una morsa dolorosa quando lo percepiva distante o perso in se stesso, perché sapeva cosa si provava. Inoltre fra loro era inutile negare che Harry sentisse un certo legame. I loro umori si influenzano e di conseguenza se il liscio era pensieroso, anche il riccio lo diventava. Per motivi diversi o correlati, questo non sapeva dirlo. Ma Niall che li osservava non aveva osato metter bocca, credendo che stessero attraversando una di quelle fasi da coppia. Il biondo non sapeva che in realtà tutto quello era ben lungi da essere una semplice questione amorosa. E questo Harry lo capì bene quando finalmente decise di fare un passo avanti verso il ragazzo dagli occhi azzurri. Di tendere un aiuto verso quello che sembrava essere una possibile caduta.Louis era seduto sull'amaca nel loro piccolo giardino. Avevano appena finito di cenare, le stelle erano poco visibili per la presenza di varie luci nella strada, ma non sembrava importare al più piccolo che aveva gli occhi incollati al cielo, incantato. Ad Harry quasi dispiacque strapparlo dai suoi pensieri quando si sedette di fianco a lui, provocando un leggero dondolio dell'amaca.
<<Hey>> lo salutò il più piccolo, sorpreso di vederlo lì con lui e non in camera a preparare un ennesimo disegno.
<<Hey>> sospirò il più grande tirando le labbra in un sorriso. Gli occhi blu del liscio erano scuri e ciò non era per forza un buon segno. Stava imparando a distinguere tutte le varie sfumature delle sue iridi, constatando che ad ogni emozione era visibile un luccichio diverso, una pagliuzza più verdastra o una più nera. I suoi occhi erano lo specchio dei suoi pensieri e quella volta non vi era straccia di leggerezza, sebbene volesse nasconderlo.
Ma come era possibile nascondere se stessi da qualcuno che ci ha creato e che sa a memoria ogni nostro dettaglio?
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𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝 𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠// LARRY STYLINSON
Fanfic[DAL TESTO]: Prese una manciata di colori e li sistemò sulla sua tavolozza. Voleva imprimere in quella tela bianca delle emozioni. Improvvisamente si sentì sopraffatto dal bisogno di disegnare e lasciò che le sue mani vagassero e dipingessero senza...