Capitolo 12

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La sala dell'ospedale è vuota, ci sono solo io con mia mamma, mio papà e Anna in attesa che un medico ci venga a dire che Chris è fuori pericolo.

Le poltrone sono a dir poco scomode e continuo a pensare a Chris e capisco che non potrei stare senza di lui, gli voglio veramente troppo bene anche se non facciamo altro che litigare e non parlarci per giorni.

A mamma si legge in faccia che ha paura, è in ansia, un po' come tutti. Papà, invece, cerca di dimostrarsi forte, tentando di nascondere la sua preoccupazione. Ma glielo si legge negli occhi che, pure lui, è preoccupato.

Non riesco a fare a meno di sentirmi in colpa: dopotutto è con me che ha litigato, e questo potrebbe essere il motivo per cui ha bevuto così tanto.

Decido di scrivere a Brad, è l'unico ora che potrebbe capirmi, anche se non mi aspetto che mi risponda.

*Cla: E' successo un casino. Chris è in coma etilico e penso sia per colpa mia. Chiamami al più presto, ho bisogno di te.*

Aspetto impaziente una risposta restando su quella poltrona troppo scomoda per i miei gusti. Non è così che mi ero immaginata l'estate, e non credo che qualcuno possa anche solo lontanamente immaginare che possa succedere una cosa del genere a una persona a cui tieni.

"Mamma, io vado a prendere un caffè, lo volete anche voi?" chiedo alzandomi.

"No grazie..." risponde mamma senza nemmeno alzare il viso.

"Posso venire con te?" mi chiede Anna. Annuisco.

Il tragitto dalle poltrone della sala d'attesa fino al piccolo bar del piano inferiore lo facciamo in silenzio. Poi, però, appena ci sediamo in un tavolino scoppiamo entrambe. Sia lei che io piangiamo. Io piango perché mi sento in colpa e lei piange perché non si era accorta che Chris aveva bevuto troppo. Sappiamo tutti che Chris beve abbastanza quando esce, ma nessuno di noi si è mai realmente preoccupato visto che è grande e dovrebbe saper gestirsi e capire quando esagera.

"Anna, stai tranquilla non è colpa tua" dico tra i singhiozzi cercando di mantenere la calma, anche se quella più agitata sono io.

"Non me ne sono accorta..." Continua a ripetere.

"E poi penso che abbia bevuto così tanto perché avevamo appena bisticciato e avevo detto che me ne sarei andata perché ero stufa di lui" risponde lei asciugandosi le lacrime che le stanno rigando il pallido viso.

Ogni tanto do un'occhiata al telefono aspettando una risposta da Brad, mentre Anna mi parla non la ascolto, non è il momento migliore per ascoltare qualcuno, sono troppo in pensiero e anche se stiamo male entrambe per lo stesso motivo non riesco a prestarle attenzione. Dopo essere stata seduta sulla sedia del bar per un bel po' di tempo propongo ad Anna di uscire a prendere un po' d'aria fresca ed a schiarisci le idee.

Mentre siamo fuori al parcheggio fisso il vuoto. Anche se è notte fonda c'è comunque un via vai in ospedale, principalmente sono medici ma c'è anche qualche parente di qualche paziente, soprattutto nella parte del pronto soccorso.

Voglio che Brad mi chiami, ma continua a ignorarmi così dopo un po' impazzisco e lo chiamo io. Non mi interessa niente di quello che sta facendo in questo momento, ora io ho bisogno di lui.

Il telefono fa più o meno tre squilli e dopo sento Brad scattare dall'altra parte. La sua voce mi da conforto, anche se stiamo insieme da pochissimo mi sembra di stare con lui da una vita.

"Cla! Stai tranquilla! Io sto per prendere l'aereo per tornare a casa. Domani mattina vengo in ospedale" mi dice Brad.

"Bradley, torna il prima possibile, ti prego" dico piangendo.

"Ehi piccola, tuo fratello starà bene, stai tranquilla" ripete lui. Mi rassicura per un po' di tempo, mi sento meglio dopo le sue parole e decido di tornare dentro dai miei genitori.

È molto tardi sono quasi le 3 di notte e ancora non abbiamo notizie di Chris da parte dei dottori. Siamo mezzi addormentati sulle poltrone aspettando che qualcuno venga fuori e ci dica come sta, ma ogni speranza che ho svanisce ogni volta che esce un'infermiera dalla stanza 94.

Dopo vari tentativi di mettermi comoda riesco a prendere sonno, anche se dormire è una grande parola. Sono in balia degli incubi, mi sento in colpa, non potrei mai perdere Chris, per nessuna ragione al mondo, anche se dico di odiarlo tanto.

Sento mamma, che appoggia una mano sulla mia spalla e scatto subito in piedi.

"Mamma" dico con un tono un po' assonato "ci sono novità?" Sono un po' disorientata e mi guardo un po' in torno e capisco che é mattina.

"Si, Chris è fuori pericolo, puoi andarlo a trovare" dice lei con un sorriso.

Mi alzo velocemente dalla poltrona e mi dirigo verso la porta.

"Amore, ci sono Brad e papà dentro" dice lei prima che io entri.

Risk It All || Brad SimpsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora