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Alina aveva messo da parte alcuni vestiti della sua quarta nonna, per fortuna sono rimasti intatti e per molto tempo sua figlia aveva richiesto con tutto il cuore poter indossare un indumento risalente agli anni dell'impressionismo. La castana è stata svegliata ai primi raggi del sole, ritrovandosi quella meraviglia appesa all'armadio sfoderando la sua bellezza che ha fatto trattenere il respiro alla ragazza, è alzato dal letto ammirando l'abito e l'ispezione. Era ben pulito e profumato, cosa che non si sarebbe aspettata da un vestito così antiquato. Appena finito di pulirsi e di fare colazione, non esitò un secondo a metterselo addosso.

L'era venuta della voglia di godere dell'affresco invernale, e nonostante il vestito sia scoperto alle braccia, il freddo non poteva fermarsi nel giretto sul suo giardino. Essendo pura mattina, e ormai abituata a svegliarsi presto, il gelo di dicembre si percepiva anche sui capelli. Lei era troppo felice del vestito, e come una bambina allegra iniziò con un cammino leggiadro arrivando a commettere piccoli saltelli, ma era delicata come una gazzella. Il terreno era stabile, non c'era pericolo di scivolare, Amy non si era preoccupata per niente dei vicini di casa. Ci pensò per qualche istante, nonostante fosse detta detta nessuno -anche sua madre-, e notò i vicini attuali stati svegli a quell'ora.

Rientrando in casa trovò sua madre godendo il suo tè caldo alle mandorle. Alina ammirò sua figlia e vedendola con un sorriso stampato in faccia sorriso di sorseggiare la sua bevanda calda e guardò Amy.

<< Ti piace? >>

Era palesemente una domanda retorica. Amy desiderava dalle medie vedere un vestito di epoca vittoriana, e Alina non aveva mai confessato di avercene uno. Sua figlia iniziò a saltellare dalla gioia non appena vide sua madre che la aspettava in salotto.

<< Sì, sì sì!! >>

E riempì di bacini sua madre che era seduta sulla comoda sedia di quercia che sullo schienale aveva un morbido cuscino, la castana si porse ad Alina abbassandosi di poco verso di lei per poter aderire con estrema agitazione ed euforia, le labbra alle sue guance. Alina era felicissima del risultato, sua figlia si sedette di fronte e lei quando le disse di accomodarsi.

<< Questo vestito è della tua quater nonna. Sapevo che te lo saresti messo subito >>

Sorrise a sua figlia che le diede i migliori ringraziamenti. Alina le chiese del liceo, se si trova bene, come fossero i compagni e i professori. Amy disse che era tutto okay, a parte per un ragazzo che incontrò il primo giorno, molto arrogante, un certo Ivan. La madre si complimentò alla sua amabile figlia castana, aveva fatto bene a rispondere male a quel bulletto. Dopo di che, invitò per l'ennesima volta sua figlia, a cenare dai vicini. Lei scosse la testa. 

<< Volevo cucinare della pasta col tonno oggi >> 

Alina, furba, guardò per bene sua figlia, era da tempo che Carlo voleva vedere la figlia della persona che ha salvato sua madre e a Cassandre faceva solo piacere servire Amy con qualche sua specialità. Avrebbe voluto farla incontrare con loro nipote Timothée. 

<< Bene, allora la porterai ai vicini per cena >>

A quelle parole Amy rimase pietrificata. Come se d'un tratto la sua bellissima mattinata passata a saltellare con il suo vestito vittoriano venne investita da questa notizia, non che ad Amy non piacesse socializzare, ma preferiva stare da sola, chiusa nelle sue quattro mura al piano di sopra. Alina scorse quel desiderio di solitudine a cui lei alludeva. Le fece un sorriso compiaciuto, un sospiro, seguito da una lieve risata.

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