Chapter 2

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Il mio risveglio è identico a quello di ieri. Triste, nuvoloso e terrificante. È una settimana intera che continua ad esserci la pioggia.

Abito in una piccola città. Anche se è molto ristretta, le voci giraro più veloci di me quando devo correre in bagno! È snervante accidenti!

Comunque sia non sono proprio una ragazza "Sfortunata", almeno non completamente.

Alcune cose buone nella mia vita sono capitate, come cambiare finalmente scuola perché nel buco dove stavo prima, ecco.. faceva schifo. Vado al liceo musicale di Siena, quindi nuovi amici, nuove materie, nuovi professori... in pratica una nuova vita.

Poi, la seconda, non meno importante è stato quello del 29 giugno 2014. Si, proprio quello. Il concerto dei miei idoli. Cazzo è stato il più bello in assoluto! Poi non c'ero mai stata in una stadio come quello di San Siro. Cavolo, non me lo scorderò mai quel giorno, quelle sensazioni, quei cinque volti anche se ero "leggermente" lontana.

Comunque sia, come ogni mattina mi alzo alle sei se no perdo il pulman e non voglio che capiti mai in questi nove mesi perché Siena non è vicina, anzi! È un quarto d'ora da casa mia.

Ho deciso di indossare leggins neri e una maglia lunghettina grigio scuro e infine le mie adorate Martens taroccate.

Mi metto, come ogni mattina, del fondotinta e completo con del Mascara e del Blush sulle mie guance a forma di prugna. Sono una ragazza che crede nelle superstizioni, ho una collana portafortuna a forma di fragola che metto quando ho dei compiti in classe o delle interrogazioni. È una cosa abbastanza... naturale, credo.

Esco di casa e aspetto Anna, la mia vicina. Anche lei viene a scuola a Siena ma in una differente.

La solita routine; ci salutiamo, e parliamo del più e del meno anche se sono appena le 6.55 del mattino e ho un sonno pazzesco!

Arriviamo alla stazione di Poggibonsi dove incontro i miei amici Rita, Marco, Marica e Mariarita.

"Giorno" dico tutta assonata.

"Giorno Chiara" mi abbraccia euforica Rita.

"Giorno Chiara" mi saluta con un bacio sulla guancia Marco e poi mi abbraccia.

"Giorno splendore" rispondo ricambiando l'abbraccio.

Rita è una ragazza vivace, molto. Ha gli occhiali neri, occhi neri, capelli color prugna ed è robusta. Marco invece è magro, ho gli occhi azzurri e i capelli biondi. È simpaticissimo.

"Marica e Mariarita non ci sono?' chiedo.

"No.. sono malate" dice Rita prima di avviarsi alla fermata del pulman.

"Ah ok. Allora andiamo che è molto tardi" dico prima di avviarmi insieme agli altri verso la fermata.

Saliamo sul pulman e io inizio a tirare fuori l'ipod e la prima canzone che metto è Undo di Sanna Nielsen, Ha un significato incredibile anche se è molto pensante da digerirle certe parole.

Il viaggio continua fino a quando non mi addormento definitivamente...

Noi siamo nati per morireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora