correre non basta

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Dopo un affronto simile non potevo lasciarlo impunito... aveva osato rivolgersi a me in quel modo davanti a chiunque. Non che mi importasse di loro ma per una questione di orgoglio, non potevo lasciarlo andare così. Lo seguì per tutta la strada verso quella che penso sia casa sua ma ad un certo punto, arrivati su una piccola salita molto ripida, per sbaglio mi feci sentire dato che il mio borsone scivolò dalla mia spalla e cadde a terra, non so come fece, ma mi riconobbe subito e si mise a correre. Io neanche provai a scattare nella sua direzione, tirai solo su il borsone, sapevo non sarebbe andato lontano. Come previsto dopo neanche un metro quel essere pietoso riuscì a inciampare su se stesso per poi schiantarsi al suolo. Così mi avvicinai a lui tranquillamente e con le mani in tasca, arrivato davanti a lui lo guardai un attimo...già piangeva? Che schifo, non avevo nemmeno iniziato. Vidi del sangue bagnargli la manica così capì che sbattendo a terra quello che era un tentativo di suicidio si riaprì sui suoi polsi e mi venne quasi pena per quest'essere di gran lunga inferiore. sorvolando subito questo sentimento gli tirai prima un calcio in pieno viso e poi gli misi la scarpa ormai macchiata da un piccolo schizzo di sangue sulla testa per premergliela a terra. avevo voglia di sputargli addosso ma mi diedi un contegno e lo presi per i capelli e lo trascinai nel vicolo più vicino a qualche metro dal centro della stradina. lasciai i suoi capelli lunghi e di un color biondo artificiale vomitevole, appena vide che mollai la presa si mise a strisciare e si raggomitolò in un angolo implorandomi dicendo che potevamo solo parlare per sistemare tutto. stanco del suo inutile borbottio mi avvicinai a lui che subito si mise ad urlare. seccato mi chinai e gli tirai prima un pugno sulla bocca... e subito smise di urlare subito dopo aver sputato un dente. lo presi tra due dita e con l'altra mano gli feci aprire la bocca. dopo avergli depositato il suo dente sulla lingua gli ordinai di ingoiare... ma... si rifiutò... che ingenuo. Così lo colpì un altra volta e saltarono altri due denti. raccolsi anche quelli e feci la stessa cosa ma dopo gli premetti una mano sulla bocca coprendo anche il naso. ormai violaceo dopo forse mezzo minuto ingoiò tutti e tre i denti che a giudicare dal sangue che ha tossito dopo devono avergli tagliato leggermente la gola o la lingua. io lo avevo detto di non aver ancora iniziato. con un ultimo colpo, sferrato quasi più vicino alle tempie che al viso stesso, svenne ed ero quasi tentato di lasciarlo dov'era e andarmene. ma ero così eccitato che volevo andare fino in fondo. da quando tutto era iniziato ormai si era già fatta sera cosi sapevo che avrei potuto portarlo tranquillamente nel mio garage. cosi lo infilai a forza nel borsone vuoto, portato appositamente per quello. appena arrivato nel mio garage lo tirai fuori e mentre e mentre era ancora svenuto lo appesi per le braccia, che avevo già legato fra loro all'altezza dei polsi, ad un moschettone che avevo attaccato al soffitto. impaziente presi subito i miei guantoni e senza neanche aspettare che si svegliasse iniziai a sfogarmi prima massacrandogli le costole poi dando colpi a caso guidati solo da una cieca rabbia. quando mi stancai tolsi subito tutto ciò che avevo addosso deciso a buttarmi in doccia al più presto per scaricare gli ultimi sprazzi. ma mi ricordai all'ultimo momento di controllare il mio nuovo sacco prima di andarmene sentì che non respirava più,penso da un po'... cazzo...
Domani dovrò trovarmene un altro...

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