Pausa di riflessione

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Al mattino Rotgarten è ricoperta da brina, le auto, i cancelli, le ragnatele, e i vetri della mia stanza.

C'è tantissima umidità,essendo una zona pianeggiante.

Cerco di darmi una mossa a prepararmi.

Esco, e vedo in lontananza Julia e sua sorella Cherry. Ci sediamo in un posto isolato .

Cherry si limitò a guardare il cellulare tutto il viaggio, ascoltando la musica e guardando foto di infanzia di lei e Meg. Cherry la conosceva bene, di mattina erano sempre insieme, andavano agli allenamenti, uscivano.

Entriamo in classe e attendiamo speranzose l'intervallo per andare in cortile a trovare Carol.

Il suono della campanella è così forte da farmi mettrere le mani sulle orecchie. Julia mi prese per un braccio e mi trascinò fino giù nel cortile. 

Carol non c'era. La abbiamo aspettata tutto l'intervallo. Sarà rimasta a casa da scuola?

Io e Julia ci scambiamo uno sguardo come per dire "hai capito?", e si, avevamo capito.

La finestra di casa di Carol è esattamente di fronte a casa di Meg, non oso immaginare cosa possa aver visto o sentito provenire da quella casa.

Riprende la lezione, io mi addormento , Julia cerca di svegliarmi spingendomi giù dal banco e ci riuscì. 

Corremmo fuori per andare in stazione. Un'altro viaggio in treno , l'ennesimo. Ci fermammo in città, per stare in biblioteca consapevoli che non avremmo studiato neanche un minuto.

Julia esordisce "Com è posssibile "

"non lo so , non ha un senso logico "

"Così all'improvviso"

"Val, qualcosa non quadra".





Julia ed io conoscevamo una ragazza che aveva il padre in polizia, ed era sicuramente al passaggio livello...

Appuntamento alle 21:30 al caffe Palma.

Inizio ad avviarmi, voglio ricostruire questo puzzle intricato di Meg.





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