a word of liar

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Era sceso uno strano silenzio tra di noi mentre Bill mi guardava soddisfatto come se non aspettasse altro 

-Bene! Qua la mano-mi porse poi la sua mano avvolta da quella fiamma blu di qui avevo solo sentito parlare, dal vivo era decisamente bella 

lo guardai incerto ma, volevo seriamente rivederla cosi, anche se terrorizzato dal toccarlo allungai la mano e chiudendo gli occhi strinsi tremante la sua

-perfetto!- lo senti ridere soddisfatto 

Mentre io lo guardavo così triste...ora al mondo avevo solo lui, avrei fatto di tutto per non perderlo 

-s...senti...m..mi..no nulla- abbasso lo sguardo esitante, volevo prendere coraggio ma ero cosi spaventato 

-Cosa?? -chiese pero lui divertito mentre io lo guardavo incerto alzando tremante la mano -p..poso stringerti la mano?-mi sentivo così indifeso in quel omento...così fragile

Lui mi guardò alzando un sopracciglio ma annuì porgendomi la mano in silenzio 

io lo guardai esitante chiudendo gli occhi e allungando la mia fino a sfiorare la sua ma la tirai quasi subito indietro spaventato 

-Ehy, guarda che non mordo..! - Ironizzò lui mentre io cercavo di calmarmi annuendo incerto e lentamente strinsi la sua sotto il suo sguardo calmo per diversi secondi finché io ancora tremante non  lascia la sua mano 

-g..grazie...dovremmo rientrare sta...sta facendo buio- ammisi mentre lui annuiva e cosi tornammo a casa in un silenzio quasi religioso e lo sguardo puntato a terra 

-Ehy... - appena rientrai mi accolse Stanley con uno sguardo un po preoccupato, anche se cercava di nasconderlo 

 -e tornato?- chiesi peri io serio 

-Dovrebbe arrivare da un momento all'altro - Fece lui - Se vuoi intanto possiamo cenare... -propose per penso, tirarmi su cosi mi limitai ad andare a sedermi, ero così arrabbiato ma...non poteva fare nulla se non osservare lo zio che si mise all'opera per fare una zuppa ancora incerto su cosa dire per non farmi stare peggio 

Forse però era meglio non dire nulla ora come ora...in fondo doveva pensarci Ford era lui mio padre dopotutto...

 - Ecco la zuppa- mi mise di fronte il piatto cercando di sorridere mentre io presi con calma a mangiare, non mi importava neanche se bruciava, mentre lo zio tamburellava piano le dita contro il tavolo osservando il telegiornale in attesa di eventuali novità ma, nulla era cambiato

finché non si aprì la porta mostrando i due entrare mentre parlavano allegri di chissà quale scoperta, guardarli ora mi faceva venire una talle rabbia dentro...

-Ford, devo parlarti- Si alzò subito Stan con i due che si voltarono a guardarlo senza capire invitandolo a continuare con ancora quei sorrisi cosi fastidiosi sui loro volti 

-.... Oggi a colazione c'è stato il telegiornale.... E.... -inizio a dire cercando forse le parole più adatte per non ferire papa ma, lui ora come ora meritava solo di soffrire quanto me

-mamma e morta- dissi quindi senza neanche guardarlo osservando invece fuori dalla finestra lasciando Dipper sconvolto e papa bloccato sul posto

-Scomparsa- Fece serio Stanley 

-.... La nave dove viaggiava è esplosa e..... Lei è altre 13 persone sono andate disperse- spiego mentre io stringevo i pugni 

-s.. sono sicuro che...che sta bene-fece papa, forse cercando di essere ottimista e non mostrare il dolore, ammesso ne provasse venendo verso di me

-vedrai che andrà bene e- forzo un sorriso, eppure nonostante tutto, io non gli credevo 

 -come se ti importasse di lei o di me- dissi invece sostandomi da li per andare in camera mia ma a bloccarmi fu il telegiornale che finalmente aveva nuove notizie 

A quanto pare avevano trovato una borsa logorata dai coccodrilli del Nilo... L'unico oggetto che si era salvato era una fotografia scattata verso il mio quinto compleanno, con me, mamma e Ford...in quei periodi in qui lui fingeva ancora di essere un vero padre

uno strano e pesante silenzio era sceso nella stanza mentre papa lascio scivolare il suo diario cade in ginocchio piangendo mentre Stanley cercava di consolarlo insieme a Mabel che a sua volta piangeva con il mio sguardo pensieroso a scrutarlo negando appena 

-pessimo attore- mi voltai per andarmene, mi serviva del tempo per me ora, aveva ragione Bill...ci si poteva fidare solo di lui 

-SI PUÒ SAPERE CHE TI PRENDE!?- urlo pero Dipper venendo verso di me e afferrandomi per un braccio ma a ciò in automatico lanciai un urlo terrorizzato spingendolo via con un calcio e raggomitolandomi su me ripetendo "non toccarmi" in lacrime tutto tremante

-RAGAZZI!! - senti distrattamente lo zio Stanley accorrere con Dipper a terra che si teneva il punto colpito mentre io ero in preda a una delle mie violenti crisi...

-Porca pu..! Ford, aiutami dannazione! Tuo figlio ha un attacco!!!! - lo senti urlare ma ogni cosa era coi ovattata e sfocata in quel momenti

vidi quello che riconobbi come mio padre avvicinandosi cercando di prendermi  in braccio probabilmente per portarmi in camera ma...come mi sfiorò presi a urlare di starmi lontano...già solo la mamma poteva toccarmi ma...lei ora non c'era più

-Che dio ci aiuti- Mormorò Stanley osservando la scena impotente cosi come tutti gli altri mentre io mi strinsi le ginocchia al petto in lacrime 

-b ..bill - sussurrai sottovoce, avevo disperatamente bisogno del mio unico amico ora, dopotutto  dovevo soltanto dire il nome altre due volte ma... Se gli altri mi avessero scoperto lo avrei sicuramente messo nei guai...Forse per questo stavo cercando disperatamente di alzarmi...volevo andare in camera ma...il corpo non mi obbediva 

-B..bill- sussurrai  ancora tremante, non mi importava più di nulla, avevo bisogno di lui!

"Dai amico, ancora uno sforzo" senti chiaramente la voce del biondo incitarmi ma prima che potesse dire per la terza volta Ford mi prese in braccio

 -lo porto a riposare- commento salendo le scale nonostante io mi agitavo disperato sentendo chiaramente Bill imprecare

finché non mi ritrovai a letto avvolto nelle coperte 

-riposa..ti..ti serve del tempo- disse solo prima di uscire lasciandomi solo

del tempo...a me o a lui?



The Devil SecretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora