Il mistero di Rotgarten

Der Wald

Un'altra giornata passata ad ascoltare le parole dei professori e sarei impazzita. Per fortuna è sabato, stasera mi riposo.

Julia sta preparando qualcosa da mangiare, sarà sicuramente qualcosa di "HEALTHY" come dice lei.

Mi butta davanti una mega insalatona con ceci, pomodori e mozzarella. E io che volevo andare al fast food...

Julia prende il giornale che aveva comprato il padre al mattino e che aveva lasciato sul tavolo in cucina.

L'editoriale : "AVVISTATO AGGRESSORE DELLA FARMACIA NEI PRESSI DI ROTGARTEN"

"Chi è"

"Un pazzoide che aggredisce le donne per strada, uno dei tanti..."

"Cosa ci fa qui a Rotgarten"

"Si nasconde, siamo in un paese dimenticato da Dio ricordi?"

Julia ha completamente ragione, qui anche il serial killer più maldestro sarebbe in grado di nascondersi. E non lo dico solo perchè Rotgarten è uno dei posti più brutti in assoluto.

Rotgarten è la città con più casi irrisolti della provincia. Sembra che qui i fatti accadano per motivi strano. Io sospetto più che la polizia al posto di fare il proprio dovere passa il tempo al bar.

Più di una volta li ho beccati in orario di servizio in luoghi assurdi: bar, poste, veterinario...

Si è fatto un certo orario. Saluto Julia e sua sorella e mi dirigo verso casa.

Ma prima vado a prendere le sigarette al distributore.

C'è un silenzio assordante per strada. Di solito il sabato Rotgarten di riempie di gente per strada, tutti al Pierrot a ballare, o al Temple ai concerti, al bar, in piazza,ovunque.

Credo sia per la notizia dell'editoriale di oggi. Il giornale locale pubblica sempre notizie esagerate: So io come è andata.

Una vecchia avrà visto un uomo incappucciato ed è corsa alla polizia a denunciare l'avvistamento. Quanto allarmismo.

Vedo in lontananza tra la nebbia il distributore. Finalmente.

In tasca ho un sacco di monete, mi devo fermare a contarle per vedere se ne ho abbastanza.

3...3,50...4...4,20... 5,grazie a dio.

Rimetto le monete nel borsellino e riprendo a camminare.

Vedo una sagoma vicino alla tabaccheria, alta.Sicuramente un uomo.

Mi viene incontro, sarà uno dei soliti ubriaconi del bar. Niente di cui preoccuparsi.

E invece no. Un uomo sulla quarantina,capelli scuri , occhi neri, porta occhiali da vista.

SI avvicina a me e dice "Dove eri finita?". Rimango un momento spiazzata per capire se lo conoscessi o meno. Lo guardo, ma la mia testa non collega il suo volto con nessuna persona che conosco.

Lo guardo male, non gli rispondo, faccio un sospiro e vado avanti. Mi avrà scambiato per un'altra. Succede.

Metto 1 euro nella macchinetta , che non sembra funzionare. Come faccio ora...

Scrollo con energia quell'ammasso di ferro e metallo e si accende.

L'atmosfera è piuttosto tesa, quel soggetto strano ancora dietro di me , che mi guardava, probabilmente è un disadattato che cerca attenzioni. E da me non le avrà.

Ce l'ho fatta, scende il pacchetto , lo prendo, mi giro ...

Quell'uomo a 3 centimetri dalla mia faccia, con una mazza da baseball in mano. Gli tiro un calcio nello stomaco e corro, corro forte. Cerca di seguirmi ma non ci riesce. Mi nascondo nella siepe del vialetto. L'uomo con la mazza da baseball mi chiama "Val, dove sei? dai non fare la cattiva ragazza , voglio solo parlare".

Chi è sto maniaco e come  fa a sapere il mio nome...

Cerco di stare in silenzio il più possibile,ma ad un tratto mi squilla il cellulare . Mamma, non potevi chiamarmi prima?

L'uomo scatta verso la siepe, scappo con tutte le mie forze e arrivo al cancello di casa , cerco la chiave per aprire il cancello . La trovo. Entro.

L'uomo era svanito,come ha fatto, era a pochi metri da me , è scomparso improvvisamente.

"Val che fai fino a quest'ora in giro?"

"Niente Ma' ero da Julia"

"Fila a letto".

Non vedevo l'ora di infilarmi sotto le coperte , mentre pensavo a quell'uomo. Chi era? 

Non può essere l'aggressore della farmacia... non si sarebbe fatto vedere, e come faceva a sapere il mio nome.