Chapter thirteen: apocalypse

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Un tonfo.
Fu quello che mi svegliò.
No che dico tonfo.
Uno scoppio.
Che non mi svegliò, mi catapultò giù dal letto in cui ci trovavamo io e Cinque.
Un altro.
Un dolore allucinante mi colpì le orecchie e mi sentii girare la testa.
Un altro, no tanti altri.
La mia testa girava, le mie orecchie continuavano a fischiare e la.botta che avevo preso cadendo dal letto non facilitava le cose.
Provai ad alzarmi da terra, ma una volta in piedi ricaddi di nuovo a causa di un' altra esplosione.
Cinque si svegliò, scese dal letto e mi aiutò ad alzarsi vedendomi per terra.
C- Olivia che ti succede?
O- Non-non-non li senti a-an-che tu?
C- Co-
Cinque venne bloccato da un altro scoppiò che intuii avesse sentito anche lui.
C- I fuochi! Olly dobbiamo andare. Mi ero completamente dimenticato che stasera ci sarebbero stati i fuochi.

Un altro scoppio. Questa volta troppo forte.
Non riuscii a sentire più niente. Urlai, almeno, credetti di urlare, non sentivo più niente e i miei occhi ad un certo punto si chiusero. Il mio corpo si spense.

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Stordita, cercai di aprire gli occhi. Un forte mal di testa mi colpì, ma cercai comunque di alzarmi. Mi accorsi di essere su un letto nella stanza di Diego e vicino a me non c'era nessuno. Mi chiesi che fine avesse fatto Cinque finché non vidi un bigliettino ai piedi del letto.

Quando ti svegli, addormentati di nuovo, voglio che ti riposi.
Io sono andato un attimo all'accademia, torno tra poco. Aspettami e non fare cavolate.

Ovviamente dopo essermi ripresa, mi misi le scarpe che trovai sul pavimento di fianco al letto e uscii per andare da Cinque.
Avevo un forte mal di testa, ma entrai comunque nell'accademia, non lo trovai al piano terra perciò salii le scale. Attraversai il corridoi finché da lontano non sentii le voci di Cinque di Luther parlare animatamente. Prima di entrare mi misi ad origliare. Non era una bella cosa, ma avevo sentito la parola apocalisse ed ero sicura Cinque non mi avrebbe detto niente, non so perché, ma era come un presentimento.

L- Milton Green, chi sarebbe? Una specie di terrorista?
C- Credo che sia un giardiniere.
L- Non farai sul serio, Ma questa è follia Cinque. Tu- tu dove l'hai preso?

Osservai confusa cosa aveva preso Cinque e quando notai un fucile sobbalzai. Cinque disse che assomigliava al modello che usava a lavoro.

Ma che cavolo non mi aveva detto Cinque?!

Pensai.

C- La sua morte potrebbe salvare miliardi di persone E in ogni caso morirebbe comunque tra 4 giorni, l'apocalisse non risparmia nessuno.

Ma di che stanno parlando?

L- Tu non ti muovi da qui.

Sentii un rumore inquietante e quando mi girai meglio per osservarli notai Cinque che puntava il fucile addosso a Luther. Stetti per entrare, ma una frase di Cinque mi fece fermare.

C- Mettila giù adesso.
L- So quanto tieni a lei quindi non costringermi.

Luther aveva in mano il manichino di Cinque e lo stava per buttare giù dalla finestra. Un senso di sicurezza mi invase completamente. Se quella la immaginava come me, allora aveva puntato il fucile addosso a Luther per salvare me.

L- O lei o il fucile. Scegli.

In poco tempo Luthwr lasciò il manichino e Cinque il fucile.
Si teletrasportò alla finestra e prese Dolores, prima che cadesse.

L- Posso continuare per tutto il giorno.

Ci fu un attimo di pausa poi Luther continuò a parlare.

L- Sei una brava persona Cinque altrimenti non avresti rischiato tutto per tornare qui a salvarci, ma non sei più da solo.

C- C'è un modo solo, ma è praticamente impossibile.

L- Se sei tornato da noi un motivo c'è.

Decisi di entrare nella stanza. Cinque era giù di morale e l'unica cosa che volevo fare era consolarlo.

O- Tutto bene?

Immediatamente Cinque si girò verso di me e corse ad abbracciarmi.

C- Non ti avevo detto continuare a dormire ancora quando ti fossi svegliata?

O- Esattamente me lo hai solo scritto, però volevo sapere dove fossi.

Lui sorrise sul mio collo e ci lasciò un bacio.

L- Ah così tu e..

Ci guardò con un sorriso perverso.

O- Oh stai zitto!

Gli tirai uno schiaffo sul braccio.
Poi Cinque mi richiamò.

C- Come vanno le orecchie?
O- Non ci crederai, ma stanno bene, mi fa un po' male la testa, ma niente di preoccupante.
C- Ne sono felice. Ora però io e Luther dobbiamo fare una cosa w voglio che tu ti risposi.
O- Qualsiasi cosa voi dobbiate fare verrò con voi.
C- Scordatelo.
O- Cinque per favore! Non lasciarmi sola!

Lui mi guardò per un po' e poi mi prese per il polso, dopo aver roteato gli occhi.

C- Luther seguimi, Olivia tu dormi in macchina.

Annuii senza dire niente.
Non avrei mai dormito in macchina, volevo sapere che cosa succedeva.

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Feci finta di dormire per tutto il viaggio finché non ci fermammo.
Cinque cominciò a parlare di come non gli piacesse uccidere, di come non gli fosse mai piaciuto uccidere e io ero sempre più confusa.

Parlarono di come la solitudine faceva schifo e io che ero rimasta in Italia senza di loro lo sapevo benissimo.

Prima o poi Avrei dovuto dirlo a Cinque. La telefonata di quel giorno era stata da parte del mio ex marito che continuava a riempirmi di chiamate dalla mattina alla sera quando ero in Italia.
Avevo deciso di scappare appunto per questo e di tornare dalla mia famiglia ma non sapevo come, e quando scoprii che nostro padre era morto avevo trovato un pretesto.

I due finirono di parlare e uscirono dalla macchina.
Mi sistemai meglio sul sedile e cercai di vedere cosa stesse succedendo.

Abbassai leggermente il finestrino e senti dire da Cinque che se qualcosa fosse andato storto di dire a me che gli dispiaceva.

Che cosa stava succedendo?

Vidi in lontananza Cinque parlare con una donna e un uomo.
Lo vidi poi tornare e quando sia Luther che Cinque si girarono, mi girai pure io. Un camioncino dei gelati stava vendendo verso di noi.
Quando fu più o meno di fianco alla nostra auto riuscii a riconoscere Klaus e Diego sui sedili anteriori.
Stavano per andare a sbattere contro l'auto dell'uomo e della donna. Quando mi girai verso Cinque e non lo trovai più.
Luther buttò la valigetta nera che aveva in mano via e Klaus e Diego corsero nella nostra macchina.
Quando entrarono io li guardai scioccata.
K- Oh ciao Olivia.
Ci fu un attimo di silenzio.
K- Olivia?!
Anche Diego si girò verso di me e io non volevo altro che spiegazioni.
Luther entrò in auto e la fece partire. Klaus si girò e fece il gestaccio a quei due.
Avrei riso se solo avessi capito la situazione.
?- Tranquilla ti spiegheranno tutto.
Sobbalzai alla voce di quello che riconobbi essere Ben.
L'unica vera domanda che mi ponevo  ora però era:
Dove diavolo è finito Cinque?!

Pensavo di odiarti| Five HargreevesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora