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Sua nonna sarebbe andata a lavoro tra poco. Cassandre, tra l'altro, anche se era anziana, lavorava ancora. Scriveva, e per farlo andava sempre in un luogo. Da sola. Timothée non appena sentí la porta dell'ingresso chiudersi, spalancò un poco la sua di porta e diede un'occhiata. Non c'era nessun rumore e stranamente Cassandre non lo aveva salutato.

Automaticamente, il corvino si diede una manata in faccia, consapevole del fatto che si era di nuovo comportato da imbecille, ma non riusciva a farci proprio niente. Quando non gli andava, non gli andava, e non c'era nessuno che potesse fargli cambiare idea. Scese le scale, con la voglia di assaggiare quella torta che la vicin di mezza età aveva portato. Quando arrivò in cucina rimase immobile, fissò per in breve lasso di tempo il forno, finché si ricordò che aveva dimenticato una cosa in camera sua.

Prese la sua matita, il suo quaderno e il suo spartito, dove di solito scriveva poesie o testi di canzoni. Mentre scendeva, la campanella di casa sua suonò e Timothée non poté far altro se non roteare gli occhi. Camminò a passo pesante, pensando chi fosse la persona che stesse rompendo il cazzo proprio nel momento in cui lui aveva voglia di mangiare. Era una donna di mezza età. Però questa invece non aveva i capelli mossi e castani.

Presentava dei capelli corti e biondi. Timothée aprí la porta e nel mentre, stava già pensando che se ne sarebbe pentito. Stando a quello che aveva detto sua nonna e anche suo padre, erano madre e figlia. La donna che si ritrovò davanti era davvero una bella donna. Aveva degli occhi di un blu scuro davvero lucenti, che colpivano subito. Ed essendo una donna davvero giovane, che presentava pochissime rughe in volto, Timothée lasciò un pensiero alla figlia, volendo essere curioso di come fosse la sua faccia. L'aveva vista da lontano, ma solo per un attimo, e il ricordo del viso di quella ragazza era già svanito nella sua testa.

<< Salve! Sono la vostra vicina. Amy ha dimenticato le chiavi sulla busta dove c'era la torta >>

Timothée annuí, facendo un sorriso forzato che gli richiedeva di alzare leggermente un lato di un labbro.

<< Oh! Ho chiamato mia figlia con il suo nome. Immagino che vi siate già conosciuti >>

Il corvino continuò con la sua balla.

<< Um.. No signora >>

Alina sbatté le palpebre e la sua bocca andò a formare una piccola "o" di sorpresa.

<< Peccato.. >>

Timothée senza aggiungere altro e senza neanche accogliere la madre di Amy dentro, andò in cucina a cercare la busta che conteneva le chiavi.

<< Mph.. >>

Sorrise il corvino vedendo il portachiavi che aveva. Era della band della sua scuola, molto popolare nel loro paese. Ritornò all'ingresso passando le chiavi alla donna.

<< Grazie mille. Tu ti chiami.. Mh.. >>

E qui, il ragazzo si doveva per forza presentare. Stava per lasciare un sospiro di irritazione, quando ne lasciò uno di agitazione.

<< Timothée Chalamet >>

La madre di Amy protesa la sua mano in avanti.

<< Alina. Piacere >>

Si strinsero la mano, poi la donna iniziò a parlare.

<< Quanti anni hai giovanotto? >>

Domandò con un sorriso.

<< Sedici >>

Alina alzò un sopracciglio, valutando il ragazzo come possibile amico o fidanzato della sua piccola Amy.

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