1

762 33 3
                                    

Benvenuta

Non si potevano cancellare i ricordi di una vita, e non si potevano eliminare gli amori del passato. Sua madre glielo aveva ripetuto all'infinito ormai. Mai fidarsi di nessuno, mai dare te stessa a qualcuno, finirá col farti soffrire. Suo padre aveva tradito tutta la famiglia, cioè lei e sua madre.

Aveva rinunciato a loro due per stare con un'altra, e poi dicono che il vero amore esiste. Per questo, Amy ora si ritrova in un misero paesino dove é presente solo un supermercato, abbastanza grande da avere tutti gli alimenti necessari, e altri più piccoli e antiquati. Non c'era un centro commerciale, né una fumetteria, né un fast food.

L'unica cosa positiva di quel posto, era il bellissimo paesaggio che vi riservava. C'era pure un lago, e da quello che vedeva Amy, più in fondo, nel mezzo della selva, c'era una cascata, ancora senza nome. Si era promessa, che un giorno ci sarebbe andata, solo, e unicamente, con la sola persona di cui si sarebbe fidata ciecamente.

Arrivarono lí la mattina presto, c'erano le vacanze di natale e non appena le valigie erano state disfatte e gli armadi ripieni di vestiti e quant'altro, Alina chiamò sua figlia dall'altra parte della casa.

<< Che c'è? >>

Rispose seccata la ragazza, che ancora non aveva finito di sistemare il suo armadio. Nessuna risposta da parte di sua madre, il che la costrinse a scendere le scale e andare in camera sua.

<< Eh, che c'è mamma? >>

Alina rise alla faccia sgranata e stanca di sua figlia.

<< Tesoro mio >>

Esordí con una risata.

<< Vai dai vicini. Li conosco. Sono molto gentili. Stacci fino a stasera. Ci penso io a sistemare la tua camera, tanto so dove vuoi mettere le tue cose! >>

Alina si alzò da terra, spostando con un piede una valigia che non le permetteva di compiere un passo. Diede un bacio sul naso di sua figlia e mentre Amy scese le scale sentí sua madre strillarle qualcosa.

<< C'è la torta in forno! Dalla ai vicini! >>

Lei sospirò. Non era pronta a fare nuove conoscenze, specialmente dopo la sua terribile esperienza in quella scuola, con tanta gente che si crede superiore o il Messia. Forse solo per questa ragione Amy approvò il loro trasferimento, ma é difficile lasciare il posto dove si è cresciuti.

<< Okay.. >>

Urlò Amy in cambio, con un tono meno allegro di quello di sua madre. Prese la torta dal forno. Era deliziosa. L'impasto è stato preparato da Amy stessa, ma sua madre le ha dato le giuste direttive e porzioni per ciascun ingrediente. Era una torta alle pesche, e il suo profumo, che stava invadendo le narici della ragazza, la stavano invitando a essere mangiato. Si trattene facendo un respiro e allontando il più possibile la torta dal muso. Uscí dalla casa aprendo la porta con il gomito, e per ampliare il suo spazio d'uscita gli diede un calcio, poi, allungò il piede fino alla manica della porta cosicché potesse chiuderla.

I vicini erano proprio dall'altra parte del loro giardino, più simile a un prato con le erbe troppo alte. A dire il vero, ad Amy piaceva quella sensazione di delicatezza che le sfiorava il corpo. Il rumore di ciascuno filo grossolano d'erba che sfiorava la sua giacca, le venne ai ricordi di quando suo padre si toglieva il giubbotto. Emetteva lo stesso identico suono.

&quot;Senza nome&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora