Kail e Karl

4 0 0
                                    

-quando arriviamo?-
-se non te ne sei accorto siamo appena arrivati-
-io intendevo alla stazione-
-a momenti-
-hai i soldi per pagare il taxi?-
-si Karl, ho il portafoglio nello zaino, stá tranquillo-

Ma Karl non stava tranquillo, fremeva d'eccitazione, tanto che continuava a saltare sulla sedia mentre Kail si metteva lo zaino in spalla e si alzava, subito dopo seguito dal gemello.

Erano uguali in tutto e per tutto: entrambi con i capelli riccioluti, mori e ribelli, occhi verde menta, alti e smilzi, con naso a patata, guance paffute e un'innaturale curiositá. Avevano entrambi 16 anni, erano amanti della musica pop, e gli unici cantanti che gli piacevano estranei al genere musicale erano Rocco Hunt, i Beatles e i Queen. Tutti e due erano giocherelloni e loquaci e gli piaceva fare scherzi alla gente o ficcare il naso negli affari altrui. Gli piacevano il cinema, le feste, il nuoto e il cibo spazzatura. Avevano un legame unico: andavo divunque insieme, erano d'accordo su tutto e non litigavano mai. Erano un duo perfetto, tendente a mettersi nei guai e a non rispettare le regole.

-Kail secondo te queste nature sapranno soddisfare la nostra curiositá?-
-vedremo...le tormenteremo finché non lo faranno- Kile ridacchió. Non vedeva ľora di arrivare in quella casa, era impaziente di uscire dal treno!

La gente cominciava ad avvicinarsi alle uscite, e i due seguirono la fila di destra addossandosi, e per poco non venirono addosso a un signore con i capelli neri, lucidi e gli occhi a mandorla.
-ci scusi- dissero in coro, trattenendosi dal ridacchiare, visto che il signore neanche si era accorto della cosa, visto che si guardava assorto i piedi.
-chissá, magari risponderanno le scarpe- sussurró Kail a Karl che emise uno strano suono, come un palloncino che si sgonfia, reprimendo una risata. E poi finalmente, con uno scossone, il treno si fermó e le porte si aprirono.

Seven: scacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora